Italia, il dg Uva: "Non vedo povertà di talenti"
(ANSA) - ROMA, 10 OTT - "Se per il ct il calcio italiano è povero rispetto il suo punto di vista, ma secondo me non lo è. Piuttosto c'è bisogno di un cambio generazionale. I talenti non mancano". Lo afferma il dg della Federcalcio Michele Uva, intervenendo su Radio 24 a "Tutti convocati". "Osservo tutta la filiera delle squadre giovanili dove c'è talento: la Nazionale under 19 si è qualificata per l'elite round con un turno di anticipo. Quindi non vedo questa povertà - ha spiegato Uva -.
C'è bisogno di un cambio generazionale. Forse abbiamo avuto otto anni di buco, ma probabilmente succede nei cicli. I nuovi gruppi, i ragazzi dai 23 anni in giù, sono ricchi di talento, e di esperienza. La Figc investe 35 milioni l'anno su tutte le nazionali maschili e femminili". "Non mancano i talenti, bisogna lavorare con metodologia. L'ha impostata Sacchi, l'ha continuata Conte e adesso tocca a Ventura, e Viscidi e al presidente Ulivieri coordinarle - ha continuato Uva - Io sarei fiducioso per il futuro, bisogna aver pazienza".