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Tavecchio: “Il 29 gennaio l’errore più grande della Federazione”

Tavecchio: “Il 29 gennaio l’errore più grande della Federazione”TUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
mercoledì 17 ottobre 2018, 16:232018
di Alessio Alaimo

“Una data? Il 29 gennaio scorso, perchè ritengo che in quella data sia stato fatto il più grande errore dal punto vista politico della Federazione. In quella data si doveva eleggere il mio successore e non sarebbe stata concessa nessuna possibilità di ingerenza da parte del Coni”. Così a graffisulpallone l’ex presidente della FIGC, Carlo Tavecchio. “Con l’operazione delle mie dimissioni, avendo io convocato l’assemblea per il 29 gennaio, avevo in precedenza stoppato quella voglia, quella iniziativa, quella frenesia del Coni di mettere le mani sulla Federcalcio . Ancor oggi, ripeto, non ho capito perchè non si è trovato l’accordo. Mi sembrava un fatto importante per creare le premesse delle riforme. Negli ultimi mesi avevamo anche tenuto dei contatti con Gravina e con i rappresentanti dei calciatori per creare i presupposti per la riforma dei campionati. Per avere una prospettiva che io avevo chiamato la madre di tutte le battaglie. Questo come preambolo, dal punto di vista dell’errore, che nessuno che si è mai posto ed ha focalizzato. Un errore tattico e politico della Federazione’.
L’ex numero uno della Federcalcio ha parlato anche della sconfitta della Nazionale contro la Svezia che ha decretato la mancata partecipazione al Mondiale. “Alla sconfitta con la Svezia, ancorchè sconfitta agonistica che ha decretato l’esclusione dai mondiali, ha fatto riscontro una Federazione che dal punto di vista gestionale e organizzativo aveva ottenuto ottimi risultati. Economici come nella politica sportiva, nazionale ed internazionale. Si era fatto molto, basta ricordare solo i 4 posti per le italiane in Champions League che valgono 150 milioni, basta ricordare l’Europeo under 21, le 4 partite a Roma per l’Europeo, il Var, una grossa liquidità. Insomma l’impossibilità di commissariare. Questo che cosa vuol dire, vuol dire intrinsecamente che si erano realizzati risultati reali. Non aver capito che il fatto della sconfitta avrebbe procurato, a mio avviso, una situazione di grave nocumento alla federazione è stato un errore grave.

Un errore veramente grave. Il commissariamento? Queste sono le premesse per dire cosa poi è successo. I comportamenti. Una rovinosa caduta l’aver incaricato il Coni a discutere la questione finale ed a trattare le questioni federali. Siamo arrivati quasi al paradosso dove la magistratura, che quando era endofederale non aveva mai creato problemi di impiantistica e non aveva mai creato problemi di campionati e di ritardi, ha procurato tutte queste cose.
Io dissi all’epoca che non qualificarsi sarebbe stata una bomba. Dovetti rettificare quella frase che, all’atto pratico, risultò poi veritiera.
Avevamo impostato tutto un discorso anche nei rapporti internazionali. Una gestione nella quale eravamo riusciti a entrare ed ottenere concessioni sia dall’Uefa che dalla Fifa. Avevamo inserito due persone, una in Uefa, il vice presidente, accadeva perchè io avevo superato i 70 anni e non potevo più farlo per raggiunti limiti di età. In Fifa non ci sono queste restrizioni, ma volevano una donna, abbiamo messo la donna italiana. Evelina Christillin.
Un pacchetto di potenza notevole, come Federazione, arrivata ai massimi contesti. Agendo successivamente come se non avessimo ottenuto questi risultati abbiamo, ha votato Fabbricini per il Marocco, quando la politica internazionale prevedeva un apporto a Stati Uniti, Canada e Messico per i mondiali del 2026. Queste cose sono state fatte non certamente nell’interesse della Federazione. Sicuramente sono state fatte queste scelte per altri interessi, facilmente individuabili a favore di chi”.