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Che disastro la Roma! Fuori dall'Europa League, il Siviglia domina e vince 2-0
Roma-Siviglia 0-2 al 90'
Nel giorno del passaggio societario a Dan Friedkin, la Roma stecca la notte d'Europa e crolla per 2-0 contro il Siviglia. Un ko meritato, una partita dove gli andalusi sono stati padroni della partita per tutti i novanta minuti. Due reti arrivate nel primo tempo, con le firme di Reguilon e di En-Nesyri, ma anche nella ripresa la formazione di Lopetegui è stata in possesso del pallino del gioco a Duisburg. E ora sarà final four per il club del ds Monchi.
Il primo tempo della Roma è una Caporetto. Paulo Fonseca studia la gara in modo chiaro: cerca la manovra dal basso e ha la ripartenza veloce come carta di riserva. Solo che gli esterni steccano e soffrono Suso e Ocampos, scelti da Lopetegui nel tridente con En-Nesyri. Solo che dietro la Roma fatica e davanti Dzeko predica tattica nel deserto. Quarantacinque minuti di fallimento per la formazione giallorossa, sotto due gol in un finale di frazione quasi generoso. Sbagliano tutti, sul primo gol del Siviglia l'errore è triplo: Bruno Peres pesta la linea laterale ma Reguilon lo buca sulla spalla sinistra. Mancini si fa trovare impreparato e quando il terzino, che ha un motore da Mercedes, spinge dentro e conclude col sinistro, Pau Lopez scorda i fondamentali e prende l'1-0.
Quanto Siviglia La formazione di Lopetegui è bella da vedere e mette sempre alle corde quella di Fonseca. Banega orchestra, Ocampos sembra solo l'omonimo di quello visto in Serie A con Milan e Genoa. Ed è proprio da una falcata dell'argentino, che salta Ibanez fuori tempo, che nasce il 2-0. Pau Lopez ci prova, stavolta non ha colpe ma la palla finisce a En-Nesyri che di prima, a porta vuota, fa il bis. Roma schiacciata e nessuna reazione. Nella ripresa la Roma mette dentro Pellegrini per Zaniolo: il talento non era al top, ci ha provato ma il riassunto della sua partita è un contropiede e null'altro. Fuori pure Diawara, spento, dentro Carles Perez per allargare ancora il gioco. O per provarci, almeno.
Monologo andaluso La Roma è un pianto, e quella del passaggio a Dan Friedkin sembra così una consolazione con lo sguardo sul futuro. Il presente racconta di una serata difficile, dove la formazione dell'ex ds Monchi è padrona. Sempre, comunque. I cambi non incidono, anche quando Fonseca prova a cambiare la squadra tatticamente mettendo Villar per Kolarov. Dzeko è solo e isolato, gli esterni invece sbagliano quasi sempre e il Siviglia è bello. Ed efficace. Il finale non cambia firma, la Roma è comparsa, gli andalusi prendono pure la seconda traversa al 91' con un arcobaleno su punizione di un Banega che vive una seconda giovinezza. Notte fonde invece per la Roma. Per fortuna che c'è l'America.
Il primo tempo della Roma è una Caporetto. Paulo Fonseca studia la gara in modo chiaro: cerca la manovra dal basso e ha la ripartenza veloce come carta di riserva. Solo che gli esterni steccano e soffrono Suso e Ocampos, scelti da Lopetegui nel tridente con En-Nesyri. Solo che dietro la Roma fatica e davanti Dzeko predica tattica nel deserto. Quarantacinque minuti di fallimento per la formazione giallorossa, sotto due gol in un finale di frazione quasi generoso. Sbagliano tutti, sul primo gol del Siviglia l'errore è triplo: Bruno Peres pesta la linea laterale ma Reguilon lo buca sulla spalla sinistra. Mancini si fa trovare impreparato e quando il terzino, che ha un motore da Mercedes, spinge dentro e conclude col sinistro, Pau Lopez scorda i fondamentali e prende l'1-0.
Quanto Siviglia La formazione di Lopetegui è bella da vedere e mette sempre alle corde quella di Fonseca. Banega orchestra, Ocampos sembra solo l'omonimo di quello visto in Serie A con Milan e Genoa. Ed è proprio da una falcata dell'argentino, che salta Ibanez fuori tempo, che nasce il 2-0. Pau Lopez ci prova, stavolta non ha colpe ma la palla finisce a En-Nesyri che di prima, a porta vuota, fa il bis. Roma schiacciata e nessuna reazione. Nella ripresa la Roma mette dentro Pellegrini per Zaniolo: il talento non era al top, ci ha provato ma il riassunto della sua partita è un contropiede e null'altro. Fuori pure Diawara, spento, dentro Carles Perez per allargare ancora il gioco. O per provarci, almeno.
Monologo andaluso La Roma è un pianto, e quella del passaggio a Dan Friedkin sembra così una consolazione con lo sguardo sul futuro. Il presente racconta di una serata difficile, dove la formazione dell'ex ds Monchi è padrona. Sempre, comunque. I cambi non incidono, anche quando Fonseca prova a cambiare la squadra tatticamente mettendo Villar per Kolarov. Dzeko è solo e isolato, gli esterni invece sbagliano quasi sempre e il Siviglia è bello. Ed efficace. Il finale non cambia firma, la Roma è comparsa, gli andalusi prendono pure la seconda traversa al 91' con un arcobaleno su punizione di un Banega che vive una seconda giovinezza. Notte fonde invece per la Roma. Per fortuna che c'è l'America.
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