Bari, quanti nodi. Le sconfitte, il calciomercato, il malumore dei tifosi

Tre sconfitte nelle ultime quattro giornate ed un mercato mai decollato. Gennaio avrebbe dovuto rappresentare il momento del lancio definitivo del Bari nella sua corsa verso la promozione, il popolo biancorosso ha invece dovuto buttar giù due bocconi amari nel giro di una settimana da incubo.

Dalla beffarda sconfitta di Palermo alla umiliante disfatta del San Nicola contro il Perugia, se nella prima sfida il Bari non aveva sfigurato e il risultato è stato di fatto deciso da uno sfortunato episodio, nell’ultima partita la squadra di Mignani è parsa pericolosamente disorientata, annichilita dai colpi di un avversario rispettabile ma tutto sommato modesto. Nel mezzo un calciomercato mai decollato, tante le partenze ma al momento - eccezion fatta per il portiere di riserva Sarri - nessun arrivo. 

Si è passati così dalla festa dei cinquantamila della partita contro il Genoa ai malumori, agli striscioni di contestazione contro la società e ai fischi piovuti al game over contro il Perugia. Fischi rivolti forse quanto più alla dirigenza che alla squadra stessa, rea di non aver finora investito in una corsa alla Serie A che pare essere alla portata di un Bari che ha dimostrato di poter dire la sua in questo campionato. Ad una manciata di ore dalla fine del calciomercato il tempo a disposizione è risicato e non andrà sprecato, è ancora possibile salvare il salvabile. La partita con la Spal, tuttavia, incombe e rischia di essere un primo autentico spartiacque.