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ESCLUSIVA TC - GIANFRANCO MATTEOLI: "Sulla carta al Meazza non ci dovrebbe essere partita, ma occhio alle sorprese. Nel calcio moderno basta un'espulsione e tutto cambia. Il Cagliari non dovrà essere passivo: serviranno coraggio e voglia di fare"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
domenica 14 aprile 2024, 12:39Primo piano
di Matteo Bordiga
per Tuttocagliari.net

ESCLUSIVA TC - GIANFRANCO MATTEOLI: "Sulla carta al Meazza non ci dovrebbe essere partita, ma occhio alle sorprese. Nel calcio moderno basta un'espulsione e tutto cambia. Il Cagliari non dovrà essere passivo: serviranno coraggio e voglia di fare"

Quella di stasera per lui non è mai una partita come le altre. Prima protagonista e Campione d’Italia con la maglia del Biscione interista, poi capitano di ventura (in Italia e in Europa) con la casacca dei quattro mori, a incarnare e rappresentare esemplarmente i valori tradizionali della sua terra natia: dedizione, spirito di sacrificio, lealtà, orgoglio e professionalità.

Gianfranco Matteoli è stato il metronomo del centrocampo dell’Inter trapattoniana dei record, scudettata nel campionato 1988-’89, ma anche il condottiero del Cagliari che prima si regalò o poi addirittura quasi conquistò l’Europa, sfiorando un clamoroso successo continentale nel 1994 (eliminato, in semifinale, proprio dai meneghini a strisce nerazzurre).  

A San Siro, nella gara odierna, si incroceranno destini completamente diversi: l’Inter cerca il pass definitivo per la seconda stella, mentre i rossoblù di Claudio Ranieri devono gestire un esiguo margine di quattro punti di vantaggio sulla zona retrocessione, al netto di un calendario - da qui alla fine del campionato - decisamente in salita.

Gianfranco, a suo avviso che partita vedremo al Meazza? Se lei fosse in Ranieri cosa escogiterebbe per fermare quest’Inter che pare inarrestabile?

“Beh, il Cagliari ha un allenatore preparatissimo che non ha certo bisogno dei miei consigli per impostare al meglio la gara dal punto di vista tecnico-tattico. L’unica cosa che posso dire, da ex giocatore, è che il calcio riserva sempre delle sorprese. Sulla carta ora come ora questa per i sardi parrebbe una sfida proibitiva, ma spesso il campo racconta altre cose. Inoltre sottolineo che oggi ci sono tantissimi episodi collaterali che possono condizionare il risultato di un match. Nel calcio moderno un’espulsione, magari determinata da quelle ammonizioni ‘facili’ che vengono comminate da qualche anno a questa parte, un intervento del VAR o qualunque altra variabile finiscono per favorire o destabilizzare l’una o l’altra squadra. Proprio per questo motivo, in ciascuna gara può accadere tutto e il contrario di tutto. Certo, in teoria a San Siro non ci dovrebbe essere partita. Però…”

Non ci sarebbe dovuta essere partita neanche nel 1991, quando voi andaste a Milano da outsider decisamente poco accreditati e invece strappaste un punto preziosissimo a fil di sirena con un gol di Cappioli, tra l’altro su suo assist.

“Ricordo bene. Del resto ogni epoca ha le sue partite, le sue dinamiche, le sue prerogative. Ma il minimo comune denominatore è sempre rappresentato dalle situazioni contingenti, che possono cambiare il volto e la storia di una gara. Quel che è certo è che il Cagliari stasera non potrà permettersi di essere passivo: se affronti un avversario come l’Inter in modo rinunciatario e remissivo diventa durissima. Serviranno coraggio e voglia di osare, di provare a far male. Del resto, in queste circostanze hai tutto da guadagnare, per cui puoi anche concederti il lusso di rischiare qualcosa in più.”

Il calendario non dà tregua a Nandez e compagni: dopo l’Inter, la Juventus in casa. Contro i bianconeri all’Unipol Domus potrebbe essere più “facile” portare a casa almeno un pareggio? Gli uomini di Allegri, specialmente in questo periodo della stagione, non si stanno certo contraddistinguendo per la brillantezza della loro espressione calcistica…

“Sicuramente la Juve non pratica un calcio di alto livello, ma non credo che verrà in Sardegna a fare una scampagnata. Anche i bianconeri hanno bisogno di punti per blindare la qualificazione alla Champions League, che per loro è un obiettivo imprescindibile. Per cui sarà un altro appuntamento ad alto coefficiente di difficoltà per il Cagliari. Magari sulla carta potrebbe sembrare più abbordabile di quello di stasera, ma come dicevo prima il calcio spariglia costantemente le carte e le aspettative della vigilia vengono spesso disattese. Ci vogliono sempre grandissima determinazione, convinzione ed entusiasmo.”

Gianfranco, lei da qui a fine maggio vede il Cagliari ancora in serie A?

“Io lo dissi già in tempi non sospetti: i rossoblù hanno tutte le potenzialità per centrare la salvezza, e adesso lo stanno anche dimostrando. Quindi l’obiettivo non gli sfuggirà. È vero che il calendario non è dei migliori, ma non dimentichiamoci che - esattamente come il Cagliari - i punti li devono fare anche le dirette concorrenti. E io ora, se lottassi per la sopravvivenza, vorrei trovarmi nella situazione della squadra di Ranieri, che ha un margine di quattro lunghezze - un vantaggio non da poco - da amministrare sul terzultimo posto.”