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Rizzoli fa il punto sul VAR: "A Coverciano sta nascendo una nuova base"

Rizzoli fa il punto sul VAR: "A Coverciano sta nascendo una nuova base"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 30 ottobre 2017, 00:172017
di Dimitri Conti

Nicola Rizzoli, ex arbitro e oggi designatore arbitrale, oltre che sviluppatore del VAR, è stato ospite negli studi de La Domenica Sportiva. Queste le sue dichiarazioni ai microfoni di Rai Sport: "Gli arbitri erano già qualitativamente pronti, posso dire solo che il VAR aiuta ad avere più serenità, però il merito è solo dei giocatori e delle squadre. Sicuramente è ancora migliorabile. Il numero di episodi sulle quali incide il VAR è notevole. La maggior parte degli episodi però sono silent check, ossia situazioni valutate dal VAR senza coinvolgere l'arbitro: su 400 totali solo 27 episodi sono stati discussi e modificati. E sono pochi. Abbiamo fatto un protocollo per tutelare il gioco ed evitare che venga sempre interrotto lo sviluppo. Abbiamo pensato ad un tempo limite entro il quale intervenire ma non andava bene, quindi abbiamo pensato alla collocazione sul campo ma anche quello non andava bene. La soluzione migliore è stato limitare l'intervento entro l'inizio dell'azione d'attacco. Capire dove e come un arbitro ha sbagliato è fondamentale. Il VAR ha un pulsante da schiacciare per segnalare quando un'azione sia da controllare. Il calo dei gialli per proteste è estremamente positivo: sono diminuite del 26%. La notizia è positiva per tutti, anche per le squadre stesse Anche i gialli e rossi totali sono calati, mentre i rigori sono decisamente aumentati e va capito per quale aspetto ciò sia accaduto. In Benevento-Bologna il tempo è stato allungato perché si è fatto male l'arbitro Pairetto.

La domanda è: vale la pena metterci qualche minuto in più per valutare la verità del campo? All'inizio del campionato ci sono stati moltissimi problemi di comunicazione che hanno portato via tantissimo tempo. Ci aspettavamo una media di interventi degli arbitri di circa un minuto, un minuto e venti: ora siamo rientrati nei tempi giusti. La visione diretta dell'arbitro viene presa solo quando una decisione è soggettiva. Altrimenti c'è il VAR per le decisioni oggettive, come accaduto oggi ad esempio al San Paolo. Il tempo in cui si gioca è rimasto lo stesso e il VAR non incide. La statistica sui rigori è tutta da valutare, voglio pensare che conti la mano degli allenatori. Allo stesso tempo probabilmente qualche rigore in più ora è dato. Va vista e capita un po' più alla lunga. Interessante vedere quanto i giocatori abbiano cambiato atteggiamento. Vogliamo fare capire bene come funziona, con tutti, perché non c'è niente da nascondere. Serve per veicolare il modo in cui si prendono le decisioni. Federazione, AIA e Lega, per la prima volta in un accordo comune, si sono voluti portare avanti rispetto a tutti sul VAR e a Coverciano sta nascendo una cabina VAR dove fare pratica, diventerà un centro importante per fare pratica. Gli altri sanno che il campionato italiano è molto difficile da arbitrare, quindi è tutto piuttosto interessante. Gli arbitri non sono sminuti dalla tecnologia: questa va guidata e gestita da uomini. La differenza la fa anche il pilota. Voglio pensare che la tecnologia sia sempre a supporto dell'uomo e che non lo comandi mai. Così non è sminuire. In altri campionati la stessa tecnologia non è stata applicata con lo stesso ben utilizzo visto qui da noi in Italia”.