Fiorentina, quale futuro?

Altro che infrasettimanale europea, a metà strada tra Juventus e Atalanta la Fiorentina vive una giornata per niente semplice e non per gli impegni in campo internazionale. E' una rincorsa ai chiarimenti, alle specifiche, ma soprattutto alle certezze di un rilancio da parte dei Della Valle.

La doppia visita di ADV, con tanto di Diego nella prima circostanza bolognese, sembra riaprire scenari di ritorno che oggi anche i dirigenti certificano, auspicando di fatto quello che anche Pioli si è più volte augurato: un forte rientro della proprietà nelle vicende sportive.

Ma mentre la società giustamente difende il proprio operato e il proprio impegno nei confronti delle mission principali intese come investimenti su un centro sportivo per il settore giovanile o sullo stadio - pur sempre futuribili - la palla torna necessariamente ai Della Valle. Che avranno sì deciso di cambiare strategia e ripresentarsi almeno al cospetto di squadra e tecnico, ma che ancora non hanno svelato nei dettagli le intenzioni del caso.

Ed è forse per questo che allora la stessa rincorsa alle certezze ribadite nella giornata di ieri si rivela esercizio ai limiti della sterilità. Perchè se è pur vero che l'intera vita aziendale della Fiorentina gioco forza prosegue verso indirizzi da inseguire, è altrettanto vero che l'appeal attuale è assai limitato dai risultati e da una netta distanza con la tifoseria.

E in queste condizioni vien da pensare che difficilmente uno stadio sempre più critico e desertificato potrà accontentarsi di resoconti sul momento senza una chiara presa di posizione dei Della Valle su quel che potrà essere il futuro.