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Andrea Marcucci, ripartenza da Imola per andare a tutto gas
La Giovane Italia vi porta alla scoperta dei nuovi talenti del calcio italiano, raccontandovi ogni giorno, alle 8:45, le storie dei giovani di casa nostra e dei club che scommettono su di loro
A volte capita che per prendere al volo la grande occasione si debba tornare alle origini, ricreando quella magica sensazione di quando tutto ha avuto inizio. Possiamo raccontare così l’estate di Andrea Marcucci, che dopo un primo tentativo di abbordaggio al calcio professionistico è pronto a ritentare scendendo di categoria, sotto la guida del tecnico che seppe guidarlo alla conquista di uno scudetto nelle giovanili della Roma.
Ripartenza - Il regista classe ’99 ha legato proprio ai colori giallorossi buona parte della sua giovane carriera. Arrivato a Trigoria a dieci anni dopo gli inizi nella Cisco Roma, Marcucci ha intrapreso un brillante percorso nel vivaio romanista, che lo ha portato a mettere in bacheca uno scudetto Under 17, una Coppa Italia e una supercoppa Primavera. Proprio quel tricolore, conquistato da sotto età nella stagione 2014/15, rappresenta un ideale filo conduttore della carriera del ragazzo, riavvolto proprio nel corso dell’estate. Il passaggio all’Imolese, che ha puntato forte su di lui con la firma di un contratto triennale, ha permesso a Marcucci di ricongiungersi con mister Federico Coppitelli, tecnico che lo lanciò appena sedicenne nelle vittoriose finali scudetto Under 17. Marcucci e Coppitelli sono entrambi attesi da un’annata importante: Andrea vuole conquistarsi un posto nel calcio che conta, dopo aver totalizzato una sola presenza in metà stagione giocata in prestito al Foggia; Federico è invece alla prima panchina nel calcio dei grandi, un esame importante che ha scelto di preparare affidandosi a tanti giovani di belle speranze, su tutti il suo vecchio pallino ai tempi della Roma. E non è un caso che, nelle tre gare di Coppa Italia giocate dagli emiliani, il centrocampista classe ’99 non abbia saltato nemmeno un minuto dell’avventura arrivata fino al terzo turno, prima del k.o. contro il Genoa. Un avvio promettente, per un ragazzo il cui curriculum parla chiaro: 48 presenze con la maglia azzurra non sono un caso, ma raccontano di un profilo da sempre nell’orbita delle nazionali giovanili, con il picco rappresentato dall’argento conquistato all’Europeo Under 19 nell’estate del 2018.
Longa manus - Playmaker che non disdegna di cercare la via del gol, sfruttando il suo destro potente e preciso, Marcucci si è messo in luce grazie a qualità importanti accompagnate da una personalità degna di nota. I miglioramenti compiuti anche in fase di interdizione hanno colmato una delle lacune del suo profilo, che richiede ulteriore lavoro sul piede debole per completarsi e mettere nel mirino l’affermazione nel calcio dei grandi. Fisico brevilineo, Andrea è un regista che sa giocare anche con sostanza e forza nel cuore del centrocampo. La massa muscolare è ben sviluppata, grazie a un lavoro costante che lo ha dotato di grande forza esplosiva, abbinata alla rapidità di passo portatagli in dote dalle leve corte. Anche la resistenza organica è di buon livello, ma necessita di un ulteriore step evolutivo per permettere al ragazzo di reggere senza affanni i ritmi imposti dal calcio moderno. Romano doc, Marcucci è pronto ad approcciarsi alla seconda esperienza lontano da casa con l’umiltà e la disponibilità che lo hanno sempre contraddistinto. Le qualità tecniche e morali per dire la sua, in campo e fuori, non gli mancano. E chissà che il feeling con mister Coppitelli non possa fare il resto: il giovane tecnico e il suo giovanissimo regista, longa manus in campo per inseguire i sogni delle rispettive carriere. Imola, d'altronde, è terra di motori. Il posto giusto per ripartire e andare a tutto gas verso un futuro luminoso.
Ripartenza - Il regista classe ’99 ha legato proprio ai colori giallorossi buona parte della sua giovane carriera. Arrivato a Trigoria a dieci anni dopo gli inizi nella Cisco Roma, Marcucci ha intrapreso un brillante percorso nel vivaio romanista, che lo ha portato a mettere in bacheca uno scudetto Under 17, una Coppa Italia e una supercoppa Primavera. Proprio quel tricolore, conquistato da sotto età nella stagione 2014/15, rappresenta un ideale filo conduttore della carriera del ragazzo, riavvolto proprio nel corso dell’estate. Il passaggio all’Imolese, che ha puntato forte su di lui con la firma di un contratto triennale, ha permesso a Marcucci di ricongiungersi con mister Federico Coppitelli, tecnico che lo lanciò appena sedicenne nelle vittoriose finali scudetto Under 17. Marcucci e Coppitelli sono entrambi attesi da un’annata importante: Andrea vuole conquistarsi un posto nel calcio che conta, dopo aver totalizzato una sola presenza in metà stagione giocata in prestito al Foggia; Federico è invece alla prima panchina nel calcio dei grandi, un esame importante che ha scelto di preparare affidandosi a tanti giovani di belle speranze, su tutti il suo vecchio pallino ai tempi della Roma. E non è un caso che, nelle tre gare di Coppa Italia giocate dagli emiliani, il centrocampista classe ’99 non abbia saltato nemmeno un minuto dell’avventura arrivata fino al terzo turno, prima del k.o. contro il Genoa. Un avvio promettente, per un ragazzo il cui curriculum parla chiaro: 48 presenze con la maglia azzurra non sono un caso, ma raccontano di un profilo da sempre nell’orbita delle nazionali giovanili, con il picco rappresentato dall’argento conquistato all’Europeo Under 19 nell’estate del 2018.
Longa manus - Playmaker che non disdegna di cercare la via del gol, sfruttando il suo destro potente e preciso, Marcucci si è messo in luce grazie a qualità importanti accompagnate da una personalità degna di nota. I miglioramenti compiuti anche in fase di interdizione hanno colmato una delle lacune del suo profilo, che richiede ulteriore lavoro sul piede debole per completarsi e mettere nel mirino l’affermazione nel calcio dei grandi. Fisico brevilineo, Andrea è un regista che sa giocare anche con sostanza e forza nel cuore del centrocampo. La massa muscolare è ben sviluppata, grazie a un lavoro costante che lo ha dotato di grande forza esplosiva, abbinata alla rapidità di passo portatagli in dote dalle leve corte. Anche la resistenza organica è di buon livello, ma necessita di un ulteriore step evolutivo per permettere al ragazzo di reggere senza affanni i ritmi imposti dal calcio moderno. Romano doc, Marcucci è pronto ad approcciarsi alla seconda esperienza lontano da casa con l’umiltà e la disponibilità che lo hanno sempre contraddistinto. Le qualità tecniche e morali per dire la sua, in campo e fuori, non gli mancano. E chissà che il feeling con mister Coppitelli non possa fare il resto: il giovane tecnico e il suo giovanissimo regista, longa manus in campo per inseguire i sogni delle rispettive carriere. Imola, d'altronde, è terra di motori. Il posto giusto per ripartire e andare a tutto gas verso un futuro luminoso.
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