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Suma sul Milan: Montolivo, occhio al trappolone

Suma sul Milan: Montolivo, occhio al trappoloneTUTTO mercato WEB
sabato 3 novembre 2018, 08:412018
di Redazione TMW
fonte Mauro Suma

Proviamo a tornare con la memoria ad un anno fa. Il Milan si trascinava stancamente da una vittoria contro Spal, Chievo o Sassuolo ad una sconfitta contro Roma, Inter o Napoli. Non c'era sangue nelle vene, non c'era forza nella corsa, mancava chiarezza negli schermi. Quelli del mercato? Bonucci una comica, tutti gli altri pippe. Erano esattamente le sentenze di un anno fa, prima che Calhanoglu si riprendesse, prima che Kessie e Ricardo Rodriguez dessero più senso al loro modo di stare in campo, e così via. Uno dei più sentenziati di tutti era lui, Lucas Biglia. Pallido, logoro, improponibile, insomma un giocatore, un anno fa, già finito, uno da vendere, un insulto per il calcio. All'arrivo di Rino Gattuso in panchina al posto di Montella, la sensazione generale era forte e chiara: Rino riporterà l'anima italiana al potere e giocherà sempre Montolivo. Non fu così. Appena tornò in forma, Gattuso decise di far giocare Biglia tutti i giorni feriali e già che c'era anche la domenica. Non guardate i lanci lunghi, trapelava da Milanello. Guardate movimenti e meccanismi, come funzionano attorno a Biglia. Ci si guardava in faccia: mah... Bene, aveva ragione Rino. Quando a fine aprile, Biglia prende un colpo da Viola in Milan-Benevento e gli si fratturano due vertebre tutti con le mani nei capelli. Oddio, adesso come facciamo in finale di coppa Italia? Da improponibile a imprescindibile. Quello che era puntualmente tornato ad essere Biglia negli ultimi due mesi prima dell'immediata vigilia di Milan-Genoa. Tanto è vero che gli stesso che sputavano su Biglia un anno fa, oggi si divertono ad allarmare i tifosi sull'infortunio dell'argentino: tegola, catastrofe, svolta negativa, apocalisse. Il calcio è fatto così, inutile farsi il sangue amaro. Il vero tema è se adesso la storia deciderà di ripetersi. L'unico a vedere bene Bakayoko oggi è ancora sempre e solo lui, Gattuso. Come un anno fa su Biglia, Rino è circondato da colate di scetticismo sul francese. Per onesta intellettuale e senza dita dietro le quali nasconderci, siamo scettici anche noi. Ma non vediamo l'ora di essere smentiti e di rivedere il Bakayoko di Monaco-City della primavera del 2017 in Champions League. Basta anche, per essere felici, un Bakayoko che gli si avvicini.

Riccardo Montolivo sta facendo il professionista, sta accettando le decisioni, non sta proferendo verbo. Deve essere bravissimo a non farsi usare in questo momento topico della stagione. E' piena la fila di chi non vede l'ora di trasformarlo in capo d'accusa nei confronti di Rino Gattuso, a tutto discapito del gruppo. Conosciamo la buona fede e il senso religioso del rispetto delle regole da parte di Gattuso, conosciamo l'orgoglio e il milanismo di Montolivo. Dopo l'infortunio di Biglia, non ci sarà Bakayoko che tenga. E non ci saranno nemmeno Bertolacci o Josè Mauri che tengano. Tutti scaveranno su Montolivo. E troveranno anche e soprattutto quello che non c'è. Per il bene del Milan e della stagione, bisogna andare avanti nel rispetto delle scelte dell'allenatore. Che in quanto a petto in fuori e in quanto a metterci la faccia, non teme confronti.