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Inter, Joao Mário: “Può accaderti di tutto ma devi rispettare la squadra”

Inter, Joao Mário: “Può accaderti di tutto ma devi rispettare la squadra”TUTTO mercato WEB
© foto di Valeria Abis/PhotoViews
mercoledì 6 marzo 2019, 09:06Altre Notizie
di Chiara Biondini
fonte Intervista di Fabrizio Ponciroli Calcio2000 n. 239
Intervista di Fabrizio Ponciroli Calcio2000 n. 239

Al Suning Training Centre, Calcio2000 ha incontrato João Mário Naval da Costa Eduardo, noto come João Mário, centrocampista dell’Inter e della Nazionale portoghese. Un giocatore che sogna di riscattarsi proprio con la casacca nerazzurra. Un ragazzo schietto, determinato e con tanti, tanti sogni, che ci ha raccontato il suo approccio al mondo del calcio, le soddisfazioni con la maglia del Portogallo e le sue aspettative future con l’Inter.

Un anno fa hai dichiarato che non saresti più tornato all’Inter. Ti sei pentito di quelle parole?
“Ovviamente mi dispiace. Ho parlato a caldo. Si impara dagli errori e questo è stato un errore. Ho capito che può accaderti di tutto ma devo rispettare una squadra come l’Inter che ha speso tantissimo per te. Sono felicissimo di aver avuto una nuova chance con l’Inter. È stato molto importante per me, anche per riscattarmi da quelle parole dette senza pensare. Devo dire che sono stati fondamentali anche i tifosi dell’Inter che mi hanno dato una seconda possibilità”.

Parliamo dei tifosi dell’Inter. Passionali come pochi altri, non credi?
“Io sono stato, per loro, sia un idolo che un giocatore scarso. Credo che sarebbe bellissimo trovare il giusto equilibrio, ma so anche che è una caratteristica del tifoso italiano e soprattutto dei tifosi dell’Inter. Loro sono molto passionali, sono così e mi piacciono così. Sono stato in Inghilterra (al West Ham, n.d.r.) e lì sono tutti forse troppo tranquilli. Personalmente preferisco il calore dei nostri tifosi, anche se, quando le cose vanno male, te lo fanno notare subito

Al termine della carriera da calciatore, ti vedi ancora nel mondo del calcio?
“No, onestamente no. Penso che sperimenterò qualcosa di diverso. Vorrei mettermi in gioco in un altro mondo, magari qualcosa di più tranquillo, che non sia per forza sotto i riflettori. Una cosa mia, più famigliare”.

Se non avessi fatto il calciatore professionista, cosa ti sarebbe piaciuto fare?
“Penso proprio che avrei provato a diventare un avvocato”.

L’intervista integrale la trovi solo sul numero 239 di Calcio2000 in edicola dal 10 marzo!

© foto di Valeria Abis/PhotoViews
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