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R. Salvadori: “La parola d’ordine al Torino deve essere: continuità”

R. Salvadori: “La parola d’ordine al Torino deve essere: continuità”TUTTO mercato WEB
domenica 21 gennaio 2018, 07:002018
di Elena Rossin
fonte Torinogranata.it

Roberto Salvadori è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Salvadori ha militato nel Torino dal 1973 all’83 vincendo lo scudetto nel ‘76. Con lui abbiamo parlato del momento e delle prospettive della sua ex squadra.
Dopo l'arrivo di Mazzarri e la vittoria sul Bologna che cosa si aspetta dal Torino contro il Sassuolo?
“Più che oggi contro il Sassuolo mi aspetto che in generale la squadra abbia un po' più di equilibrio perché fino adesso ha avuto alti e bassi, non so se dovuti all'allenatore precedente o ai giocatori stessi, che non rassicuravano. Per me ciò che questa squadra deve trovare sono l'equilibrio e la continuità nel gioco e nei risultati perché è inutile fare due partite esaltanti e poi tornare indietro, ci vuole, come dicevo, continuità e spero che Mazzarri possa dare questo. Non conosco Mazzarri, quindi, non lo posso giudicare, ma mi sembra più tranquillo di Mihajlovic”.
La classifica del Torino rispetto agli obiettivi iniziali non è negativa perché nonostante tutto la squadra è a due punti dal sesto e dal settimo posto, ma la squadra è sufficientemente competitiva?
"Certo, la lotta per l'Europa League è ancora aperta e il Torino è in corsa per quest’obiettivo. A inizio stagione mi era stata fatta questa domanda e, in effetti, c'erano delle potenzialità che potevano far pensare che i giocatori fossero competitivi e oggi i giocatori sono sempre gli stessi, quindi, poiché in classifica non siamo così lontani dal sesto e dal settimo posto ci sono le premesse per sperare di essere competitivi per l'Europa. Singolarmente gli uomini sono quelli giusti, ma nel girone d'andata abbiamo visto poco a livello di gioco della squadra. Forse questo è dipeso dal fatto che nel calcio di oggi si cambia di continuo, mentre alla mia epoca c'era una squadra titolare e poi c'erano le riserve. Questi continui cambiamenti mi portano a non capire quale sia la formazione prescelta.

Mazzarri è arrivato adesso e, quindi, non si può dire se anche lui cambierà spesso com'è successo in passato".
Secondo lei, il fatto che Belotti non si sia ripetuto sui livelli dell'anno scorso, anche a causa degli infortuni, è il motivo principale dei problemi che ha avuto la squadra oppure no?
"Indubbiamente i gol e il gioco di Belotti quest'anno finora ci sono mancati e gli infortuni gli hanno impedito di esprimersi con continuità e questo ha reso più difficile sostituirlo. Ma, come si diceva prima, se la squadra ha delle potenzialità e aspira all'Europa League deve avere dei sostituti validi e non può vivere solo sull'esaltazione di un giocatore singolo perché se questo ha un momento di appannamento oppure si fa male la squadra va in difficoltà cercando di sopperire all'assenza di uno dei suoi migliori giocatori".
A iniziare da oggi con il Sassuolo il Torino avrà un ciclo di partite alla portata prima del derby e come nel girone d'andata è da queste gare che tutti si aspettano i punti utili per l'Europa, anche per lei è così?
"È quello che dicevo prima quando parlavo di continuità perché sono queste le partite nelle quali il Torino deve approfittarne per fare risultato poiché sono questi i punti che conteranno alla fine. Il pareggio o la vittoria contro la grande squadra possono accadere e fanno morale ed esaltano, ma sono i risultati continui con le squadre che in classifica sono dietro o a pari nostro che contano per raggiungere gli obiettivi. Per me la parola d’ordine è: continuità".
La società in sede di calciomercato deve agire per rinforzare la rosa?
"La rosa sembrava buona all'inizio ed è buona anche adesso e se si deve intervenire solo per accontentare la tifoseria per far vedere che ci si muove sul mercato prendendo giocatori che possono dare poco non ha senso farlo. Secondo me, la squadra è questa e deve andare avanti così e cercare di ottenere risultati con quest'organico. A meno che non sia preso un fenomeno e allora ben venga, ma di fenomeni se ne sente solo parlare ... Quindi è meglio sfruttare i buoni elementi che già ci sono per ottenere i risultati che erano stati fissati".