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Firenze sognava

Firenze sognavaTUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
lunedì 22 agosto 2011, 18:002011
di Alessio Calfapietra

Potremmo scrivere che la vittoria di misura sul Cittadella costituisca il classico brodino per i tifosi della Fiorentina, ma il clima torrido di questi giorni ci consiglia di cambiare metafora. La società viola, complice il progressivo disimpegno della famiglia Della Valle, sta pesantemente ridimensionando i propri obiettivi ed il grigio piazzamento a metà classifica ottenuto negli ultimi due anni potrebbe divenire una costante nelle stagioni a venire. Quasi uno scempio per uno dei club piu' importanti del calcio italiano per storia e ambiente, un peccato mortale se si considera che la Fiorentina, risorta dal fallimento di Cecchi Gori, una volta assestatasi in serie A e al lordo delle penalizzazioni ha ottenuto quattro qualificazioni in Champions consecutive ed una semifinale di Coppa Uefa. Il rapporto tra la città e i Della Valle è ai minimi termini, e la domanda che Andrea ha rivolto alla tifoseria e alle istituzioni locali due settimane fa (Ora ho bisogno di sapere con estrema chiarezza che cosa la città, sindaco in testa, e i tifosi veri vogliono e si aspettano per il futuro della Fiorentina) merita la piu' semplice delle risposte: il desiderio unico e improcrastinabile è avere una squadra competitiva e all'altezza di 85 anni di storia gloriosa.
La strada imboccata va però in senso opposto, perchè la Fiorentina, inutile nasconderlo, sta smobilitando. Sono partiti Frey, Mutu e D'Agostino, e non è stato mosso un dito per trattenere Donadel, Santana e Comotto andati via gratis. Sei titolari a cui vanno aggiunti Gilardino e Montolivo il cui futuro è inevitabilmente lontano dalla Toscana (Genoa ed estero) e Vargas per il quale Corvino attende soltanto l'offerta adeguata. Praticamente l'intera formazione titolare, se si esclude Jovetic che si salva da radio-mercato solo perchè reduce da un anno di inattività e perchè, nel fuggi-fuggi generale, la società vuole affidare alle sue talentuose spalle la ricostruzione dell'undici viola. In compenso sono arrivati calciatori di buon livello come Lazzari e Kharja (in comproprietà), Munari (svenduto dal Palermo) e tre curiose promesse come il brasiliano Romulo, il centrale Nastasic e Rozzio dalla Canavese. L'approdo di Bovo in prestito dal Palermo è saltato per l'inserimento del Genoa e sarebbe comunque un successo se Alessio Cerci, inseguito dal Manchester City, rimanesse con i gigliati. I sostituti di Gilardino sono affidabili, ma nella migliore delle ipotesi la Fiorentina riuscirà a contenere lo svilimento tecnico dell'organico, perchè Maxi Lopez e Gaston Ramirez - non facilmente vendibili da Catania e Bologna - sono ancora da testare al di fuori della provincia calcistica. Le altre ipotesi, Amauri in testa, sono impraticabili per i costi di gestione. Corvino è persona estremamente capace, sta a lui ingegnarsi per ridurre la perdita di competitività della squadra, ma in questo caso serve che si ingegni al massimo dello sforzo e richiedendo, perchè no, un pizzico di fortuna. E che Mihajlovic sappia far rendere oltre ogni limite il materiale umano messogli a disposizione, con i calciatori pronti a strapparsi letteralmente la maglia di dosso seguendo l'esempio del redivivo Jovetic.

