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Bucchioni: “Fiorentina, la base c’é. Ora i programmi di rilancio”

Bucchioni: “Fiorentina, la base c’é. Ora i programmi di rilancio”TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
martedì 1 maggio 2018, 08:252018
di Redazione TMW
fonte Enzo Bucchioni

I Della Valle e Corvino devono essere grati al grande lavoro di Pioli che ha trasformato un gruppo di giocatori, tutto sommato modesto, in una squadra vera. Lo abbiamo già scritto, ma ogni volta che si godono certe partite e certi risultati come accaduto col Napoli, è sempre bene sottolinearlo per evitare che qualcuno si prenda meriti non suoi.

Pioli e il suo team hanno fatto cose buone, altre meno come tutti quelli che lavorano, ma sono semplicemente straordinari in una cosa: nello studio dell’avversario. Fate mente locale, la Fiorentina è riuscita quasi sempre a far giocare male gli avversari più forti, quelli che ti affrontano per imporre il loro gioco. E questo è possibile soltanto grazie al grande lavoro dello staff di Pioli e del suo tattico in particolare, che vanno a identificare i punti di forza dell’avversario e studiano come neutralizzarli. Ma anche del gruppo che durante la settimana applica certi concetti tattici, li prova, li ripete, insiste, lavora e lavora, fino ad assimilarli per metterli in pratica la domenica. E’ successo con la Juve, con l’Inter, con il Napoli anche all’andata, con la Roma. D’improvviso ti sembra che avversari sulla carta molto più forti non siano poi così forti.

Nella gara di domenica contro il Napoli, al di là dei demeriti della squadra di Sarri che ha giocato al di sotto delle sue possibilità e pagato l’espulsione, la Fiorentina è stata brava a impedire agli azzurri il pressing con il quale di solito recuperano palla ed è stata bravissima nelle verticalizzazioni nella metà campo vuota del Napoli. Se ci pensate bene, la partita è tutta lì. Dal rigore procurato, trasformato poi nella cacciata di Koulibaly, ai gol di Simeone, la Fiorentina ha costruito così la sua vittoria e il Napoli non è mai riuscito a giocare come sa. Unito a questo aspetto tattico, ci sono anche la voglia e il carattere di questi ragazzi sempre alla ricerca di un limite superiore. Sempre pronti a migliorarsi con applicazione e umiltà. Si spiega anche così un campionato dal quale era logico aspettarsi poco o niente e che invece tiene ancora viva la speranza Europa League a tre giornate dalla fine.

Questa squadra sta andando oltre i limiti, ma andare oltre i limiti contempla anche delle cadute come Sassuolo e altre. Andare oltre i limiti non è sempre possibile, nella normalità dell’evento a volte questa squadra si perde, quando gli avversari non giocano, la Fiorentina fa fatica a giocare. Questo perché c’è la squadra, c’è una personalità, ma manca la qualità in diversi giocatori che definisco normali (alcuni) e sotto media altri (soprattutto i panchinari). La qualità delle giocate è fondamentale quando l’avversario è come te o peggio di te. Questa è la storia di una stagione che comunque, fra le troppe difficoltà, ha regalato delle belle vittorie di tappa.

Domenica si è esaltato Simeone. Una tripletta al Napoli è qualcosa di straordinario, un trampolino di autostima che spingerà ancora di più questo ragazzo che ha una qualità enorme: il temperamento. Non molla mai, vuole sempre migliorare, non si sentirà mai pronto, ha il fuoco dentro e con il fuoco dentro vai lontano.

Come spesso succede, qualcuno aveva già iniziato a massacrarlo, oggi dicono che è il nuovo Batistuta. Sono gli stessi. Mi sento di predicare calma. Le difficoltà erano inevitabili. Prima stagione in un club importante, tante attese, tante pressioni. Una squadra in costruzione con dei limiti evidenti. La mancanza di un compagno d’attacco più esperto in grado di aiutarlo nella crescita. Simeone, però, ha sempre dato l’impressione di avere dei margini di crescita, di poter essere utile alla squadra. Magari non ha fatto gol, magari è apparso poco lucido sotto porta e nelle scelte, ma il suo l’ha sempre fatto. E nel calcio vale anche questo.

