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Ds Pro Vercelli: "A ora la C non è certo il campionato dei pulmini. Urgono riforme"
Dalle colonne di Tuttosport, arriva una dettagliata analisi della situazione attuale del calcio in Serie C da parte del Ds della Pro Vercelli Massimo Varini. Che sottolinea subito un dato di rilievo: "Per il prossimo anno, cercando di essere ottimisti, rispetto ai passati incassi si può ipotizzare una perdita di oltre la metà con un incasso del 30% alla voce sponsor e alla voce botteghino, sperando che da gennaio si possa giocare a porte aperte. [...] Mantenendo il più basso possibile i costi di gestione è comunque difficile scendere sotto i 2 milioni di euro. Senza scordare l’aspetto affatto secondario del rischio sportivo: negli scorsi campionati le squadre che hanno fatto il minutaggio superiore a tutte le altre sono quasi sempre retrocesse".
Prosegue poi: "Si deve ripartire rivedendo le norme base per farlo intanto diventare veramente il campionato dei giovani e dei pulmini, come al Presidente Ghirelli piace definirlo, perché al momento non lo è certamente. Si deve ripartire con delle regole precise e stringenti. Considerare i giovani che percepiscono il contratto minimo come apprendistato parificandoli alle regole dell’industria: ci sarebbe intanto un risparmio sulle contribuzioni. Obbligare tutte le squadre a far giocare almeno 5 giovani a partire dall’annata '99 o se si vuole attutire l’impatto, ancora per quest’anno l’annata 98.
Prosegue poi: "Si deve ripartire rivedendo le norme base per farlo intanto diventare veramente il campionato dei giovani e dei pulmini, come al Presidente Ghirelli piace definirlo, perché al momento non lo è certamente. Si deve ripartire con delle regole precise e stringenti. Considerare i giovani che percepiscono il contratto minimo come apprendistato parificandoli alle regole dell’industria: ci sarebbe intanto un risparmio sulle contribuzioni. Obbligare tutte le squadre a far giocare almeno 5 giovani a partire dall’annata '99 o se si vuole attutire l’impatto, ancora per quest’anno l’annata 98.
Considerare il Salary cap con stipendio base massimo di 50.000 euro lordi, che non a caso è la cifra che il governo ha accettato per la cassa integrazione. Alle squadre che si adeguano a questo tipo di compensi non va richiesta nessuna fideiussione. Ovviamente nessun divieto: chi volesse tesserare calciatori con stipendi superiori è liberissimo di farlo. Basterebbe mettere un paio di condizioni. Per esempio: sulla differenza da lordo di 50.000 al lordo sul contratto, emissione di una fideiussione del 40% a copertura dello sforamento. E chi supera i 50.000 euro lordi sul contratto pur avendo l’obbligo di schierare 5 giovani non partecipa alla suddivisione dell’importo relativo al minutaggio".
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