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Fiorentina, A.A.A. Entusiasmo cercasi

Fiorentina, A.A.A. Entusiasmo cercasiTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
domenica 29 luglio 2018, 06:482018
di Redazione TMW
fonte Tommaso Loreto

Se tra i milioni di appassionati di calcio di questo paese c'è qualche entusiasta, si faccia avanti. E provi a dispensare anche solo misere quote del suo ottimismo. L'avviso non riguarda chiaramente i tifosi della Juventus la cui attesa per la nuova stagione ha ben altre giustificazioni. Scoperti i calendari della prossima serie A, d'altronde, tutti si saranno accorti di quanto espanso sia l'italico spezzatino del pallone, con le partite (un tempo in contemporanea) spalmate su tre giorni e otto tipi diversi di orario. Roba da far passare la voglia anche al più incallito dei fanatici, e certamente niente che invogli i primi fruitori del sistema (i tifosi) ad andare allo stadio.

Eppure in tempi di pessimismo e stanchezza dilagante come capita a Firenze, la prima fase degli abbonamenti certifica 12.000 tessere, confermando un legame che va oltre tempi, modi e dinamiche del calcio moderno. Che poi una buona fetta di quei 12.000 si sia abbonato per contestare dal vivo i Della Valle, questo è un altro discorso. A esser onesti non è nuova l'altalena di consensi che da sempre ha contraddistinto la famiglia proprietaria della Fiorentina, se non fosse che oggi come oggi anche i più fiduciosi hanno le proprie difficoltà nell'individuare la strategia del club viola. Reduce dalla ristrutturazione economica, e dal super utile dello scorso anno, e archiviato il comunicato del giugno 2017 sulla cessione, pareva che i viola fossero davvero pronti a una sorta di rilancio.

Nessuna cessione, rinforzi mirati, investimenti nelle strutture e così via. Tutte buone intenzioni confermate dal lavoro dei dirigenti ma spazzate via da una distanza tra le parti che ADV a Moena, nel suo intervento, non ha fatto altro che allargare. La conferma? La divisione netta nel popolo viola, spaccato pure nel giudicare striscioni e contestazioni. E così, a un passo dalla fine di luglio, se la Fiorentina non ha effettivamente venduto nessuno dei propri big non è nemmeno partito nessuno degli esuberi, con conseguente crollo a quota zero del budget di Corvino. Che poi chiariamoci, la cessione di un gioiello che fosse Chiesa, Veretout o Milenkovic, causerebbe sì “la rivoluzione” come paventato da Diego Della Valle, ma con la giusta sostituzione, e un monte ingaggi più adeguato, molte critiche potrebbero essere messe a tacere dal campo (al contrario è proprio quando vendi Alonso e lo rimpiazzi con Maxi Olivera, o Bernardeschi sostituendolo con Gil Dias, che ti giochi fette di credibilità).

Messo così l'autofinanziamento farebbe anche meno paura e soprattutto non costringerebbe Corvino a proporre soltato prestiti con diritto di riscatto rimediando garbati rifiuti un po' da tutti. Da De Laurentiis, che per Grassi ha parlato di “braccino”, fino all'ex Pradè che per De Paul ha tirato in ballo un'offerta viola insufficiente. Dei tre titolari attesi e sbandierati a inizio estate è arrivato il portiere titolare, il diciannovenne Lafont con il pari età Cerofolini dirottato a Cosenza, mentre in attacco manca ancora l'esterno offensivo inizialmente individuato in Pjaca e oggi più raggiungibile in Sansone. A centrocampo non c’è più Badelj (che alla Lazio prenderà poco meno di 2 milioni per quattro anni, giusto per rendere ancora più oscuro il processo che lo ha allontanato dalla Fiorentina e quell'innalzamento del tetto ingaggi promesso mesi fa) e per il momento sarà sostituito da uno tra Norgaard e Veretout, quest'ultimo adattato al ruolo.

Non propriamente fuochi d'artificio per un mercato che c'è da augurarsi possa entrare nel vivo negli ultimi giorni quando magari Corvino si sarà ricostruito un budget cedendo i vari Maxi Olivera, Cristoforo, Sanchez, Saponara ed Eysseric. Ma il silenzio dei Della Valle interrotto da Andrea ha avuto anche altre conseguenze. Come quelle sul termine per la consegna del progetto definitivo dello stadio che a detta del patron slitterà (concetto che in Comune nessuno ha preso bene) o come i riferimenti a un centro sportivo per le giovanili che non toccherà i soldi per il mercato ma per il quale ancora non si è individuata la zona adeguata per avviare i lavori. Per non parlare delle ripercussioni su quel briciolo di speranza che resta ai tifosi viola dopo che ADV ha fissato nel settimo posto l’obiettivo massimo.

Saltando a piè pari la questione delle squadre B sulle quali, guarda caso, solo la Juve ha dato seguito alle parole con i fatti aumentando il divario già ampio, la domanda sorgerebbe quasi spontanea: ma qualcuno le ha capite le strategie del calcio italiano e più nello specifico quelle dei Della Valle per la Fiorentina?