Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Abete: "Fuori dal Mondiale? Sottovalutati i problemi"

Abete: "Fuori dal Mondiale? Sottovalutati i problemi"TUTTO mercato WEB
© foto di TUTTOmercatoWEB.com
giovedì 15 marzo 2018, 14:252018
di RMCSport Redazione

Su RMCSport si festeggiano i 120 anni della FIGC con Giancarlo Abete, ex presidente della federazione italiana. Ecco le sue parole rilasciate durante la trasmissione 'Maracanà':

Il ricordo più bello?
"La soddisfazione più grande, come capo delegazione, è stata il successo a Berlino, la vittoria del Mondiale. Il bilancio dei 120 anni della nostra federazione è molto positivo, il nostro calcio ha sempre recitato un ruolo significativo, sia a livello di risultati, di movimento e di valori economici".

Quali sono le difficoltà ora per la FIGC?
"Le difficoltà sono quelle di sempre. Il commissariamento può essere un momento di riflessione, di cambiamento, ma dura poco, poi si deve tornare alla direzione ordinaria. Il nostro è una realtà complessa, un mondo ampio in grado di dare belle risposte sotto l'aspetto comportamentale, basta vedere le reazioni dopo la scomparsa di Astori. Ci vuole buona volontà, ma anche la capacità di mettere davanti a tutto l'interesse comune".

Se fosse stato presidente durante la disfatta contro la Svezia, si sarebbe dimesso?
"Qualcuno avrebbe dovuto metterci la faccia. Certamente sì, ma non perchè esista un rapporto di responsabilità diretta tra il ruolo del presidente e un'eliminazione cocente. Ma perchè bisogna capire che in alcuni momenti si deve fare un passo indietro in favore del cambiamento. Qualche errore c'è stato, il rischio di uscire dal Mondiale era evidente già da 3-4 partite prima della doppia sfida contro Svezia. Si percepiva una situazione di carente competitività, molte cose sono state sottovalutate".

Su Ventura...
"Dopo Conte era duro ripartire con Ventura, un tecnico bravo ma senza alcuna esperienza a livello internazionale. Per di più in un'avventura più difficile come quella del Mondiale"

Perchè non si dà continuità alla guida tecnica della Nazionale?
"Prima era un punto di arrivo per gli allenatori, che concludevano la loro carriera sulla panchina azzurra. Poi la situazione è cambiata e molti tecnici sono diventati ct nel corso della loro crescita professionale. Non è facile poi avere un seguito dopo aver lavorato a Coverciano. Inoltre la Nazionale non sarà mai competitiva come un club, anche a livello di stipendi".

Chi sarà il prossimo ct azzurro?
"È una decisione complessa. Bisognerà vedere come reagirà la squadra in queste due amichevoli complesse. Chi sceglie, se non vorrà essere oggetto di critica, andrà a prendere uno tra gli allenatori più accreditati come Ancelotti, Mancini o Conte. Se venisse confermato Di Biagio, c'è il rischio di critiche".