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Hellas, con Maradona se ne va un frammento dello storico Scudetto del 1985
Una serata terribilmente amara, in una delle giornate più cupe per il calcio mondiale. Mancano pochi minuti al kick-off di Cagliari-Verona quando nei meandri della Sardegna Arena inizia a serpeggiare la voce incontrollata della scomparsa di Maradona. Non occorre molto perché arrivi la conferma, nel frenetico mondo di una comunicazione che non conosce più barriere geografiche o temporali. Diego se n'è andato, ed è come se Cagliari ed Hellas scendessero in campo per omaggiarlo, allo stesso modo in cui per anni il Pibe de Oro ha incantato le platee di tutto il globo.
"Riposa in pace, infinito Campione. Un onore aver battagliato tante volte sul campo, il tuo regno", twitterà una manciata di minuti dopo il fischio d'inizio la società. Verona, del resto, ha una rilevanza simbolica primaria per il vissuto di Maradona. Segna una tappa storica del suo periodo italiano: quella del debutto in Serie A. Un debutto anch'esso amaro, in cui il fenomeno argentino fu sottoposto ai metodi poco ortodossi di Briegel, incaricato da Bagnoli di sorvegliare a vista la stella del Napoli. Un saggio di ciò che l'avrebbe atteso nel nostro campionato.
Diego, per l'Hellas, evoca ricordi dolcissimi. E viceversa. Quella partita, che vide trionfare gli scaligeri per tre reti a uno, fu l'anticamera di una stagione memorabile, il primo atto di un glorioso cammino che condusse all'unico storico Scudetto gialloblù. E in quella pagina di storia del Verona, la più importante, il nome di Diego è impresso a caratteri cubitali. Eterno come lui.
"Riposa in pace, infinito Campione. Un onore aver battagliato tante volte sul campo, il tuo regno", twitterà una manciata di minuti dopo il fischio d'inizio la società. Verona, del resto, ha una rilevanza simbolica primaria per il vissuto di Maradona. Segna una tappa storica del suo periodo italiano: quella del debutto in Serie A. Un debutto anch'esso amaro, in cui il fenomeno argentino fu sottoposto ai metodi poco ortodossi di Briegel, incaricato da Bagnoli di sorvegliare a vista la stella del Napoli. Un saggio di ciò che l'avrebbe atteso nel nostro campionato.
Diego, per l'Hellas, evoca ricordi dolcissimi. E viceversa. Quella partita, che vide trionfare gli scaligeri per tre reti a uno, fu l'anticamera di una stagione memorabile, il primo atto di un glorioso cammino che condusse all'unico storico Scudetto gialloblù. E in quella pagina di storia del Verona, la più importante, il nome di Diego è impresso a caratteri cubitali. Eterno come lui.
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