Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Andrea Bosco: "Juve, la Champions persa a gennaio"

Andrea Bosco: "Juve, la Champions persa a gennaio"TUTTO mercato WEB
venerdì 9 giugno 2017, 07:212017
di Redazione TMW
fonte Andrea Bosco

E' a gennaio che la Juventus perde la finale. Cerca un centrocampista, è quasi sicura dell'arrivo di Witsel ma alla fine si ritrova con Rincon. Si fa male Pjaca e la coperta in attacco diventa striminzita. Entra nelle rotazioni il giovane Kean, che ha un grande futuro ma che Allegri non ritiene ancora pronto per un ruolo da titolare. E in cabina di recupero i tempi dei giovani (talentuosi) Mandragora e Mattiello si allungano a dismisura. Morale: le rotazioni diventano minime e i titolari sono obbligati a fare gli straordinari.

Allegri fa di necessità virtù. A mio avviso consapevole di un calo fisico che in allenamento non può non aver notato. Lo fa capire dopo la debacle di Roma: “Nell'ultima seduta ho visto un pessimo allenamento“ .

Con due titoli in bacheca e con l'onere di vincere la Coppa delle delusioni, incalzato dalla suggestione “triplete“, Allegri a mio parere a Cardiff gioca d'azzardo. Si affida a Khedira che pure in venti giorni ha sostenuto solo l'allenamento di Bologna. E studia un piano partita che prevede di aggredire il Real nel primo tempo. Magari facendo un paio di reti senza subirne. Per poi chiudere il chiavistello della difesa con barricate ad oltranza. La cosa quasi gli riesce. Pjanic si vede deviato un tiro da Navas sulla linea di porta. Mandzukic fa un capolavoro. Ma nel frattempo Ronaldo implacabilmente ha timbrato il cartellino. Si insegue e ci si spompa. Il Real palleggia ed allarga. La Juve scende di intensità, fino a spegnersi in finale di tempo. E' una campana più che un campanello d'allarme. Ma Allegri non vuole o non può coglierlo. Lo sa che Cuadrado non sta in piedi. Lo sa che la carta da giocare probabilmente è quella di ristabilire la parità numerica a centrocampo inserendo Marchisio. Ma non lo fa. Aspetta. La bomba di Casemiro non è solo un gol: è la presa di coscienza da parte della Juve che la benzina è finita, la rimonta impossibile. La Juve è il toro che il Real ha fatto correre a vuoto sventolando la muleta. E adesso è lì pronto, l'espada per il colpo mortale. Che arriva, ancora firmato Ronaldo.

Non voglio sentir dire che il primo gol è stato deviato da Bonucci: Chiellini è in ritardo sul portoghese di almeno tre metri. Spazio che mai un Gentile avrebbe concesso a un Maradona o ad uno Zico. Sul tiro di Casemiro (pure deviato) sono i mediani che non escono .