Un discorso simile può proporsi per il Palermo. Il pessimo precampionato sta acuendo i dubbi sul rendimento che Pioli e i suoi ragazzi possano proporre nella serie A che sta per iniziare. Non prendiamo nemmeno in considerazione l'ennesima minaccia da parte di Zamparini di farsi da parte, perchè ripetuta all'infinito e dunque svuotata di ogni credibilità ormai da molto tempo. Possiamo però considerare i movimenti in entrata ed in uscita dei rosanero. Per la difesa nulla da eccepire, Sogliano ha catturato forse i due migliori giocatori disponibili sul mercato come Silvestre e Mantovani, ha ottenuto un buon mestierante quale l'argentino Mauro Cetto, e degli interessanti prospetti di nome Labrin, Ignacio Lores e Milanovic. Pisano dal Varese è l'opzione low-cost. Raggi, Carrozzieri, Glik, Andjelkovic e Goian non rientravano piu' nei piani societari. Eppure il pacchetto arretrato è quello apparso in queste settimane piu' debole e penetrabile, anche a reparto schierato. La diatriba per il portiere dovrebbe risolversi a breve con l'acquisto di Sorrentino dal Chievo, un elemento di sicura affidabilità anche se non vale Sirigu in termini di prospettiva. A centrocampo le dolenti note: nessun nuovo ingresso ad eccezione dell'israeliano Zahavi, una beata incognita alla pari dell'ungherese Simon. Pastore non è stato rimpiazzato a dovere e se Ilicic non saprà ripetersi ai livelli del primo semestre italiano, per Pioli saranno dolori, specie se Nocerino cedesse alle lusinghe dall'esterno e Bacinovic non dovesse confermarsi utile agli schemi del nuovo allenatore. E' inoltre passata completamente sotto silenzio la rapida e prematura partenza di Kasami verso l'Inghilterra, a Guana si poteva concedere un'altra chance e Cassani potrebbe partire a sua volta. L'attacco è praticamente invariato, Miccoli alla fine è rimasto ma Gonzalez non sta rispondendo alle attese e per lui potrebbe profilarsi un nuovo prestito in ambiti meno impegnativi. Nel complesso il Palermo risulta indebolito rispetto allo scorso anno e l'avvicendamento in panchina tra Rossi e Pioli rischia di rivelarsi non soddisfacente, i primi segnali in tal senso sono già partiti.

Questa sera il Napoli affronterà il Barcellona nel tradizionale Trofeo Gamper. Una grande festa per iniziare a respirare l'aria della Champions League contro la formazione migliore al mondo ed una squadra mai affrontata in gare ufficiali. Anche a livello di amichevoli, l'ultima sfida risale ad oltre trent'anni fa, ci sono tutti gli elementi perchè questa gara esalti gli impagabili sostenitori azzurri giunti in massa al Camp Nou per un match agostano. Se De Laurentiis fosse un giocatore di poker, senza dubbio sbancherebbe i casinò di tutto il mondo. Sa vivere i momenti e spettacolarizzarli, a volte oltre il dovuto, è abile come pochi ad attirare su di sè i riflettori ed allo stesso tempo è un maestro del bluff. Poche ore prima di reingaggiare Lucarelli, De Laurentiis aveva infatti detto testualmente che il rapporto con il giocatore era concluso e che forse si sarebbe reso disponibile un posto dirigenziale. Durante il ritiro di Dimaro, davanti ai tifosi preoccupati per le voci su Lavezzi, il presidente ha buttato lì una possibile trattativa per Jovetic, un affare mai seriamente imbastito e che si sarebbe basato su una cosa a sua volta nemmeno iniziata, vale a dire la cessione di Lavezzi. Chi avesse avuto modo di guardare il video di quei momenti, avrebbe visto gli occhi di De Laurentiis posarsi su Mazzarri in uno sguardo simile a quello del marito che, a tavola insieme a degli ospiti da impressionare, annunciasse alla moglie le Maldive come meta delle vacanze estive, avendo invece nel taschino della camicia due biglietti per un albergo economico di Ostia. Lo stesso discorso vale per la trattativa con il Villarreal per Giuseppe Rossi, proclamata nel pieno delle polemiche azzurre per la mancanza di un attaccante che potesse rimpiazzare Cavani. Giuseppe Rossi è assolutamente inarrivabile per le tasche ed i parametri del Napoli, a meno di clamorosi e improbabili dietro-front da parte del club spagnolo. L'ultimo bluff questa mattina, con una conferenza stampa indetta a Barcellona non per annunciare nuovi arrivi, a parte il Carneade Chavez dalla B argentina, ma per ribadire l'intenzione di rinforzare il settore giovanile sul modello catalano e lamentarsi ancora una volta di come è strutturato il calcio italiano.
Il Napoli rimarrà così come è ora, con una buona campagna acquisti che però non avvicina di molto la squadra al livello medio della Champions, ma il pubblico napoletano non ha di che preoccuparsi. Perchè De Laurentiis ama bluffare, come abbiamo detto, ma in mano ha le carte vincenti e alla lunga può sbancare il banco.