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Toto-allenatore: ecco i pro e i contro dei papabili tecnici dell'AvellinoTUTTO mercato WEB
© foto di Giuseppe Scialla
domenica 22 maggio 2022, 17:23Copertina
di redazione TuttoAvellino
per Tuttoavellino.it

Toto-allenatore: ecco i pro e i contro dei papabili tecnici dell'Avellino

La prossima settimana potrebbe essere quella decisiva per l'annuncio del nuovo allenatore dell'Avellino. La ricerca si è ridotta a tre, quattro nomi: Roberto Taurino, Aimo Diana, Massimo Rastelli e una possibile sorpresa che potrebbe venire fuori da una ristretta rosa di nomi che comprende Cevoli, Pasquale Marino, Boscaglia e Stellone.

Ad oggi i primi tre sono decisamente favoriti sul gruppetto di inseguitori, con Diana che ha scalato gerarchie e Taurino che continua a stuzzicare la dirigenza biancoverde, aperta sempre a un clamoroso ritorno di Rastelli, l'unico, però, ad essere legato a un club: ha ancora un anno di contratto col Pordenone.

Andiamo a vedere i pro e i contro dei tre papabili nuovi allenatori dell'Avellino, partendo da Aimo Diana. Il tecnico ha alle spalle un'importante carriera da calciatore di Serie A. E questo aspetto, nell'ottica di un Avellino vincente, può fare comodo ai lupi. Nelle ultime due stagioni ha portato in alto il Renate e portato la Reggiana a conquistare 82 punti in 38 giornate, che non sono bastati a vincere il campionato, soffiato dal Modena di Tesser. Ai playoff gli emiliani hanno accusato la fatica del testa a testa con i canarini, uscendo subito per mano della Feralpisalò. È un tecnico che ha allenato squadre di vertice, quindi farebbe il caso dell'Avellino, ma al di là di una breve esperienza al Sud, con la Sicula Leonzio, Diana ha sempre allenato al Nord e questo potrebbe essere un aspetto da tenere in considerazione, anche se sicuramente non importantissimo.

Roberto Taurino è l'alternativa. Allenatore in rampa di lancio, ha vinto un campionato di D con il Bitonto poi revocato per illecito sportivo e dopo l'esperienza in chiaroscuro con la Viterbese ha portato la Virtus Francavilla al sesto posto in campionato (vincendo contro Bari, Catanzaro e Avellino) e al secondo turno della fase a gironi dei playoff. Ha fame e voglia di migliorare ancora, e questo è sicuramente un aspetto positivo, ma non ha mai guidato, tra i professionisti, una squadra da vertice e sicuramente l'ambiente di Bitonto, Viterbo e Virtus Francavilla non è paragonabile a quello avellinese, con tutte le pressioni del caso. E questo è un fattore da tenere in considerazione.

Massimo Rastelli è l'affascinante ipotesi per la panchina, nonché un importante ed esperto outsider. A suo vantaggio c'è l'aver già vinto alla guida dell'Avellino, conosce l'ambiente e sa gestirlo, ma non allena in Lega Pro dal 2013 e il calcio, in questi nove anni, è cambiato (vedi i playoff, quando c'era lui era ancora riservato dalla seconda alla quinta posizione). Nelle ultime stagioni ha vissuto più delusioni che successi, con due esoneri (Cremonese e Pordenone) e una mancata conferma (Spal), potrebbe rimettersi in gioco in terza serie, provando a riportare in B l'Avellino.

Come Rastelli, anche Pasquale Marino non allena in C da diversi anni (addirittura 18, quando fece salvare il Foggia). E nelle ultime stagioni non ha convinto alla guida di Spal e Crotone. Più staccato anche Roberto Cevoli, altro allenatore emergente ma troppo legato al territorio settentrionale. C'è poi Stellone, legato alla Reggina almeno fino al 30 giugno, ma bloccato dalla situazione delicata del club amaranto, che rischia il fallimento dopo l'arresto del suo presidente. Ha lavorato con De Vito, ma pure lui non è esperto di Serie C (l'anno scorso retrocesse con l'Arezzo). Infine Roberto Boscaglia, inattivo da un anno: è una pista praticabile, conosce Avellino da avversario, così come la categoria, ma sembrano lontani gli anni d'oro di Trapani.