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Zamorano: "L'Inter deve dare noia alla Juve. Icardi? Ha fame di gol"

Zamorano: "L'Inter deve dare noia alla Juve. Icardi? Ha fame di gol"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 31 ottobre 2018, 12:082018
di Lorenzo Di Benedetto

L'ex attaccante dell'Inter, Ivan Zamorano, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport, iniziando dal paragone tra la lotta Scudetto tra i nerazzurri e la Juventus di adesso e di 20 anni fa: "Ci sta sì e no. No perché questa Juve ha anche la forza di sette scudetti alle spalle, oltre che un potere economico consolidato dal tempo e dalle vittorie. Sì perché vedo similitudini nei due gruppi. Il mio era fantastico: internazionale dentro, e questo ci piaceva tanto. Quello di oggi sta nascendo e le prime due partite di Champions, vinte in rimonta, per questo hanno avuto un peso decisivo. Alla Pinetina, stando un po’ con loro, ho avvertito che c’è qualcosa che va al di là del calcio. Qualcosa in più. Questa Inter adesso sa di poter vincere ed è è una consapevolezza che ha trasmesso. La notte del derby, a San Siro c’era una sensazione chiarissima, la respiravi: l’Inter avrebbe vinto. Uscito da lì, quella sera, mi sono detto: erano anni che non mi piaceva tanto venire allo stadio. Spalletti è un allenatore che ha carattere forte, personalità.

Ma fra i teorici non titolari ha giocatori importanti, difficili da mandare in panchina. Ecco, ho visto rispetto dei ruoli: il coraggio dell’allenatore di fare scelte difficili, il coraggio dei giocatori di accettarle mettendo l’Inter davanti a tutto. Similitudine tra me e Icardi? La fame di gol. La capacità di non toccare quasi palla per 90’ e alla prima buona riuscire a segnarlo. La voglia di essere sempre in agguato, e con il movimento giusto, per segnarlo. Il Napoli sta dimostrando di poter continuare ad esserlo. Ma oggi l’Inter è al suo livello e crede di poter dare almeno fastidio alla Juve. Se giochi nell’Inter devi crederlo: era così ai miei tempi, è così adesso, perché lottare con la Juve non è solo un dovere, è anche un piacere. Però l’Inter deve continuare a farlo senza dirlo: piedi per terra. Anzi, sotto terra".