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Cerruti: "Il Milan non ha soldi. Sarri va via"

Cerruti: "Il Milan non ha soldi. Sarri va via"TUTTO mercato WEB
mercoledì 23 maggio 2018, 07:192018
di RMCSport Redazione
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Alberto Cerruti, opinionista RMC Sport, sul futuro di Perin, sull'ipotesi Ancelotti al Napoli e sulle decisioni dell'UEFA sul Milan. In studio Dario Ronzulli, Niccolò Ceccarini e Lorenzo Marucci.
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L'intervento del noto giornalista e opinionista Alberto Cerruti durante l'RMC Live Show:

Dove lo vede Perin il prossimo anno?
"Alla Juventus, in alternativa a Szczesny. Credo sia una scelta giusta per entrambi, la società bianconera vuole avere due portieri all'altezza per lottare su tutte le competizioni, quindi secondo me Perin avrebbe spazio se dovesse poi andare a Torino. L'importante è fare chiarezza all'inizio e non illudere nessuno dei due".

Sulla vicenda Sarri-De Laurentis?
"Sta durando troppo, il Napoli dovrà puntare su un altro allenatore. Il rapporto tra i due credo sia compromesso in maniera definitiva. Ancelotti? Lo conosco benissimo, tutto è possibile ma mi sembra difficile".

Domani inizierà l'era Mancini...
"Non dobbiamo dimenticare che l'Italia è una squadra che deve fare un passo per volta, ci vogliono i grandi giocatori che in Italia non ci sono. Condivisibile l'entusiasmo di Mancini, tipico di chi arriva sulla panchina della Nazionale. Mi piace che non voglia fare degli stage, sono dei capricci per gli allenatori che vogliono stare sul campo tutti i giorni: Bearzot e Lippi hanno vinto un Mondiale senza stage".

Ti aspettava questo comportamento della Uefa nei confronti del Milan?
"Sì, sono sempre stato molto scettico sulla situazione del Milan, poco chiara e molto confusa. C'è un proprietario che non ha i soldi e se li è fatti prestare. Non significa nulla che ha vinto 7 Champions, ora il club rischia l'eslcusione dalle coppe. Nessuno sa cosa succederà al Milan".

Otto anni fa l'Inter vinceva la Champions...
"Quella stessa sera è iniziato il declino dell'Inter: in campo a Madrid non c'era un italiano, compreso l'allenatore Mourinho. L'Inter deve fare un monumento alla Uefa, che da quest'anno ha concesso all'Italia di avere 4 squadre in Champions. È un grande traguardo ma deve essere un punto di partenza, non di arrivo".