Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Iafa, il 9 maggio l'udienza al Tar sul nuovo regolamento intermediari

Iafa, il 9 maggio l'udienza al Tar sul nuovo regolamento intermediariTUTTO mercato WEB
© foto di Simone Lorini
venerdì 5 maggio 2017, 17:402017
di Stefano Sica

E' stata anticipata a martedì 9 maggio alle 12, presso il Tar del Lazio, l'udienza di merito (inizialmente fissata per il 4 luglio) del giudizio avente ad oggetto la richiesta di annullamento e/o emendamento del "nuovo regolamento intermediari" imposto dalla Fifa e recepito anche dalla Figc a partire dal 1 Aprile 2015, che ha totalmente deregolamentato il previgente sistema normativo, abrogando le licenze abilitative professionali per gli operatori di settore, e consentendo un accesso indiscriminato alle attività. La IAFA, tramite il ricorso (appoggiato da Federsupporter), chiede al Tribunale amministrativo di ripristinare, sulla falsariga di quanto accaduto in altri Paesi, l'elenco degli agenti qualificati/certificati, ed in subordine di pronunciarsi anche sulla conformità delle singole disposizioni del regolamento impugnato, nell'interesse non solo degli agenti ma anche dei fruitori dei loro servizi professionali (club e calciatori). La IAFA denuncia le difformità della nuova normativa rispetto a svariate previsioni legislative dell'ordinamento italiano, tra cui in particolar modo al "divieto di intermediazione" (Dlgs 276/2003) che permetterebbe tale attività solo a soggetti riconosciuti, autorizzati e qualificati. Molteplici e di varia natura, secondo l'associazione, sarebbero poi le criticità ingenerate dalla nuova normativa, concernenti questioni addirittura di "pubblico interesse", in quanto la stessa pretende comunque di regolamentare una attività a forte connotazione economica, che necessiterebbe di direttive di riferimento dei competenti organi ministeriali, così come accaduto in molte nazioni europee, le cui Federazioni calcistiche hanno infatti provveduto ad una profonda implementazione del regolamento, fattispecie formalmente e reiteratamente richiesta dalla IAFA sia alla Figc sia ai preposti organi governativi (Ministero dello sport, Ministero del lavoro, CONI).

Si registrano, inoltre, le indagini portate avanti dagli organi di polizia svedesi e inglesi, e salite recentemente alla ribalta delle cronache internazionali, che hanno rilevato pratiche illegali (si parla di riciclaggio e frode fiscale) messe in atto da sedicenti "intermediari calcistici", proprio a partire dall'estate del 2015.
Contattati dalla nostra redazione, i vertici del Direttivo IAFA fanno presente di aver "piena fiducia nella giustizia e nelle istituzioni italiane. Con grande sacrificio ed abnegazione stiamo cercando di mantenere gli impegni assunti in occasione dell'assemblea costitutiva, nei confronti tanto dei nostri associati, quanto di tutti i professionisti di settore che si sono visti ingiustamente e profondamente ledere nei loro diritti, e per quanto di nostra competenza, continueremo a farlo in tutte le opportune sedi, mentre di altre questioni non strettamente legate al regolamento, devono ovviamente occuparsene solo ed esclusivamente le preposte autorità statuali, ove lo ritengano opportuno. Nel 1991 in Italia fu per la prima volta riconosciuta ed organizzata formalmente la nostra figura professionale: ci auguriamo che proprio in Italia possa adesso rinascere".