Cagliari, la vittoria di Genova non tragga in inganno: per la salvezza serve un mercato coraggioso

Una vittoria attesa ben 81 giorni, curiosamente arrivata con il medesimo avversario, la Sampdoria, squadra legata ad alcuni dei ricordi più positivi delle ultime due stagioni e mezzo. Ma il successo di Marassi il giorno dell'Epifania non vale solamente i tre punti che hanno portato il totale in classifica a quota 13 in 20 partite: a Genova finalmente si è vista una buona prestazione soprattutto dal punto di vista della grinta e della capacità di soffrire, anche se Walter Mazzarri a fine match ha voluto tenere tutti sulla corda, invitando i suoi ragazzi a dimenticare in fretta l'euforia della vittoria e a rituffarsi subito sulla rimonta salvezza e sul lavoro da fare. Anche perché è ancora lunghissima la strada che attende il Cagliari, sia sul campo che sul mercato. Alla vigilia della sfida contro i blucerchiati il tecnico livornese, parlando della sessione di gennaio, ha subito inquadrato uno dei problemi della società rossoblù in sede di trattativa: se è difficile intervenire correttamente a livello di scelte in una situazione di classifica normale, ancora di più diventa farlo quando tutto l'ambiente è alla ricerca di un'impresa.

Stop all'euforia
Ma il successo di Marassi può diventare la pietra angolare su cui costruire la permanenza in Serie A, ma anche per migliorare l'appetibilità di questo Cagliari sul mercato. 
È ancora presto per capire che peso avranno i tre punti di Genova sul prosieguo della stagione rossoblù, ma è fin troppo evidente che non basteranno gli innesti di Lovato e Gagliano (in attesa della negativizzazione dal covid di Goldaniga) per poter dare una scossa a un'annata nata male e continuata peggio. La vittoria contro la Sampdoria, in attesa di costanza di rendimento, per ora va presa con le pinze, anche perché la rosa in mano a Mazzarri resta incompleta e serviranno ulteriori innesti. Lo sa bene il tecnico rossoblù, che da buon pompiere ha riportato tutti con i piedi per terra nel post partita di Marassi: "Ci dobbiamo dimenticare l’euforia data da questa vittoria e continuare a lavorare", ovvero le parole di chi sa bene quanto sia importante non cullarsi sulla prima vittoria esterna, peraltro la seconda in totale dopo venti giornate.