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I fatti del 2018 - Prima le regole. Il caos iscrizioni fra Serie B e C
Quando si cerca di insegnare un gioco ad un bambino la prima cosa che gli viene detta è “segui le regole”. Tre parole, una frase banalissima, ma che racchiude in se il rispetto per il gioco, per gli avversari e per tutto quello che ruota attorno a quella situazione.
Questo banalissimo modus operandi nell’estate del 2018 è stato disatteso. E non fra bambini ad un parco, oppure attorno ad un tavolo. Bensì nelle stanze della Lega della Serie B. Le società della serie cadetta presiedute dal Mauro Balata hanno infatti deciso di cambiare le regole con la nuova stagione ai nastri di partenza. Addio al format a 22 squadre e via ad una seconda serie con sole 19 società.
Una stortura, questa, che di fatto ha travolto e stravolto anche la Serie C. Questo perché a fronte della sparizione di Avellino, Bari e Cesena il regolamento federale avrebbe previsto il ripescaggio dalla Lega Pro di altrettante società per riportare il numero di partecipanti a quello previsto dal regolamento. Come detto le società di B hanno sbarrato la strada a tale possibilità arrivando al via del campionato come se niente fosse.
A quel punto la battaglia si è spostata dalle stanze del palazzo del calcio alle aule dei tribunali. Sportivi e civili. Un botta e risposta durato tre mesi fra ricorsi, sospensive, rinvii, incompatibilità e tutta una serie di termini legati che poco dovrebbero a che vedere col mondo del pallone, terminato con la vittoria del fronte della Serie B soprattutto al supporto dell’allora Commissario Federale Roberto Fabbricini. Niente ripescaggio dunque per Catania, Novara, Ternana, Robur Siena e Pro Vercelli o riammissione per la Virtus Entella (il cui caso entra di diritto nel Guinness dei Primati) e via alla serie cadetta a 19.
Una vittoria che, però, potrebbe risultare effimera dato che il nuovo presidente Federale Gabriele Gravina ha già deciso di rimettere le mani sul format, riaprendo le porte alle 22 squadre oppure ad una via di mezzo (B a 20).
Una vittoria, dunque, che potrebbe lasciare il tempo che trova. Perché “seguire le regole” è un dogma al quale non si può sfuggire.
Questo banalissimo modus operandi nell’estate del 2018 è stato disatteso. E non fra bambini ad un parco, oppure attorno ad un tavolo. Bensì nelle stanze della Lega della Serie B. Le società della serie cadetta presiedute dal Mauro Balata hanno infatti deciso di cambiare le regole con la nuova stagione ai nastri di partenza. Addio al format a 22 squadre e via ad una seconda serie con sole 19 società.
Una stortura, questa, che di fatto ha travolto e stravolto anche la Serie C. Questo perché a fronte della sparizione di Avellino, Bari e Cesena il regolamento federale avrebbe previsto il ripescaggio dalla Lega Pro di altrettante società per riportare il numero di partecipanti a quello previsto dal regolamento. Come detto le società di B hanno sbarrato la strada a tale possibilità arrivando al via del campionato come se niente fosse.
A quel punto la battaglia si è spostata dalle stanze del palazzo del calcio alle aule dei tribunali. Sportivi e civili. Un botta e risposta durato tre mesi fra ricorsi, sospensive, rinvii, incompatibilità e tutta una serie di termini legati che poco dovrebbero a che vedere col mondo del pallone, terminato con la vittoria del fronte della Serie B soprattutto al supporto dell’allora Commissario Federale Roberto Fabbricini. Niente ripescaggio dunque per Catania, Novara, Ternana, Robur Siena e Pro Vercelli o riammissione per la Virtus Entella (il cui caso entra di diritto nel Guinness dei Primati) e via alla serie cadetta a 19.
Una vittoria che, però, potrebbe risultare effimera dato che il nuovo presidente Federale Gabriele Gravina ha già deciso di rimettere le mani sul format, riaprendo le porte alle 22 squadre oppure ad una via di mezzo (B a 20).
Una vittoria, dunque, che potrebbe lasciare il tempo che trova. Perché “seguire le regole” è un dogma al quale non si può sfuggire.
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