Ora che ha ripreso a segnare, ci vuole la stessa serenità di giudizio. Paragonarlo a Batistuta, riporre ulteriori aspettative, caricarlo di altre responsabilità è un modo per condizionarlo. Lasciate in pace lui e Batistuta. Fatelo crescere con tranquillità perché la voglia c’è, l’umiltà pure, i colpi stanno arrivando, ma da imparare c’è ancora parecchio. Oggi dico che per il futuro la Fiorentina su Simeone potrà contare. I diciotto milioni spesi sono un investimento importante, ma non soldi spesi male. Questo è un punto fermo.

Dunque Simeone, Veretout, Pezzella, Vitor Hugo, Milenkovic ma anche Benassi, sono gli arrivi azzeccati. A questi aggiungiamo due dell’era Sousa come Chiesa e Badelj. L’ossatura-base della prossima stagione dovrà essere questa. Così, con 4-5 acquisti importanti, la Fiorentina potrà tornare ad essere veramente competitiva dall’inizio alla fine della stagione, per quel sesto posto che dovrà essere sempre l’obiettivo.

E’ chiaro che per crescere (come ha promesso Adv) questi otto dovranno rimanere tutti, da vendere ce ne sono altri. E’ chiaro che da questi si deve ripartire, non è possibile ricominciare a rimescolare un gruppo che sta appena nascendo, dopo tante difficoltà. Quest’anno no, quest’anno Della Valle non può vendere ma blindare tutti gli otto e far finta di non sentire le sirene che arrivano per Chiesa (da molto tempo) ma adesso anche per Veretout, Pezzella e Simeone. Per Badelj il discorso è diverso. La Fiorentina ha fatto la sua offerta e non dovrà avere il braccino, il giocatore sta valutando, c’è ottimismo, presto arriverà la risposta.

Ma per tenere questi dello "zoccolo duro", ovvero i più forti, per evitare che le offerte turbino giocatori e procuratori, c’è solo una strada possibile: alzare il monte ingaggi.

Sapremo se Adv manterrà le promesse soltanto nel momento in cui deciderà di alzare il monte-ingaggi. Una società da sesto posto non può pagare soltanto 39 milioni di stipendi. La Lazio, ad esempio, ne paga più di sessanta. Se non alzi il monte non potrai gratificare gente come Veretout (un esempio) che oggi guadagna poco, al quale altri offriranno un ingaggio triplicato. E non puoi neppure comprare giocatori importanti, quelli da 1,5-due milioni di stipendio l’anno.

Corvino ha sbagliato quattro mercati consecutivi, ma per onesta intellettuale, non è stato facile con un limite così perentorio di spesa. Se non finisce l’austerity, se non finisce l’autofinanziamento, ogni promessa resterà soltanto aria fritta.

Un giocatore del quale non ho parlato e non ho messo fra gli intoccabili, è Saponara. Intanto dico che non mi è piaciuta la reazione al momento della sostituzione, ma l’importante è che ci sia stato il chiarimento con l’allenatore. Se Pioli è convinto al 100 per cento che questo ragazzo possa ritrovare le straordinarie qualità espresse a Empoli, allora è giusto metterlo al centro della Fiorentina dell’anno prossimo. E’ migliorato, è cresciuto, ma se dovessi dirvi che mi piace anche così, direi una bugia. Che fare? Di sicuro un anno di stop ha pesato, ha bisogno di una bella preparazione estiva, aspettarlo è giusto. Ma per il futuro non dovranno esserci dubbi, o Saponara torna il valore aggiunto, la Qualità, oppure una riflessione andrà fatta.

Riflessione che dura da tempo in casa Della Valle. Come vi avevamo anticipato, oltre a Adv, è tornato anche Diego a trovare la squadra. Comincia a interessarsi di Fiorentina anche il figlio Filippo, vent’anni ma grande passione. La famiglia c’è, chi temeva che l’effetto psicologico del Dramma di Astori durasse poco, è stato smentito.

Ora aspettiamo i programmi di rilancio. Le idee non mancano e con le idee e le energie speriamo si torni a fare bene calcio, quello che non si è fatto negli ultimi due anni.