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Il calcio piange Tarcisio Burgnich: dalla partita del secolo ai trionfi con l'Inter di Herrera
Si è spento stamane, nella casa in Versilia e dopo una lunga malattia, l'82enne Tarcisio Burgnich: ex difensore di Udinese, Juventus, Palermo, Inter e Napoli. Ma anche un pilastro della Nazionale azzurra, con la quale ha raccolto 66 presenze complessive.
La sua storia nel calcio è partita con la maglia dell’Udinese, con cui aveva giocato nelle giovanili e aveva fatto il suo debutto in prima squadra nel 1958. Ben presto soprannominato "Roccia" per la sua prestanza fisica, Burgnich è considerato uno dei migliori difensori della storia del calcio italiano, ed è stato tra i grandi protagonisti dei successi dell'Inter di Angelo Moratti e Helenio Herrera. Memorabile l'epopea nerazzurra che lo vide protagonista: ben 4 Scudetti tra il 62 il 71, ma soprattutto trionfi internazionali straordinari, con due Coppe dei Campioni e altrettanto trionfi nell'Intercontinentale.
In Nazionale un unico successo azzurro, agli Europei del 1968, quando la formazione di Valcareggi superò la Jugoslavia nelle due finali a Roma. Burgnich fu però anche fra i convocati del Mondiale del 1970, perso in finale contro il Brasile e grandissimo protagonista della "partita del secolo", il leggendario Italia-Germania 4-3, semifinale del torneo, in cui realizzò anche il gol del momentaneo 2-2. Così come è storico il duello, purtroppo perso, nella finale contro il Brasile: di fronte c'era un Pelè che il difensore descrisse così: "È fatto di carne ed ossa come tutti gli altri, mi dicevo prima di quella partita. Sbagliavo".
La sua storia nel calcio è partita con la maglia dell’Udinese, con cui aveva giocato nelle giovanili e aveva fatto il suo debutto in prima squadra nel 1958. Ben presto soprannominato "Roccia" per la sua prestanza fisica, Burgnich è considerato uno dei migliori difensori della storia del calcio italiano, ed è stato tra i grandi protagonisti dei successi dell'Inter di Angelo Moratti e Helenio Herrera. Memorabile l'epopea nerazzurra che lo vide protagonista: ben 4 Scudetti tra il 62 il 71, ma soprattutto trionfi internazionali straordinari, con due Coppe dei Campioni e altrettanto trionfi nell'Intercontinentale.
In Nazionale un unico successo azzurro, agli Europei del 1968, quando la formazione di Valcareggi superò la Jugoslavia nelle due finali a Roma. Burgnich fu però anche fra i convocati del Mondiale del 1970, perso in finale contro il Brasile e grandissimo protagonista della "partita del secolo", il leggendario Italia-Germania 4-3, semifinale del torneo, in cui realizzò anche il gol del momentaneo 2-2. Così come è storico il duello, purtroppo perso, nella finale contro il Brasile: di fronte c'era un Pelè che il difensore descrisse così: "È fatto di carne ed ossa come tutti gli altri, mi dicevo prima di quella partita. Sbagliavo".
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