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Cordoba. "L'Inter è una squadra speciale per un giocatore sudamericano"

Cordoba. "L'Inter è una squadra speciale per un giocatore sudamericano"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
martedì 19 aprile 2016, 20:182016
di Tommaso Bonan

Arrivano anche le parole di Ivan Ramiro Cordoba dal Mondadori Store in cui è in corso la presentazione del libro 'Combattere da uomo'. Il colombiano racconta l'origine dei successi all'Inter. "Un gruppo dentro al gruppo, un gruppo che alimenta il gruppo. In quel momento, agli inizi, noi cercavamo di fare tutto al massimo, ma qualche forza strana non ci lasciava andare più in là. Poi abbiamo saputo qual era questa forza... (il riferimento è a Calciopoli, ndr). Ci sono state serate molto intense, molto particolari. Quell'anima che ha portato avanti la squadra derivava anche da sconfitte molto pesanti. Le gioie che abbiamo avuto dopo non sarebbero mai state così belle senza quei momenti difficili. Mi vengono ancora in mente quelle immagini quando alzi la prima Coppa Italia. Forse avevamo festeggiato un po' esageratamente, ma per noi era come vincere una Champions. Da lì è cominciato tutto".

Poi una stoccata agli arbitri. "Tante volte dico che gli arbitri dovrebbero giocare a calcio a un certo livello e poi diventare arbitri. Solo così capisci quando un giocatore si è buttato, quando ha fatto finta - spiega Cordoba -. Io mi chiedevo sempre: 'Come mai gli arbitri non capiscono che questo si è buttato?'. Per me manca questo, ossia il fatto di non avere avuto esperienza da calciatore. Il calcio è agonismo, sudore, a volte sangue. E' così, lo devi vivere, non è possibile che nessuno ti possa toccare: allora vai a giocare con le bambole! Mi è capitato di dirlo a Totti, a Inzaghi... Grandi campioni, per carità. Però mi hanno fatto arrabbiare parecchio".​

Perché Cordoba scelse l'Inter? "L'Inter è speciale per un giocatore sudamericano - ammette l'ex numero 2 nerazzurro -. Tutti sanno che arrivano in una casa, c'è una sensazione particolare. E' la storia che ti chiama. Guardi l'elenco dei grandi giocatori e pensi che tu non puoi essere uno dei tanti sudamericani, ma devi entrare nella lista di chi conta. Il gol al Napoli? Ero anche in dubbio, avevo problemi al ginocchio che era stato infortunato. C'è il calcio d'angolo, e io di solito scappo subito dietro quando la prima giocata non va a buon fine. Invece quella volta rimasi in area e trovai un angolo impossibile colpendo la palla così, all'improvviso", le parole riportate da fcinternewe.it.