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Claudio Nassi: il Milan che poteva essere

Claudio Nassi: il Milan che poteva essereTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 14 giugno 2019, 06:36Altre Notizie
di Redazione TMW

So perfettamente che cosa voglia dire per il Belpaese il calcio. Se la palla va come deve e Juventus, Inter, Milan, Napoli e Roma, soprattutto, occupano posti di rilievo in Europa, avremo solo da rallegrarci. Non mi è piaciuto quanto avvenuto alla Juventus. Spero solo che Andrea Agnelli abbia sposato le idee di Nedved e Paratici a giusta ragione. All'Inter credo si sia assistito a un'inversione di tendenza e la presa di posizione su Icardi e Nainggolan lascia pensare a una precisa linea di condotta, con il duo Marotta - Conte desideroso di rivincita sulla Juventus. Vedo ancora un organigramma nutrito, ma, se si riuscisse a farlo dimagrire, i nerazzurri potrebbero essere i primi avversari degli abbonati allo scudetto. A Napoli ho fiducia nel Presidente, anche se ho il timore, dopo l'ingaggio di 6 milioni dato ad Ancelotti, che ascolti troppo il tecnico. Sulla Roma, purtroppo, sono costretto a stendere un velo pietoso. Col Presidente Pallotta che vive tra Boston e Miami e il consigliori Baldini tra Londra e il Sudafrica, è facile indovinare che cosa succederà a Trigoria, dove Totti guida le danze.

Rimane il Milan, che stenta a trovare la quadra. Capisco che il fondo Elliott abbia dirottato a Milano l'A.D. dell'Arsenal, Gazidis, un numero uno in Premier League. Ma in Italia sarà la stessa cosa? Eppoi i 4 milioni del contratto non sono un'esagerazione? Così come i 3,5 all'ex Leonardo, l'1,9 a Maldini e i 500mila al Presidente Scaroni. Il club rossonero non sembra il Bengodi? Non so che cosa sia stato offerto a Boban per lasciare la FIFA, ma non penso meno di Leonardo. Né poche briciole spetteranno ai nuovi: l'allenatore Giampaolo e il D.S. Massara. Alle corte: non dà l'impressione di una società gestita con oculatezza. Forse Maldini avrebbe dovuto guardarsi attorno e ricordare che Sartori, ancora un ex, è con Tare forse il numero uno dei D.S.. Pur essendo stato mio calciatore, sono certo che, se chiedessi la maglia del Papu Gomez, la spedirebbe contrassegno. O pensare a una new entry, a quel Marchetti, che non ho il piacere di conoscere, ma che da anni porta il Cittadella, paese di 19mila anime, ai play-off di Serie B o addirittura in finale, come avvenuto a Verona. O il datato Perinetti, l'unico ad aver vinto tutti i campionati, dagli esordienti allo scudetto, e perso la finale di Coppa dei Campioni ai rigori, in Roma - Liverpool, oltre a una decina di promozioni tra C e B e ad essere l'artefice della salvezza all'ultima giornata del Genoa. Viene da chiedersi: se Maldini avesse tenuto vicino Ramaccioni, uno dei pochi che sa di calcio, Gandini per i rapporti con l'UEFA e la coppia Donadoni - Tassotti in panca, non avrebbe fatto meglio?

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