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Pennestri: "Col professionismo femminile più tutele per atlete, club e agenti"

ESCLUSIVA TMW - Pennestri: "Col professionismo femminile più tutele per atlete, club e agenti"TUTTO mercato WEB
venerdì 9 settembre 2022, 08:30Calcio femminile
di Tommaso Maschio

Il calcio femminile negli scorsi mesi ha vissuto il passaggio epocale al professionismo in Serie A che, oltre ad aumentare le tutele e permettere alle giocatrici di vivere solo di questo sport, ha portato anche a un cambio di passo per quanto riguarda il mercato. Le calciatrici infatti oggi possono firmare contratti pluriennali, mentre i club per acquistare una calciatrice sotto contratto devono avviare le trattative con il club che ne detiene i diritti. Per analizzare come cambia anche il lavoro dei procuratori la redazione di Tuttomercatoweb.com ha parlato con l'agente Alessandro Pennestri della LTA Agency, che ha analizzato anche la crescita del movimento negli ultimi anni, la qualificazione della Nazionale azzurra al prossimo Mondiale dopo l'Europeo deludente e alcuni dei movimenti di mercato delle sue assistite.

Questa estate c’è stato il passaggio storico al professionismo nel calcio femminile. Com’è cambiato il lavoro per voi procuratori?
"Il lavoro da quest’anno è autorizzato dal professionismo, e quindi si sta allineando a quanto già avviene in molti paesi del mondo e per il maschile. È per tutti una garanzia, sia per i club che le calciatrici ma soprattutto per chi è autorizzato ed ha titolo a poterlo svolgere. Parlare con i club aiuterà certamente a migliorare alcuni aspetti delle negoziazioni e dei contratti".

Cosa cambia invece per le atlete?
"Ulteriori tutele. Chi ha titolo per fare questo lavoro, o che sia un avvocato, non può che tutelare maggiormente le atlete e le loro carriere".

Quale strategie avete messo in campo per aiutare il movimento a crescere ulteriormente?
"Avendo uno sviluppo internazionale con responsabili locali come me per ogni Paese, abbiamo sviluppato soluzioni ed opportunità specifiche per ogni realtà nazionale. In Italia abbiamo inteso sviluppare un progetto specifico per le giovani atlete, ormai sono cinque anni, il Youth Horizon Project, che prevede di seguire sin da piccole le calciatrici di realtà periferiche, che non hanno quindi il sostegno tecnico, tecnologico, e formativo, delle pari età nei club professionistici. Questo attraverso società leader che si sono prestate a condividere questa iniziativa. Tutto gratuitamente per le calciatrici, e con una supervisione della LTA e con la nostra esperienza ventennale nel calcio femminile. Oggi a distanza di 5 anni abbiamo ben 9 ragazze in club pro in A e B delle classi 2004-2005-2006. Ed è una personale soddisfazione oggi".

In molti hanno posto dei dubbi sulla sostenibilità di questo passaggio? Crede che la FIGC debba supportarlo in maniera attiva per evitare che si riveli un freno?
"Viviamo in un momento storico ed economico nel quale la parola sostenibilità assume un valore molto importante, quindi è chiaro che il calcio femminile soprattutto in questa fase iniziale non può non tenerne conto. La FIGC come ente e federazione ha il compito di garantire le condizioni affinché i club e le atlete possano usufruire delle maggiori opportunità di sviluppo. Mi auguro che la federazione non sottovaluti il proprio ruolo, non faccia mancare supporto e sia il motore del cambiamento, e non si limiti ad operazioni di facciata. I prossimi anni saranno determinanti, ma vedendo quanto sta succedendo nel mondo intorno al movimento, credo che ci siano le giuste condizioni, sta a tutti noi saperle sfruttare per il meglio".

Come vede la crescita del movimento in queste ultime stagioni?
"È indiscutibile che la presenza di club Pro nel femminile, con le loro strutture tecniche e manageriali, e la loro esperienza dal maschile ha dato un sano impulso al movimento, ma ho anche avuto modo di vedere l’avvicinamento di club con poche idee e mal gestite, quasi come se fosse un impegno mal digerito. Io posso testimoniare come il femminile nel mondo sia fonte di interesse, traino sportivo ed economico per molte realtà e questo però va sfruttato nel modo giusto e con le competenze giuste. Il calcio è il calcio, ma il calcio femminile ha delle sue specificità e chi lo vive e lo ha vissuto nel tempo dovrebbe essere maggiormente ascoltato".

