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Adaglio: "Svezia senza Ibra più coesa ma meno pericolosa"

ESCLUSIVA TMW - Adaglio: "Svezia senza Ibra più coesa ma meno pericolosa"TUTTO mercato WEB
© foto di Insidefoto/Image Sport
martedì 17 ottobre 2017, 15:122017
di Gaetano Mocciaro

Ai microfoni di Tuttomercatoweb Giuliano Adaglio, giornalista de La Gazzetta dello Sport e grande esperto di calcio svedese ci presenta la nazionale che affronterà l'Italia ai playoff di novembre.

Giuliano Adaglio, sorteggio non fortunato per l'Italia considerate le altre potenziali avversarie. Che squadra è la Svezia?
"Una squadra che ha fatto un bel girone, andando oltre i propri limiti considerando che era in un raggruppamento dove la Francia la faceva da padrona e l'Olanda era la seconda forza designata. Diciamo che il sorteggio sfortunato è soprattutto per la Svezia, che contro le altre squadre poteva giocarsela, mentre oggettivamente l'Italia è più forte".

Una Svezia sulla carta indebolita dall'addio di Zlatan Ibrahimovic
"Qualitativamente sì e aggiungo che è anche inferiore alla squadra della generazione precedente, dei Larsson e dei Ljungberg per intenderci. Ma l'addio di Ibra ha compattato l'ambiente e questo è stato un grande merito da parte del ct Janne Andersson. Ci sono in campo meno polemiche, è stato ricreato un gruppo coeso. Ibra era il catalizzatore di tutto, nel bene e nel male e questo condizionava i giocatori che non rendevano al meglio. Ora elementi come Forsberg, Berg e Granqvist hanno preso per mano la squadra e si comportano da leader".

Quali sono gli elementi più pericolosi?
"Non c'è la stella assoluta. Forsberg che è il migliore deve ancora fare il salto di qualità per essere un giocatore top. Poi ci sono elementi dai quali ci si aspettava di più, come Ekdal. Davanti niente di particolare con Berg che comunque sta facendo buone cose in Nazionale, nonostante sia andato in un campionato come quello degli Emirati Arabi. La sua spalla dovrebbe essere Toivonen, in vantaggio su Guidetti".

Qual è il punto debole degli scandinavi?
"Nonostante il buon girone di qualificazione la Svezia ha avuto delle serate no, come quella contro la Bulgaria. Quella partita ha evidenziato i limiti della squadra: una difesa non rapidissima dove il giocatore che doveva essere il leader, Lindelof, non si è rivelato tale. Col passaggio dal Benfica al Manchester United ci si aspettava il salto di qualità ma così non è stato. Meglio Granqvist, che dà più solidità. Per il resto le alternative sono Helander e Pontus Jansson, che conosciamo molto bene. Il resto del reparto vede in porta Olsen, dignitoso ma che non ti fa la differenza. Sulle fasce invece vedo molto bene sulla destra Lustig mentre dall'altra parte c'è un Augustinsson che al Werder Brema non sta entusiasmando. Altrimenti Olsson".

Trovando la chiave tattica della partita, dove l'Italia può colpire?
"Approfittando come detto dei centrali di difesa svedesi, non irresistibili. E poi magari cambiando modulo. La Svezia gioca con un 4-4-2 che non modifica il gioco in base all'avversario e con ritmi non troppo alti. Se l'Italia passasse a un centrocampo a tre potrebbe essre la svolta".

Un pronostico
"80%-20% in favore dell'Italia. La Svezia per quanto abbia un buon collettivo è meno pericolosa. E nel confronto l'Italia è più forte".

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