Bosco: C’era una volta l’Avvocato
C'era una volta un uomo chiamato, l'Avvocato. Non c'era bisogno di declinare il suo nome e il suo cognome: tutti sapevano di chi si trattasse. Quindici anni fa se n'è andato, lasciando un vuoto incolmabile nel mondo Juventus .
Aveva charme, stile, capacità imprenditoriale, cultura. Era un “potente” rispettato dai potenti. Amava l'arte, le belle donne, le auto veloci, la neve, le barche a vela. Amava la sua azienda, la Fiat. E amava la Juventus. Rivelò di “emozionarsi“ ogni qualvolta si imbatteva in una parola che iniziasse con la J.
Confidò a Enzo Biagi: “Essere Gianni Agnelli è soprattutto una grande responsabilità“.
Inevitabilmente se sei a capo di una azienda con migliaia di lavoratori.
Oggi, la Juventus costruita dai suoi nipoti, lo farebbe felice. Orgoglioso di John e Andrea
Questa Juve lo costringerebbe ad aggiornare quel suo interrogativo: ”Arriveranno prima i nostri avversari a venti o noi.... a trenta?“. Fermi sotto i venti, gli altri, oggi - compiaciuto - direbbe “o noi a quaranta?“ .