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GL Rossi: "Inter, il problema non é tecnico ma morale e professionale"

GL Rossi: "Inter, il problema non é tecnico ma morale e professionale"TUTTO mercato WEB
martedì 11 aprile 2017, 08:522017
di Redazione TMW
fonte Gianlucarossi.it

Addio, ci risiamo! Ancora una volta, l’Inter ha rovinato con un punto in tre partite tutto quello che di buono aveva fatto fino ad un mese fa.
A Crotone si è rivista l’Inter di De Boer e nessuno capisce perché. Quando scrivo Inter di De Boer non è per individuarlo come unico colpevole, come fanno quasi tutti con gli allenatori ma per determinare il suo periodo temporale. Oggi l’Inter di Pioli è tornata pericolosamente ad assomigliare a quella di inizio stagione mettendo a rischio prima ancora che l’attuale tecnico i suoi obiettivi stagionali. Resta incomprensibile perché negli ultimi anni l’Inter, quasi sempre ad ogni svolta tecnica, riesca a vincere un bel po’ di partite per poi pregiudicare nelle successive tutto il lavoro fatto.
La squadra a Crotone è stata talmente imbarazzate che la prestazione non può essere spiegata con l’assenza di Gagliardini o l’instabilità di Pioli. E’ tornato pericolosamente in auge il tema della professionalità di chi va in campo. Il tema del tecnico mi sembra ormai superato: lo cambieremo ancora una volta indentificandolo come unico responsabile di una situazione diventata paradossale. Eppure questa è sostanzialmente la stessa squadra che solo un mese fa dava 7 gol all’Atalanta, competitor per l’Europa e 5 al Cagliari che è ben più forte del Crotone, da mesi virtualmente retrocesso ed ora tornato in corsa salvezza grazie all’Inter.
Sembra quasi che non appena sono cominciate a circolare le voci su un possibile ennesimo cambio di panchina i giocatori come i tifosi abbiano cominciato a penare ad altro. Peccato che i primi, a differenza dei secondi, siano pagati per fare il loro mestiere nel presente, non certo per attendere un futuro, che magari non li vedrà neppure tutti protagonisti.


Già perché ora diventa persino lecito chiedersi quanti veri campioni abbia l’Inter: Joao Mario è entrato solo nel finale e non ha ovviamente grandi responsabilità, ma ne parlo perché è costato 40 milioni e camminava in campo. Nella mia vita ho visto giocatori costati un quarto e che anche se entravano per pochi minuti davano l’anima.
Il primo tempo è stato uno dei peggiori dell’anno, un po’ meglio la ripresa ma solo per un filino d’orgoglio, comunque non sufficiente a rimediare la figuraccia.
I tre gol rifilati dal Napoli alla Lazio e per di più in trasferta ci hanno definitivamente convinto di quel che io già sapevo: il solco tra le prime tre e tutte le altre è ancora troppo grande. Tolta la Juve che è di un altro pianeta, Roma e Napoli sono ancora più stabili, complete e collaudate. Voi pensate che il gap possa essere colmato solo cambiando l’allenatore, io credo che invece sarà opportuno scegliere i calciatori non solo per il loro valore tecnico, ma anche e soprattutto morale. Il Crotone è costato 25 milioni di euro, meno di molti giocatori dell’Inter presi singolarmente. E’ ovvio che il problema non è tecnico o tattico ma morale e professionale. Ora c’è il derby al quale arriviamo con le ossa rotte, due sconfitte consecutive e perfino sorpassati in classifica dal Milan. Peggio di così.
Se anche dovesse essere Pasqua di Resurrezione la società ha il dovere di ricordarsi esattamente di tutto quello che nel bene e nel male è successo quest’anno .