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De Petrillo: "Alessandria? Senza favori del pronostico si hanno meno pressioni"
Il 30 giugno hanno preso il via i playoff di C. Sulle colonne di TuttoMercatoWeb spazio alle voci dei protagonisti e dei grandi ex delle formazioni in lotta per il Secondo Turno
Conclusa l’esperienza con il Prato, portato ai vertici della classifica, mister Alessio De Petrillo inizia a guardarsi intorno per pianificare il futuro prossimo, ma chiaramente prima ci sarà da vedere anche l’esito dei playoff di Serie C; che il tecnico segue con grande attenzione. E che da adesso vedranno protagonista anche una sua ex squadra, l’Alessandria, del quale proprio De Petrillo ha parlato ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com.
Che stagione è stata per l’Alessandria?
“Tutto sommato credo una stagione positiva. Rispetto agli anni passati, dove c’erano state spese ingenti, il presidente ha deciso di ridurre il budget, ma il risultato non è mancato: anche il Monza ci ha messo due anni prima di vincere, cosa mai semplice da fare, soprattutto in C dove il torneo è particolarmente ostico”.
Saranno circa 110 i giorni di stop per i grigi: quanto peserà la sosta?
“Stiamo parlando di calciatori che hanno il senso del professionismo, il lockdown è ormai superato e il tempo di rimettersi in condizione lo hanno avuto tutti. Chiaro poi che la differenza la fa la testa, come hanno dimostrato i playout ormai archiviati basta un gol a rompere gli equilibri, in un mini campionato in cui non conta più nemmeno la classifica della regular season; l’inerzia del pensiero, per così dire, alle volte può spostare anche gli episodi. Credo che vincerà chi avrà più struttura mentale”.
Squadra giovane l’Alessandria: potrebbe quindi essere un punto debole la struttura mentale?
“Si dice spesso così, ma si dice anche che i giovani hanno un recupero più celere degli over: credo sia impossibile far previsioni, ci sono mille variabili che condizionano le situazioni, io ho allenato spesso giovani già mentalmente strutturati. E’ semmai più discriminante l’aspetto della gestione, oltre alle alte temperature che si registrano in questi giorni e che non porteranno i match a ritmi molto alti”.
I piemontesi hanno le qualità per arrivare fino in fondo e riuscire a coronare il sogno inseguito da anni?
“Fare previsioni è difficile, ma lo spero per loro: alle volte le annate in cui ti aspetti meno sono quelle in cui ottieni di più. Senza favori del pronostico si tolgono tante pressioni, e si può gestire tutto con più tranquillità, anche se Alessandria è una piazza esigente”.
Che stagione è stata per l’Alessandria?
“Tutto sommato credo una stagione positiva. Rispetto agli anni passati, dove c’erano state spese ingenti, il presidente ha deciso di ridurre il budget, ma il risultato non è mancato: anche il Monza ci ha messo due anni prima di vincere, cosa mai semplice da fare, soprattutto in C dove il torneo è particolarmente ostico”.
Saranno circa 110 i giorni di stop per i grigi: quanto peserà la sosta?
“Stiamo parlando di calciatori che hanno il senso del professionismo, il lockdown è ormai superato e il tempo di rimettersi in condizione lo hanno avuto tutti. Chiaro poi che la differenza la fa la testa, come hanno dimostrato i playout ormai archiviati basta un gol a rompere gli equilibri, in un mini campionato in cui non conta più nemmeno la classifica della regular season; l’inerzia del pensiero, per così dire, alle volte può spostare anche gli episodi. Credo che vincerà chi avrà più struttura mentale”.
Squadra giovane l’Alessandria: potrebbe quindi essere un punto debole la struttura mentale?
“Si dice spesso così, ma si dice anche che i giovani hanno un recupero più celere degli over: credo sia impossibile far previsioni, ci sono mille variabili che condizionano le situazioni, io ho allenato spesso giovani già mentalmente strutturati. E’ semmai più discriminante l’aspetto della gestione, oltre alle alte temperature che si registrano in questi giorni e che non porteranno i match a ritmi molto alti”.
I piemontesi hanno le qualità per arrivare fino in fondo e riuscire a coronare il sogno inseguito da anni?
“Fare previsioni è difficile, ma lo spero per loro: alle volte le annate in cui ti aspetti meno sono quelle in cui ottieni di più. Senza favori del pronostico si tolgono tante pressioni, e si può gestire tutto con più tranquillità, anche se Alessandria è una piazza esigente”.
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