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Potenza, Ioime: "La nostra difesa meglio di Juve e Lazio? Merito di tutta la squadra"
Una singolare classifica, pone il Potenza sul podio di Italia, perché quella lucana è la formazione più imbattuta delle leghe professionistiche, persino meglio di Juve e Lazio e anche del Benevento in Serie B: i rossoblù vantano infatti 18 clean sheet, il doppio di quelle delle formazioni di Serie A citate.
Merito di questo risultato, va sicuramente anche al portiere Raffaele Ioime, che ha parlato ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com.
Il Potenza meglio di Juve e Lazio: in 18 gare su 30, circa il 60% di quelle giocate, la squadra è uscita dal campo a difesa imbattuta. Semplice dato statistico?
"Indubbiamente questo è un dato statistico, ma anche la conferma di quello che è il nostro gruppo, coeso e unito. Tutti fanno il lavoro sporco, per prima cosa pensiamo appunto a non prendere gol, e questo lavoro non è solo merito della difesa perché parte anche dal reparto offensivo, gli attaccanti attaccano anche in fase di non possesso e aiutano in copertura. Poi c'è la vincente mentalità che ci ha dato il mister".
E probabilmente anche meriti del portiere.
"E' chiaro che questi dati rimandano alla mente il fatto che non si subisca gol, e quindi il portiere ha in tal senso il ruolo principe, ma ripeto, il merito è di tutti. Ricordo anche che siamo una delle poche squadre che ha fatto esordire anche tutti i ragazzi delle formazioni più piccole. Patron Caiata sta davvero facendo molto per questa società, i frutti si vedono".
Un percorso effettivamente eccellente, bruscamente interrotto dall'epidemia. Al netto che il calcio viene in secondo piano, c'è rammarico?
"Si, calcisticamente parlando il rammarico per aver interrotto questo positivo percorso c'è, ma è vero poi che tutti noi, di fronte a quanto sta succedendo, siamo piccoli, il nulla, e fermarsi era una scelta doverosa da parte delle istituzioni, la salute di tutti è al primo posto: e sarebbe stato inutile giocare a porte chiuse, si sarebbero rischiati assembramenti di tifosi fuori dagli stadi e quindi più rischi di contagio. Questo nemico invisibile ci ha tolto il pane quotidiano, la speranza è di uscirne prima possibile".
Ma ci potrà essere una ripresa del campionato, che pare comunque destinato a lasciare un qualche scontento?
"Onestamente non vedo presupposti nel breve termine per poter andare avanti. E' dura riprendere per poter finire in tempo questo anno calcistico senza che si accavalli al prossimo, se non si stravolgono tante date la vedo difficile. Ma ripeto, conta prima uscire da questa situazione".
Tema caldo di questi giorni il taglio di stipendi ai calciatori e la cassa integrazione per la Serie C: giuste scelte?
"Non credo di avere le giuste competenze in materia per potermi esprimere su queste cose, rischierei di dire sciocchezze. Ma di certo la A è diversa dalla C in termini di guadagni, tv e sponsorizzazioni, non è giusto fare tutto in egual modo, serve una differenziazione tra categorie. In modo che si possa ragione in un'ottica di equità in base appunto alla lega di appartenenza".
Merito di questo risultato, va sicuramente anche al portiere Raffaele Ioime, che ha parlato ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com.
Il Potenza meglio di Juve e Lazio: in 18 gare su 30, circa il 60% di quelle giocate, la squadra è uscita dal campo a difesa imbattuta. Semplice dato statistico?
"Indubbiamente questo è un dato statistico, ma anche la conferma di quello che è il nostro gruppo, coeso e unito. Tutti fanno il lavoro sporco, per prima cosa pensiamo appunto a non prendere gol, e questo lavoro non è solo merito della difesa perché parte anche dal reparto offensivo, gli attaccanti attaccano anche in fase di non possesso e aiutano in copertura. Poi c'è la vincente mentalità che ci ha dato il mister".
E probabilmente anche meriti del portiere.
"E' chiaro che questi dati rimandano alla mente il fatto che non si subisca gol, e quindi il portiere ha in tal senso il ruolo principe, ma ripeto, il merito è di tutti. Ricordo anche che siamo una delle poche squadre che ha fatto esordire anche tutti i ragazzi delle formazioni più piccole. Patron Caiata sta davvero facendo molto per questa società, i frutti si vedono".
Un percorso effettivamente eccellente, bruscamente interrotto dall'epidemia. Al netto che il calcio viene in secondo piano, c'è rammarico?
"Si, calcisticamente parlando il rammarico per aver interrotto questo positivo percorso c'è, ma è vero poi che tutti noi, di fronte a quanto sta succedendo, siamo piccoli, il nulla, e fermarsi era una scelta doverosa da parte delle istituzioni, la salute di tutti è al primo posto: e sarebbe stato inutile giocare a porte chiuse, si sarebbero rischiati assembramenti di tifosi fuori dagli stadi e quindi più rischi di contagio. Questo nemico invisibile ci ha tolto il pane quotidiano, la speranza è di uscirne prima possibile".
Ma ci potrà essere una ripresa del campionato, che pare comunque destinato a lasciare un qualche scontento?
"Onestamente non vedo presupposti nel breve termine per poter andare avanti. E' dura riprendere per poter finire in tempo questo anno calcistico senza che si accavalli al prossimo, se non si stravolgono tante date la vedo difficile. Ma ripeto, conta prima uscire da questa situazione".
Tema caldo di questi giorni il taglio di stipendi ai calciatori e la cassa integrazione per la Serie C: giuste scelte?
"Non credo di avere le giuste competenze in materia per potermi esprimere su queste cose, rischierei di dire sciocchezze. Ma di certo la A è diversa dalla C in termini di guadagni, tv e sponsorizzazioni, non è giusto fare tutto in egual modo, serve una differenziazione tra categorie. In modo che si possa ragione in un'ottica di equità in base appunto alla lega di appartenenza".
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