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Un Maxi enigma

Un Maxi enigma TUTTO mercato WEB
© foto di PhotoViews
domenica 5 febbraio 2012, 20:302012
di Alessio Calfapietra
La tabella calciomercato ha infranto ogni record: oltre 300.000 contatti durante la finestra invernale, vi aspettiamo sempre piu numerosi per l'appuntamento estivo!

Ce lo immaginiamo, il povero festeggiato. Volto buio, poca voglia di sorridere, il soffio sulle ventotto candeline che arriva come un refolo esangue e sforzato. Nella testa l'immagine fissa di Roberto Mancini che punta il suo dito accusatore contro di lui, in un angolo la mazza da golf che qualche volta lo ha distratto ed un microfono con il quale esibire la propria voce nei night club, visto che i piedi non può piu' usarli come vorrebbe dallo scorso 27 settembre. Quest'oggi Carlos Tevez non ha passato uno dei suoi migliori compleanni, gli ultimi sorrisi utili li ha sfoderati alla "Bombonera" in occasione dell'addio al calcio del suo amico Martin Palermo.
I pensieri si affollanno, per l'infelice Carlos è un periodo quanto mai turbolento. Non sappiamo quali regali abbia potuto ricevere una persona che ha già tutto, possiamo però ipotizzare i desideri espressi dall'attaccante davanti alla torta, cioè scappare definitivamente da Manchester e accettare la prima proposta che accontenti tutti. Sino a fine febbraio esiste ancora la flebile pista dell'Anzhi, un club che parla la stessa ricca lingua dello sceicco Mansour, in caso contrario la prospettiva di altri quattro mesi al caldo argentino o in punizione nel Manchester diventerebbe automatica. La possibilità di un "buen ritiro" con il Boca è ai limiti della fantascienza, dato che probabilmente servirebbe l'intero monte ingaggi locale per coprire l'ingente stipendio di Tevez. Come in ogni momento difficile della sua carriera, spunta poi l'ipotesi, da tenere come un amuleto, del ritiro prematuro così da tagliare definitivamente ogni problema e permettere all'attaccante di godersi la famiglia e gli amici perchè il calcio, ormai, è per lui diventato avaro di soddisfazioni.
Adriano Galliani ha paragonato la situazione di Tevez ad un enigma, rimasto poi irrisolto visto che l'unico approccio concreto da parte del Milan è stato l'ormai celebre pranzo di Rio, immortalato in una foto che adesso appare quanto mai voluttaria. Un enigma che si è protratto per un mese e mezzo senza trovare soluzione, tanto che negli ultimi giorni lo scenario è diventato paradossale: Maxi Lopez ad aspettare in una stanza d'albergo, Tevez alle prese con il green in Argentina e lo staff rossonero impegnato in viaggi infruttuosi in Inghilterra e mail includenti.
Chi esce sconfitto da tutto ciò? In prima misura il club inglese che si trova a dover pagare un milione di euro al mese un calciatore fuori rosa: la pesantissima multa appena inflittagli, pari a sei settimane di ingaggio, e che va a sommarsi alle precedenti, risulta solo un temporaneo rimedio per non fare la figura del "ricco scemo". Tevez rischia di compromettere il prosieguo della sua carriera ed il Milan avrebbe avuto bisogno della sua genialità, ma l'argentino ha comunque la garanzia che il suo ozio forzato sarà pagato lautamente ed i rossoneri, in ultima analisi, possono prescindere dal suo apporto.
Roberto Mancini, colui che ha messo il nome di Tevez nella lista nera, è stato recentemente piuttosto vago sulla possibilità di un reintegro. E' bene pertanto che i russi facciano in fretta.

