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TMW RADIO - Tiribocchi: "Questa Atalanta sgretolerebbe la mia"

TMW RADIO - Tiribocchi: "Questa Atalanta sgretolerebbe la mia"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
giovedì 5 ottobre 2017, 08:102017
di Alessandro Rimi

Simone Tiribocchi, ex calciatore e attuale vice allenatore della Primavera del ChievoVerona, è intervenuto sulle frequenze di TMW Radio, nel corso della trasmissione ‘Due in Fuorigioco’.

Come ha fatto Gasperini a trasformare questa Atalanta?
“Credo ci siano diverse ragioni. Tante componenti che, mescolate, danno origine a un prodotto impressionante. Il mister è riuscito a creare un gruppo ideale formato dai senatori, penso soprattutto a Gomez, più quindici ragazzi di livello e dal mercato importante. La squadra in estate sembrava smantellata e, invece, continua a fare risultato. Bravo l’allenatore, ma anche il progetto e la società seria fanno tanto”.

Quale la Dea più forte e quella meno competitiva?
“Servirebbe viverle da protagonista per giudicare. La mia, nonostante il record di punti da meno 6 ai 46 finali, era indietro di parecchio a quella attuale che, guardando anche alle valutazioni di mercato, penso stia sopra a tutte le altre. Messe a confronto, questa sgretolerebbe l'Atalanta di sei anni fa”.

Sostiene l’ipotesi di un campionato a 18 club?
“No, sembra quasi di sognare. Sorrido quando sento certe cose. Un tempo il Chievo, oggi la SPAL e il Benevento non avrebbero potuto coronare i sogni di decine di migliaia di tifosi. Meritano di stare in A grazie al lavoro e al sacrificio. Gli investimenti sono gli stessi delle grandi società”.

La sua visione sulla Nazionale?
“Dall’esterno si guardano solo i risultati. Ventura ha cambiato molto, sta avviando un ciclo. È bastato un flop per ricevere subito tante critiche. Serve più coerenza. Giampiero crede molto in ciò che fa, è sempre stato così. Ha capito che non si possono azzardare i moduli, ma questa Nazionale ha bisogno di supporto e vicinanza, non sempre di critiche”.

Chi la stuzzica tra i giovani calciatori italiani?
“Chiesa e Verdi mi hanno entusiasmato. Simone manca forse ancora di continuità, Federico sembra già un veterano. Anche Pellegrini si sta confermando. I ragazzi vanno fatti crescere nel miglior modo possibile. Da troppo tempo in Italia mancano talenti così puri”.

E lei cosa trasmette ai suoi ragazzi?
“Dipende dall’età. Disciplina, rispetto di cose e persone. L’importanza che può avere un gruppo, rapportarsi con gli altri. I valori vanno trasmessi fin da piccoli. Oggi alcuni di loro sono troppo leggeri. Poi chiaramente c’è il calcio: è possibile che forse oggi si insegna troppa tattica e non a caso vediamo sempre meno talenti. Se un allenatore è ambizioso e basta, fa la stessa fine. Chi è troppo fissato con i moduli, perché segue il grande calcio, penalizza i ragazzi che andrebbero valorizzati con la tattica e la tecnica individuale”.

Totti, dopo qualche lezione per futuri allenatori, si è stancato. Perché?
“Io ho fatti corsi per quattro anni e vi assicuro che sono faticosi. Dopo la prima lezione ricordo di essere andato via. Stavo ancora giocando, durava sei ore e la programmavano verso sera dopo gli allenamenti. Posso capirlo, magari adesso in testa ha altre cose. Potrebbe non essere la sua strada migliore”.

Serie A: casuale che il campionato sia già spaccato?
“Beh anche l’anno scorso lo era, anche se poi si è clamorosamente risolto all’ultima giornata. Durante la stagione era comunque già deciso. La lotta retrocessione inizia a essere sistematica. Si sta livellando un po’ verso l’alto. Però, per le zone alte della classifica, credo ci siano le possibilità di divertirci fino alla fine”.

Il Napoli può detronizzare la Juventus?
“Credo sia migliorato molto. L’anno scorso la Roma poteva farcela con una grande squadra e un ottimo allenatore. Veniva da una crescita progressiva. Questo Napoli è la prima avversaria dei bianconeri, poi magari c’è l’Inter. Se alla squadra di Sarri non accadranno cose strane, risultati negativi pesanti o smarrimento del gruppo, potrà vincere il titolo”.

Vede Montella in difficoltà?
“Credo abbia vissuto un’estate a due facce: una felice per il mercato importante, l’altra meno per la preoccupazione e la paura di fallire. Dal Milan ci si aspetta sempre il massimo e quindi adesso è sotto tiro. Vincenzo sa allenare, altrimenti non sarebbe stato riconfermato. Può tranquillamente uscire da questa situazione particolare”.