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Chi lo contesta e chi lo applaude: Capuano ha spaccato l'ambiente, ma intanto l'Avellino è ripartito
lunedì 21 ottobre 2019, 08:30Copertina
di redazione TuttoAvellino
per Tuttoavellino.it

Chi lo contesta e chi lo applaude: Capuano ha spaccato l'ambiente, ma intanto l'Avellino è ripartito

Chi s’accontenta gode, così così, dice Ligabue in una sua celebre canzone. Ma l’assunto del cantante romagnolo si scontra con l’importanza di sapersi accontentare da parte di una squadra in caduta libera fino a ieri, attesa da un trittico di gare in sette giorni da fare tremare polsi e gambe.

Accontentarsi di un pareggio in rimonta contro il Bari, corazzata del girone, costruita a suon di milioni di euro calati sul tavolo del calciomercato, è cosa buona giusta. Per tanti buoni motivi.

In primis per la situazione ambientale. Per le sberle prese continuamente dalla proprietà, in ambito giudiziario e dai tifosi biancoverdi; per il cambio di allenatore e le polemiche generate dall’addio di Ignoffo e dalle turbolenze di Capuano, particolarmente inviso a una parte della tifoseria irpina, quella che fa riferimento alla Curva Sud.

E, infine, per la serie di risultati negativi che hanno cancellato il sorriso dai volti degli aficionados dell’Avellino, presenti sugli spalti del Partenio-Lombardi a incitare la propria squadra, ma colpiti al cuore dalle ultime vicende e neppure poi così uniti come un tempo. Se si fa un giro sui social, si scopre che la contestazione perpetrata con striscioni e cori di disapprovazione nei confronti di Capuano è stata bocciata totalmente dalla restante fetta della tifoseria.

Il tecnico salernitano ha spaccato involontariamente in due l’ambiente.

C’è chi non gli perdonerà mai il tifare per la Salernitana e quei saltelli sul tettuccio dell’automobile a Castellammare di Stabia, dopo un Juve Stabia-Avellino di 12 anni fa vinto dai partenopei. Ma c'è pure chi lo indica come l’unico in grado di poter salvare i lupi e ripristinare l’entusiasmo perduto, anche a suon di conferenze stampa trasformate in siparietti da Mai dire Gol, balletti e sbracciate nell’area tecnica, baci lanciati alle tribune e pugni sul petto davanti ai flash delle macchine fotografiche.

L’Avellino è aggrappato a Capuano, allenatore esperto, conoscitore della categoria e personaggio conosciuto in tutta Italia. Del primo allenamento al Partenio-Lombardi, con tanto di occhiali gettati in terra, ne hanno parlato nei gruppi ironici e demenziali legati al mondo del calcio e persino a Studio Aperto.

Il tecnico ha già sfoggiato tutto il repertorio dento e fuori dal campo, inventandosi mosse a sorpresa anche dettate dalla drammaticità del doppio infortunio a Zullo e Morero, con Palmisano che è andato a fare il difensore e il 3-5-2 utilizzato per tutto l’arco dell’incontro, a voler dimostrare che l’identità di squadra è al primo posto e poi viene tutto il resto.

Il calendario non gli è amico.

Dopo il Bari gli metterà contro la Ternana, poi la Reggina, il Catanzaro e infine il Potenza, capolista a sorpresa che conferma l’assenza di punti di riferimento in un girone aperto a qualsiasi risultato, anche al 5-0 della Vibonese contro il Catania, che ne aveva segnati sei al Partenio-Lombardi.

L’Avellino è ripartito, nel segno di Capuano. Ma l'ambiente deve ricompattarsi, per portare la società in acque più sicure.