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ESCLUSIVA TC - PEPE HERRERA: "Indimenticabile la nostra vittoria contro il Lecce nel 1991: con quei due punti uscimmo dalla zona retrocessione e io segnai un gol splendido, alla Francescoli. Spero che domenica la storia possa ripetersi..."
venerdì 3 maggio 2024, 14:30Primo piano
di Matteo Bordiga
per Tuttocagliari.net

ESCLUSIVA TC - PEPE HERRERA: "Indimenticabile la nostra vittoria contro il Lecce nel 1991: con quei due punti uscimmo dalla zona retrocessione e io segnai un gol splendido, alla Francescoli. Spero che domenica la storia possa ripetersi..."

Riavvolgiamo il nastro di 33 anni. Primavera 1991, rush finale per le squadre impegnate in una concitatissima lotta per la salvezza. Al Sant’Elia va di scena una sorta di spareggio tra il Cagliari di Claudio Ranieri, risorto come un’araba fenice dopo un girone d’andata infernale, e il Lecce di Zibì Boniek, che all’andata aveva inflitto ai sardi un secco 2-0.

Per gli isolani sarà il match-spartiacque della stagione: Pepe Herrera prima e “Il Principe” Francescoli poi aprono la cassaforte pugliese e fanno saltare il banco. Il successo, netto e convincente, trascinerà l’undici di Ranieri verso una salvezza tutt’oggi memorabile, perché conquistata in un campionato eccezionalmente difficile – strabordante di squadroni e di campioni di levatura internazionale – e dopo una partenza che definire stentata sarebbe un eufemismo.  

Quel giorno ad aprire le marcature, appunto, è José “Pepe” Herrera, centrocampista tuttofare dai sette polmoni e dal piede delicato, come dimostra proprio lo splendido gol segnato al Lecce. Corsi e ricorsi storici: domenica il Cagliari affronterà nuovamente i salentini, e il mediano uruguaiano non ha affatto dimenticato quel 14 aprile 1991…

Pepe, ha visto le ultime partite del Cagliari?

“Ho visto le gare contro Atalanta, Inter e Juventus: tre bellissime prestazioni, condite da un gran gioco e da risultati forse anche inaspettati. Non ho potuto seguire il match col Genoa, perché ero lontano da casa, ma tutti i commenti parlavano di una giornata decisamente storta per gli uomini di Ranieri.”

Le risveglio un dolce ricordo: il 14 aprile del 1991 voi batteste il Lecce al Sant’Elia e creaste i presupposti per centrare una salvezza impronosticabile dopo il disastroso girone d’andata. Lei segnò un gol straordinario, rimasto tuttora nell’immaginario dei tifosi rossoblù…

“Impossibile dimenticare quella giornata. Con quella vittoria superammo il Lecce in classifica e, per la prima volta, abbandonammo la zona retrocessione, dopo tutto un campionato vissuto in apnea. Giocammo una delle gare migliori della stagione, creando tantissimo e strameritando il successo. Tutti i giocatori performarono al cento per cento delle loro possibilità. Io poi feci un gol memorabile, forse il più bello tra quelli che ho segnato in Italia.”

Un gol inusuale per lei, che era abituato a battere i portieri avversari più con la sciabola – ovvero di potenza e dalla distanza – che di fioretto. Invece quella volta segnò una rete di pregevolissima fattura tecnica.

“Presi la palla a una quarantina di metri dalla porta, partii in progressione, superai diversi avversari grazie a una triangolazione stretta con un compagno e mi presentai davanti al portiere Zunico; lo superai con un pallonetto e poi depositai di testa in rete a porta vuota. In effetti era un gol che difficilmente ti saresti potuto aspettare da me; una giocata del genere poteva essere più nel repertorio di uno come Enzo (Francescoli, ndR).”

E quella vittoria, per voi, fu il passepartout per la salvezza. La speranza è che la storia, a distanza di 33 anni, possa ripetersi domenica all’Unipol Domus contro il medesimo avversario.

“A così poche giornate dalla fine il match contro il Lecce potrebbe essere davvero decisivo. Vincere sarebbe fondamentale, anche perché le inseguitrici non faranno certo a loro volta bottino pieno nelle restanti tre giornate: potrebbero pareggiare o perdere alcune partite, e in questo caso il distacco dal Cagliari rimarrebbe invariato fino alla fine. Penso soprattutto all’Udinese, che è la rivale sulla quale fare la corsa.”

Pronostico secco: domenica sarà un altro 2-0 come nel 1991?

“Me lo auguro. Non importa granché quale sia il risultato finale, contano i tre punti. I tifosi del Cagliari aspettano questa salvezza con grande ansia, e se la meritano tutta.”

Se ci pensiamo, il Cagliari attuale di Ranieri sta ripetendo la parabola vissuta col tecnico romano nel famoso campionato 1990-’91. Anche allora a un girone d’andata da tregenda fece da contraltare un girone di ritorno formato deluxe, che poi fu determinante per arrivare alla salvezza. Sta insomma andando in onda un film già visto, dal gusto retrò: secondo lei è solo un caso o è proprio una prerogativa di Claudio Ranieri quella di ingranare come un diesel e di carburare alla distanza?

“Beh, più che altro direi che nel lungo periodo sta pagando il lavoro di Claudio. Si sa, quando arriva un nuovo allenatore serve sempre del tempo affinché si riesca a costruire qualcosa di importante. Niente può arrivare da un giorno all’altro. Quest’anno piano piano il Cagliari è migliorato, e il mio auspicio è proprio quello che si possa ripetere la storia di trent’anni fa, perché quella volta la rimonta culminò in una salvezza limpida e meritata.”