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Petrachi: "Mancini non faceva giocare gli italiani all'Inter"

Petrachi: "Mancini non faceva giocare gli italiani all'Inter"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
venerdì 7 settembre 2018, 15:302018
di RMCSport Redazione

A RMC Sport, all'interno di Zona X, contenitore di Maracanà, è intervenuto il direttore sportivo del Torino Gianluca Petrachi per parlare delle prime giornate dei granata in campionato.

Un giudizio sull’inizio di campionato del Torino e su Meitè
"Sono molto contento dell’approccio della squadra, Mazzarri sta dando una sua impronta, è subentrato in corsa e sta avendo la voglia, con il sacrifico e il sudore, di ottenere i risultati. Ed è lo spirito del Torino. Spero che siamo sulla strada giusta e che si possa aprire un ciclo importante".

Zaza-Belotti e i sogni di Europa
"Si è cercato di accontentare in tutto il tecnico in estate, con rosa ampia e prendere giocatori che si addicono al suo modulo. Su alcune situazioni siamo arrivati oltre, perché il mercato non ci ha consentito di arrivarci prima. Abbiamo raggiunto un mix buono e il mister è carico per questa stagione, perché sente la squadra totalmente sua. Con Mazzarri c’è più sinergia, ora i giovani stanno crescendo. Lì davanti bisogna creare le alchimie giuste, avere una coppia come la loro è tanto, non so quanti se la possono permettere. Il tecnico dovrà trovare soluzioni ideali lì davanti, per collocare anche Iago Falque. Il Toro quest’anno ha una squadra competitiva e tutti devono conquistarsi il posto".

Sui giocatori italiani
"Mancini e le sue parole? Non giocava neanche un italiano con lui all’Inter, dovremmo ricordarci cosa è successo in passato. Il sistema italiano è malato, vanno messe delle regole e vanno rispettate. Ma il sistema è andato pian piano peggiorando. Ora ci sono troppi politici e pochi che ne sanno di calcio. Se non fai rispettare le regole, il nostro sport non avrà un bel futuro".

Quali sono gli obiettivi del Torino?
"Di proclami ne siamo già pieni. Quando uno lavora bene, sarà il campo a dare dei giudizi. Il Torino è nelle condizioni di fare qualcosa d’importante, siamo cresciuti come club, anche dal punto di vista finanziario. Nel mio piccolo abbiamo cercato di aiutare il presidente a capire come funziona il mondo del calcio, se fai bene i risultati, alla lunga, vengono. Il Torino è da prendere da esempio in Europa, se dovessimo riuscire a qualificarci in una competizione internazionale ben venga. Continuando così, e ne sono convinto, il Torino si posizionerà dove merita. Squadra B? Non sono convinto di questa idea, serve programmare bene e farli crescere in altri campionati. Oggi stano facendo scomparire le squadre di LegaPro perché non vengono aiutate. Bisogna aiutarle ad avere finanziamenti per far giocare chi merita e non chi gli fa guadagnare più soldi. Si vede la forma e non si guarda alla sostanza. I giovani non sono messi in condizione di fare campionati competitivi. Il sistema è totalmente sbagliato. Se i vertici non lo capiscono, sarà dura".