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Bucchioni: "Della Valle snobbano il Real"

Bucchioni: "Della Valle snobbano il Real"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
giovedì 24 agosto 2017, 09:092017
di Redazione TMW
fonte Enzo Bucchioni

DELLA VALLE ASSENTI ANCHE COL REAL, CHE DELUSIONE E CHE FIGURA! SNOBBARE IL TROFEO BERNABEU È INACCETTABILE. BUON ALLENAMENTO A MADRID. UN TERZO DI ABBONAMENTI IN MENO NONOSTANTE L’INVITO DEI CLUB: IL SEGNALE È FORTE
E’ una grande emozione vedere la maglia della Fiorentina, una spessa maglia di lana viola, nel museo del Real Madrid. Nella sala della coppa dei campioni, quella più importante, in un ambiente straordinario, fascinoso, la maglia bianca del Real e quella della Fiorentina sono sotto vetro, affiancate, divise solo dalla coppa.

Era il 1957 quando i Blancos batterono i viola, ma la storia di quella partita soffia ancora dentro i tifosi veri. Il presente è sempre fatto del passato, le radici dello sport sono sempre lunghissime e solidissime. Quando diciamo che la Fiorentina, nel suo piccolo, è una delle squadre che hanno fatto la storia del calcio, questa è la prova-provata. Consiglio ai tifosi della Fiorentina e agli amanti del calcio una visita alle sale del Bernabeu.

E, sinceramente, pensavo che almeno uno dei fratelli Della Valle ieri sera ci fosse. Pensavo, ingenuamente, che si sentissero in dovere di omaggiare la storia della Fiorentina, ma anche di entrare da protagonisti nel tempio mondiale del pallone.

Giocare il trofeo Bernabeu, dedicato al mitico presidente del Real, è un onore capitato a pochi. Tra le società italiane, prima della Fiorentina, era toccato soltanto all’Inter e al Milan che hanno uno spessore internazionale ben diverso da quello della viola. Ma al di là di questo, essere invitati a casa Real, al banchetto delle Grandi, da Florentino Peres, era qualcosa da non mancare assolutamente. Questione di rappresentanza, questioni di rapporti, di conoscenze, di partecipazione. Forse non hanno capito che questa non può essere derubricata a semplice amichevole estiva, questo è il Real che ti invita a giocare a casa sua un trofeo sostanzialmente piccolo, ma dal grandissimo significato.

Peccato, un’occasione perduta dai Della Valle per instaurare rapporti, per far crescere l’ambiente Fiorentina. E l’ennesima dimostrazione (spero di sbagliare) che dei meccanismi del calcio frega poco più di niente. Avrei goduto nel vedere fianco a fianco, nella tribuna d’onore del Bernabeu, il presidente Florentino Peres e uno dei Della Valle. Sono sicuro che anche i tifosi sarebbero stati onorati nel vedere la Fiorentina al massimo della considerazione internazionale. Non si vive di soli bilanci.

Fra l’altro la sfida con il Real per la Fiorentina è stata una buona occasione per lavorare e crescere. Certe gare aiutano anche la personalità a svilupparsi. La squadra di Pioli ha tenuto il campo con discreta personalità e dignità anche grazie a un Real all’inizio con le seconde linee (solo Ronaldo e Ramos) e dai ritmi tenuti bassi. Non sono certo queste le partite per valutare i singoli, ma Veretout con Badelj al fianco gioca meglio, Simeone ha sempre una carica straordinaria. Biraghi è Biraghi. Pezzella ha personalità.

Tornando ai Delle Valle e a quello che è stato seminato nell’ultimo disastroso anno e mezzo, le conseguenze si vedono anche negli abbonamenti che si sono stabilizzati attorno a quota 14mila, tanti in assoluto, ma drammaticamente pochi rispetto a un anno fa. Settemila tifosi disamorati nonostante l’appello dei club (anche quelli contro i Della Valle) a rinnovare l’abbonamento. Il segnale che i bonus sono finiti e la campagna acquisti non ha entusiasmato nessuno.

A questo proposito, tra una settimana chiuderanno le trattative. Alle 23 del 31 agosto sapremo (spero prima) se Corvino sarà riuscito a mettere a segno quei colpi last minute che la società, ma anche i tifosi e di sicuro Pioli, si aspettano. C’è la speranza di prendere in prestito o con qualche formula, un centrocampista e un esterno di difesa, preferibilmente esuberi di qualche squadra importante che spesso finiscono sul mercato negli ultimi giorni. Le piste ci sono, ci vorrà diplomazia e tempistica per sfruttare l’occasione giusta, anche se non sarà facile.

E’ chiaro che le cose andavano fatte per tempo, ma pazienza, in una settimana qualcosa di importante si può ancora portare a casa visto, soprattutto, che i soldi in cassa non mancano. E che, aggiungiamo noi, qualche ruolo non coperto al meglio c’è.