Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

TMW RADIO - Fiori: "Milan, rosa sopravvalutata. Più tempo a Montella"

TMW RADIO - Fiori: "Milan, rosa sopravvalutata. Più tempo a Montella"TUTTO mercato WEB
© foto di Stefano Porta/PhotoViews
venerdì 29 settembre 2017, 15:392017
di TMWRadio Redazione

Valerio Fiori, ex preparatore dei portieri del Milan di Ancelotti parla della situazione rossonera all'indomani della vittoria in Europa League. Queste le sue parole rilasciate a TMW Radio:

L’esonero di Ancelotti?
Sono sorpreso, anche se era un po’ di tempo le cose non andavano benissimo. Il pareggio in campionato e la sconfitta contro il Psg hanno dato l’input definitivo.

Spogliatoio contro?

La gestione del gruppo è sempre stata la sua forza. Posso confermare che l’aspetto gestionale è sicuramente la sua arma vincente. Le dinamiche di uno spogliatoio sono particolari: al Bayern di senatori ce ne sono molti e hanno voce in campitolo.

È più difficile lavorare all’estero?
In Inghilterra ha imparato perfettamente l’inglese, anche in Germania ha studiato il tedesco. Credo sia una questione di cultura e mentalità: sono Paesi diversi dall’Italia. Quando succede che un giocatore con il peso di Muller non rende quanto dovrebbe e l’allenatore decide di metterlo a risposo possono iniziare i problemi: il giocatore non si rende conto delle due difficoltà o non si trova d’accordo con i moduli dell’allenatore. Sono situazioni che fanno precipitare l’umore.

Il Milan sta meditando su Montella.

Non è così scontato e facile acquistare dieci giocatori nuovi, metterli in campo e vincere. Ai giocatori va trasmessa la filosofia di gioco, l’idea, la tattica: per tutto questo ci vuole tempo. Il campionato italiano è inoltre difficilissimo, una Serie A dove le squadre più abbordabili diventano le più complicate da affrontare, senza contare il rafforzamento delle big.

Dove dovrebbe migliorare Montella?
La campagna acquisti del Milan è stata importante, tuttavia non ci sono giocatori di livello internazionale che possono decidere le partite da subito. La rosa è stata sopravvalutata. L’arrivo di Kalinic ha portato in attacco un giocatore di peso anche se non è stato mai un bomber da venti gol all’anno. Cutrone si sta rivelando il futuro Inzaghi. È una squadra molto equilibrata in tutti i reparti del campo, ma che non eccelle in nessun di questi. Romagnoli ha commesso un errore grave, così come Bonucci.

Si aspettava un impatto diverso di Bonucci?
Alcuni giocatori in un diverso contesto possono andare in difficoltà. Alla Juventus si riusciva a esprimere al massimo delle potenzialità, al Milan ha bisogno di tempo. Ma per il Milan il tempo stringe.

È Montella il responsabile della crisi Milan?
L’allenatore ha le sue responsabilità. Il compito dell’allenatore è far uscire il massimo dalla squadra e lui ora non ci sta riuscendo. In campo però ricordiamoci che ci vanno i giocatori. Il giocatore deve avere anche qualità a livello intellettuale: deve capire cosa vuole l’allenatore, capire il gioco della squadra. Se la prestazione dell’atleta è sotto le proprie possibilità, una parte della colpa è anche dell’allenatore e dello staff.

Via Marra dal Milan: una scelta che condivide?
No, è una mossa stranissima e che mi ha lasciato perplesso. Marra e Montella sono da sempre legatissimi, non mi spiego l’uscita del collaboratore più stretto e più fidato. Non condivido questa scelta per trovare un capro espiatorio.L’esonero di Ancelotti?
Sono sorpreso, anche se era un po’ di tempo le cose non andavano benissimo. Il pareggio in campionato e la sconfitta contro il Psg hanno dato l’input definitivo.

Spogliatoio contro?
La gestione del gruppo è sempre stata la sua forza. Posso confermare che l’aspetto gestionale è sicuramente la sua arma vincente. Le dinamiche di uno spogliatoio sono particolari: al Bayern di senatori ce ne sono molti e hanno voce in campitolo.

È più difficile lavorare all’estero?
In Inghilterra ha imparato perfettamente l’inglese, anche in Germania ha studiato il tedesco. Credo sia una questione di cultura e mentalità: sono Paesi diversi dall’Italia. Quando succede che un giocatore con il peso di Muller non rende quanto dovrebbe e l’allenatore decide di metterlo a risposo possono iniziare i problemi: il giocatore non si rende conto delle due difficoltà o non si trova d’accordo con i moduli dell’allenatore. Sono situazioni che fanno precipitare l’umore.

Il Milan sta meditando su Montella.
Non è così scontato e facile acquistare dieci giocatori nuovi, metterli in campo e vincere. Ai giocatori va trasmessa la filosofia di gioco, l’idea, la tattica: per tutto questo ci vuole tempo. Il campionato italiano è inoltre difficilissimo, una Serie A dove le squadre più abbordabili diventano le più complicate da affrontare, senza contare il rafforzamento delle big.

Dove dovrebbe migliorare Montella?
La campagna acquisti del Milan è stata importante, tuttavia non ci sono giocatori di livello internazionale che possono decidere le partite da subito. La rosa è stata sopravvalutata. L’arrivo di Kalinic ha portato in attacco un giocatore di peso anche se non è stato mai un bomber da venti gol all’anno. Cutrone si sta rivelando il futuro Inzaghi. È una squadra molto equilibrata in tutti i reparti del campo, ma che non eccelle in nessun di questi. Romagnoli ha commesso un errore grave, così come Bonucci.

Si aspettava un impatto diverso di Bonucci?
Alcuni giocatori in un diverso contesto possono andare in difficoltà. Alla Juventus si riusciva a esprimere al massimo delle potenzialità, al Milan ha bisogno di tempo. Ma per il Milan il tempo stringe.

È Montella il responsabile della crisi Milan?

L’allenatore ha le sue responsabilità. Il compito dell’allenatore è far uscire il massimo dalla squadra e lui ora non ci sta riuscendo. In campo però ricordiamoci che ci vanno i giocatori. Il giocatore deve avere anche qualità a livello intellettuale: deve capire cosa vuole l’allenatore, capire il gioco della squadra. Se la prestazione dell’atleta è sotto le proprie possibilità, una parte della colpa è anche dell’allenatore e dello staff.

Via Marra dal Milan: una scelta che condivide?
No, è una mossa stranissima e che mi ha lasciato perplesso. Marra e Montella sono da sempre legatissimi, non mi spiego l’uscita del collaboratore più stretto e più fidato. Non condivido questa scelta per trovare un capro espiatorio.