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-1 alla ripartenza. Gasp, Mihajlovic, Conte e Inzaghi sicuri della permanenza. Salvo cataclismi
Partiamo da un presupposto che ci può in qualche modo coprire le spalle. Nel calcio di certo e scontato c'è ben poco. Fatta la doverosa premessa, nel circuito dell'attuale Serie A ci sono almeno 4 allenatori che per una svariata serie di motivi sono pressoché certi del posto anche il prossimo anno.
Conte, Inzaghi e la lotta per lo Scudetto che può riproporsi il prossimo anno - A inizio stagione l'Inter ha scelto di affidare il nuovo corso nerazzurro ad Antonio Conte. L'ex ct ha sempre detto, fin dalle prime conferenze, di voler rendere l'Inter credibile agli occhi degli avversari. Un processo lungo che potrà iniziare a dare i primi frutti dalla prossima stagione. E oggettivamente immaginare qualcuno di diverso da Conte a raccoglierli è esercizio piuttosto complicato. Discorso simile per Simone Inzaghi: la sua Lazio è senza dubbio la più bella sorpresa della stagione. Se nel rush finale del campionato sei lì a giocarti lo Scudetto con Juve e Inter vuol dire che hai lavorato bene. La società lo sa bene e proprio per questo vuol blindarlo con un contratto lungo e a cifre superiori rispetto ai 2 milioni abbondanti di adesso.
La Dea senza Gasperini sarebbe profondamente diversa - La situazione di Gian Piero Gasperini è diversa da tutti gli altri: lo scorso anno, prima di Fonseca, la Roma si era mossa con forza per lui. Niente da fare. Il presidente Percassi non ha voluto sentir ragioni, forte di una convinzione evidentemente fondata sul fatto che il ciclo nerazzurro non avesse ancora raggiunto l'apice. Ed a quanto pare ha avuto ragione. Quindi oggi è lecito porsi una domanda: può esistere questa Atalanta senza Gasperini? La risposta, senza troppe sfumature, non può che essere no. La corte di tante altre squadre sarà per certi versi serrata, ma dopo un exploit europeo del genere ci sta che lo stesso allenatore voglia provare a stupire tutti un'altra volta. Ovviamente ancora dalla panchina bergamasca.
Mihajlovic blindato - Reduce dalla più che deludente prima parte di stagione con Filippo Inzaghi in panchina, il Bologna decise di affidare la complicata risalita in classifica a Sinisa Mihajlovic. Inizialmente non tutti furono felici della scelta. Ma in pochissimo tempo il tecnico serbo ha dimostrato di avere il giusto polso per tenere in mano lo spogliatoio e idee di gioco ben assimilabili dalla squadra. Oggi il Bologna ha il sogno europeo sul campo, ma parallelamente lavora ad un futuro se possibile ancor più luminoso. Visti gli ultimi mesi il nome del serbo è tornato a stuzzicare le fantasie di diverse big del nostro campionato, ma il recente rinnovo fino al 2023 mette il Bologna al riparo da possibili brutte sorprese.
Conte, Inzaghi e la lotta per lo Scudetto che può riproporsi il prossimo anno - A inizio stagione l'Inter ha scelto di affidare il nuovo corso nerazzurro ad Antonio Conte. L'ex ct ha sempre detto, fin dalle prime conferenze, di voler rendere l'Inter credibile agli occhi degli avversari. Un processo lungo che potrà iniziare a dare i primi frutti dalla prossima stagione. E oggettivamente immaginare qualcuno di diverso da Conte a raccoglierli è esercizio piuttosto complicato. Discorso simile per Simone Inzaghi: la sua Lazio è senza dubbio la più bella sorpresa della stagione. Se nel rush finale del campionato sei lì a giocarti lo Scudetto con Juve e Inter vuol dire che hai lavorato bene. La società lo sa bene e proprio per questo vuol blindarlo con un contratto lungo e a cifre superiori rispetto ai 2 milioni abbondanti di adesso.
La Dea senza Gasperini sarebbe profondamente diversa - La situazione di Gian Piero Gasperini è diversa da tutti gli altri: lo scorso anno, prima di Fonseca, la Roma si era mossa con forza per lui. Niente da fare. Il presidente Percassi non ha voluto sentir ragioni, forte di una convinzione evidentemente fondata sul fatto che il ciclo nerazzurro non avesse ancora raggiunto l'apice. Ed a quanto pare ha avuto ragione. Quindi oggi è lecito porsi una domanda: può esistere questa Atalanta senza Gasperini? La risposta, senza troppe sfumature, non può che essere no. La corte di tante altre squadre sarà per certi versi serrata, ma dopo un exploit europeo del genere ci sta che lo stesso allenatore voglia provare a stupire tutti un'altra volta. Ovviamente ancora dalla panchina bergamasca.
Mihajlovic blindato - Reduce dalla più che deludente prima parte di stagione con Filippo Inzaghi in panchina, il Bologna decise di affidare la complicata risalita in classifica a Sinisa Mihajlovic. Inizialmente non tutti furono felici della scelta. Ma in pochissimo tempo il tecnico serbo ha dimostrato di avere il giusto polso per tenere in mano lo spogliatoio e idee di gioco ben assimilabili dalla squadra. Oggi il Bologna ha il sogno europeo sul campo, ma parallelamente lavora ad un futuro se possibile ancor più luminoso. Visti gli ultimi mesi il nome del serbo è tornato a stuzzicare le fantasie di diverse big del nostro campionato, ma il recente rinnovo fino al 2023 mette il Bologna al riparo da possibili brutte sorprese.
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