Nell'immediato dopo partita di Roma-Inter, Franco Baldini ha annunciato il rinnovo di Daniele De Rossi per i prossimi cinque anni, rimandando alla conferenza stampa di domani tutti i dettagli. Per adesso dobbiamo basarci sulle indiscrezioni che si sono susseguite in questi mesi e sulle "tante interpretazioni" che lo stesso Baldini la scorsa settimana ha rivelato potrebbero scatenarsi sulla vicenda. Nessuno spacci questa operazione come una scelta d'amore da parte di De Rossi, ammesso che queste cose abbiano avuto mai spazio nel mondo dello sport. Chiunque si innamorerebbe di un club in cambio di sei milioni a stagione (piu' di quanto prenda Totti). Una scelta d'amore che alla Roma costa 60 milioni di euro lordi per cinque anni, c'è quasi da essere commossi per un tale turbinio di sentimenti.
A chi potrebbe obiettare che dall'estero le proposte per De Rossi si sarebbero attestate a sette milioni annuali, e che quindi il centrocampista abbia operato con il cuore effettuando una rinuncia per il bene della Roma, replichiamo che a questi livelli un milione non fa la differenza, e che può essere ampiamente colmato dalla permanenza nella società in cui si è cresciuti, e in un ambiente familiare che pure tante volte ha mostrato i muscoli ed il suo lato peggiore nei riguardi di De Rossi. Senz'altro i giallorossi hanno provato in tutti i modi a trattenere "Capitan Futuro", a partire dalla conferma del padre alla guida della Primavera, scelta che ha determinato la perdita di Andrea Stramaccioni, uno dei migliori tecnici della nuova generazione, finito all'Inter. Quindi i dubbi e le incertezze erano tutte dalla parte del giocatore e del suo entourage.
Se poi dovesse essere confermata l'esistenza della clausola a tempo che libererebbe il calciatore ad una cifra relativamente bassa, compresa tra gli 8 e i 12 milioni, significherebbe che piu' che un suggello amoroso si tratta piuttosto di un armistizio, una sorta di tregua armata in attesa dell'estate e la verifica della competitività della squadra e dell'arrivo di offerte concrete. De Rossi ha accarezzato a lungo l'idea di lasciare Roma - gravato da problemi personali che non è il caso di richiamare - altrimenti non sarebbe stato necessario aspettare il mese di febbraio per risolvere la questione. Un rinnovo da consumare sotto l'ombrellone, è stato poi spostato alle prime foglie gialle e in seguito all'albero di Natale sino alla calza della Befana, per poi realizzarsi durante il Carnevale, ma in questo caso non è uno scherzo.
Dopo aver speso 85 milioni di euro sul mercato, la dirigenza americana ha dato prova di sè garantendo uno degli stipendi piu' alti della serie A ad uno dei giocatori simbolo della Roma. Una dimostrazione di forza economica, perchè un domani a Trigoria non si debba piu' ostentare (spesso a torto) una dimensione calcistica fatta di "pane e salame" da contrapporre allo strapotere economico dei club del nord, ma si possano semplicemente collegare i successi e gli insuccessi sul campo al normale svolgimento delle gare ed ai valori tecnici espressi.

Ragionando a mente - piu che mai - fredda sui numeri del mercato appena trascorso, vi proponiamo infine il report effettuato dall'Osservatorio Calcio Italiano che sintetizza il seguente quadro d'insieme: complessivo calo dell'11.6% nel volume dei trasferimenti in entrata, sono 106 gli scambi portati a termine, oltre il 65% dei quali a basso costo. 49% di prestiti, 12.3% comproprietà e 3.8% di atleti svincolati, la percentuale dei passaggi a titolo definitivo si attesta sotto il 35%. Un mercato quasi esclusivamente rivolto entro i propri confini, soltanto nel 25.5% dei casi i nuovi arrivati provengono dall'estero. Una finestra invernale condotta dunque con pochi mezzi e tanta fantasia, con l'uso massicco dei prestiti e cercando i saldi piu' convenienti.
Alla luce di queste cifre, l'esborso affrontato dalla Roma per Daniele De Rossi assume ancora piu' valore. A meno di non essere smentiti fra qualche mese e sorprendersi nel vedere DDR (non è la vecchia sigla della Germania Orientale) emigrato da qualche altra parte.