Troppo Catania per un Avellino fragile. Un 6-3 che deve far riflettere

Un esordio da dimenticare, un esordio che proprio così nessuno se lo aspettava, forse perché il Bari aveva lasciato intendere che l'Avellino poteva giocarsela un po' di più. Ma Ignoffo aveva messo in guardia sulla veridicità della sfida di sette giorni fa contro i pugliesi. La coppa Italia può ingannare e così è stato. Gli irpini hanno subito un'imbarcata come forse non si era mai vista al Partenio. Un 6-3 pesante, a tratti spietato nei confronti di una squadra che ad oggi è un cantiere aperto con tre settimane di allenamenti. Non sarà tutto da buttare ma la partita di ieri ha dato la giusta dimensione all'Avellino. Troppo Catania per il 3-5-2 dei lupi, con un solo faro a guidare il branco, ovvero Di Paolantonio autore di una doppietta. Tanta roba invece la squadra di Camplone.

Fresca, pimpante e devastante qualitativamente negli ultimi 20 metri. Non c'è da analizzare la prestazione dei singoli, perché dopo una gara così bisogna solo sperare che il mercato si sblocchi per avere a disposizione altri calciatori, specialmente in attacco. Con sole due punte non si va da nessuna parte e questo si sa. Con l'orgoglio e il carattere non si possono vincere le partite. Occorrono i giocatori, la materia prima di questo sport. Da applausi i tifosi irpini, che hanno incitato fino all'ultimo la squadra. Ora non si perda l'entusiasmo e si continui con unità e compattezza verso giorni migliori.