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Asta: "La grande delusione del Monza è non aver neppure centrato la finale"
Una finale playoff che sembrava scontata, Lecce e Monza partivano da super favorite: ma la corsa delle due blasonate formazioni si è arrestata alla semifinali, che hanno premiato Venezia e Cittadella, che si giocheranno un posto per la Serie A.
Stagione non esaltante, quindi, per salentini e brianzoli.
Di tutto questo i microfoni di TuttoMercatoWeb.com, ne hanno parlato con il doppio ex Antonino Asta.
Lecce e Monza le grandi deluse del campionato cadetto: in estrema sintesi, analisi corretta della stagione a suo parere?
"Il Lecce e il Monza, insieme a Empoli e SPAL, erano le più accreditate alla vittoria finale, intendo senza neppure passare dai playoff, ma essendoci solo due posti in ballo per la promozione diretta, almeno di vedere Lecce e Monza in finale playoff me lo sarei aspettato: l'Empoli ha fatto un cammino straordinario, la Salernitana una sorta di miracolo, per le altre c'è stata tanta delusione. Nonostante poi fossero rose di un certo calibro, sia a livello numerico che di qualità, strutturate anche con budget elevati. Ovviamente vanno tanti meriti a Venezia e Cittadella, ma qualche demerito da parte di Monza e Lecce probabilmente c'è: qualcosa non ha quadrato".
Si può parlare di fallimento?
"Parlare di fallimento no, non è mai bello. Soprattutto quando si tratta di società che hanno le potenzialità per ripartire alla grande".
Il Monza, però, aveva già fatto in grande: una rosa forse più adatta alla A che alla Serie B.
"Il Monza ci riproverà sicuramente, ma proprio per l'organico avuto avrebbe dovuto vincere già questo anno: se sei forte, e nettamente più degli altri, devi vincere, specie se ti trovi in una categoria sotto a quella che, per potenziale, potresti fare. I valori, quando ci sono, si devono vedere. Anche se comunque credo che per i brianzoli la delusione più grande è non essere neppure approdati in finale: perdere una finale ci stava, non avere neppure l'opportunità di giocarla no".
Il Lecce può invece aver pagato lo scotto della retrocessione, come accaduto lo scorso anno all'Empoli?
"Negli ultimi anni almeno una delle retrocesse è sempre riuscita a tornare in A, anche perché con il paracadute si può fare un mercato di un certo tipo, ma vincere non è mai scontato, perché non basta una rosa di alto livello, serve anche continuità, è quella che ti dà la forza. E in tal senso, come ha insegnato l'Empoli, anche i pareggi sono importanti, perché a lungo andare sommano punti: e in B non si è mai morti, c'è da lottare fino in fondo".
Stagione non esaltante, quindi, per salentini e brianzoli.
Di tutto questo i microfoni di TuttoMercatoWeb.com, ne hanno parlato con il doppio ex Antonino Asta.
Lecce e Monza le grandi deluse del campionato cadetto: in estrema sintesi, analisi corretta della stagione a suo parere?
"Il Lecce e il Monza, insieme a Empoli e SPAL, erano le più accreditate alla vittoria finale, intendo senza neppure passare dai playoff, ma essendoci solo due posti in ballo per la promozione diretta, almeno di vedere Lecce e Monza in finale playoff me lo sarei aspettato: l'Empoli ha fatto un cammino straordinario, la Salernitana una sorta di miracolo, per le altre c'è stata tanta delusione. Nonostante poi fossero rose di un certo calibro, sia a livello numerico che di qualità, strutturate anche con budget elevati. Ovviamente vanno tanti meriti a Venezia e Cittadella, ma qualche demerito da parte di Monza e Lecce probabilmente c'è: qualcosa non ha quadrato".
Si può parlare di fallimento?
"Parlare di fallimento no, non è mai bello. Soprattutto quando si tratta di società che hanno le potenzialità per ripartire alla grande".
Il Monza, però, aveva già fatto in grande: una rosa forse più adatta alla A che alla Serie B.
"Il Monza ci riproverà sicuramente, ma proprio per l'organico avuto avrebbe dovuto vincere già questo anno: se sei forte, e nettamente più degli altri, devi vincere, specie se ti trovi in una categoria sotto a quella che, per potenziale, potresti fare. I valori, quando ci sono, si devono vedere. Anche se comunque credo che per i brianzoli la delusione più grande è non essere neppure approdati in finale: perdere una finale ci stava, non avere neppure l'opportunità di giocarla no".
Il Lecce può invece aver pagato lo scotto della retrocessione, come accaduto lo scorso anno all'Empoli?
"Negli ultimi anni almeno una delle retrocesse è sempre riuscita a tornare in A, anche perché con il paracadute si può fare un mercato di un certo tipo, ma vincere non è mai scontato, perché non basta una rosa di alto livello, serve anche continuità, è quella che ti dà la forza. E in tal senso, come ha insegnato l'Empoli, anche i pareggi sono importanti, perché a lungo andare sommano punti: e in B non si è mai morti, c'è da lottare fino in fondo".
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