Senza professionismo alcune grandi giocatrici (Asllani, Van der Gragt o Gunnarsdottir per citare le più famose) sarebbero mai sbarcate in Italia? E cosa possono dare alla crescita del nostro campionato?
"Io posso dire che l’interesse verso il nostro campionato è aumentato enormemente negli anni e questo a sua volta determina la crescita del livello complessivo della serie A. Questo garantirà sempre più e la rendere interessante il nostro Paese, ma fondamentale sarà la visibilità, l’interesse ed ovviamente la linea trainante del sistema saranno i risultati di Nazionale e club in ambito europeo. I club Pro hanno garantito solidità e stabilità alle calciatrici. Apprezzerei maggiore competenza nel valutare profili e prospettive di crescita, in questo il tempo insegnerà un po’ a tutti come valutare i profili più adatti ai club".

Dopo un Europeo al di sotto delle attese la Nazionale ha conquistato una seconda qualificazione consecutiva al Mondiale, un fatto storico. In che stato di salute è il calcio azzurro? E dove può ancora crescere?
"Io non sono sempre stato in linea con le scelte delle Nazionali, va dato spazio sempre al maggior numero di calciatrici ed in questo il lavoro di Scouting sui campi e non solo davanti ai pc secondo me è fondamentale. Siamo fortunati rispetto ad altri Paesi perché abbiamo ancora un un numero ridotto di italiane che giocano all’estero, ma più riusciamo a fare capillarmente questo screening sui campi più sarà fondamentale per il futuro delle Nazionali. Il gruppo è buono, intravediamo anche il futuro cambio generazionale, ma per evitare di subirlo dobbiamo aumentare il numero di giovani in Serie A senza abbassare il livello complessivo delle partite. Credo che aver dato una struttura verticistica ai campionati Primavera sia un buon passo, ma quanto lavoro ancora c’è da fare, soprattutto al Sud Italia dove sono minori le possibilità per le giovani, ma credo che sia un bacino incredibile di talenti".

Passando alle atlete della vostra agenzia. Banusic ha scelto il progetto del nuovo Parma. Com’è nata e si è sviluppata questa trattativa?
"Marija è rimasta molto legata alla realtà della passata stagione, ed anche alle compagne (alcune delle quali poi ora ha ritrovato a Parma), io credo che lei sia un talento enorme e le sue qualità le abbiamo solo intraviste. Il Parma ha avuto la pazienza a mio avviso, di capire i suoi tempi ed ora sostenerla. Può essere un valore aggiunto per un club giovane come i ducali, come ha già dimostrato nella sua carriera".

Refiloe dopo il Milan è andata al Sassuolo. Un colpo importante per le neroverdi
"Il Milan ha fatto molte scelte forti nell’ultima sessione di mercato, comprendo che cercare di migliorarsi non sia mai una scelta facile e prevede anche delle valutazioni. Il professionismo comprende anche questo, comprendere le scelte dei Club ma anche individuare quelle che sono le opportunità che ci si pongono. Fifi è come giusto una calciatrice che in Italia come all’estero ha avuto molte richieste, anche importanti. Ha fatto una scelta in cui crede ed il gruppo Sassuolo, oltre ad essere ben guidato, è un club ambizioso con le idee chiare. Farà la sua parte per i risultati del team, e porterà la sua esperienza in gruppo ed in campo".

La permanenza di Boquete a Firenze è un segno della volontà del club viola di riscattarsi dopo un’annata difficile
"Io credo che la stagione passata a Firenze abbia lasciato a molti l’amaro in bocca, tutti avevamo voglia di riscatto e questo, soprattutto in uno sport al femminile, è un grande valore aggiunto. Molte calciatrici hanno sposato questo progetto di riscatto, anche se una stagione negativa può capitare a tutti. Ed io credo che loro si leveranno parecchi “sassolini” dalle scarpette lungo il percorso. Anche grazie a loro vedremo un bel campionato".

Njoya confermata dall’Inter e il duo Pedersen-Sembrant dalla Juve. Ottimi segni di continuità
"Sono calciatrici che hanno trovato club importanti e molto vicini alla femminile. Tutte grandi professioniste e stelle internazionali. Io Credo che poi averle in squadra determina anche interesse per altre calciatrici a venire in Italia. Penso che siano matrimoni sportivi che stanno funzionando bene".

Voi avete anche molte giovani interessanti. Segno di un’attenzione importante anche per le giovani campionesse del futuro. Quali prospettive ci sono per loro?
"Come ho detto crediamo molto nelle giovani. Sono attività di promozione e quindi occupano molto del nostro tempo, anche durante la stagione, supportando le calciatrici sin dalle piccole cose, perché oggi è tutto un prepararsi per il domani. Alcune sono approdate in Nazionali under, hanno debuttato e giocato, stanno facendo un percorso un club illustri come Cinquegrana alla Juventus e Petrillo al Sassuolo (facendo anche tutta la preparazione con la prima squadra di Piovani), ma devo aiutarle a vivere bene queste novità, con i piedi per terra, senza sentirsi ne fenomeni ne stelle, sono giovani calciatrici r prima di tutto devono essere delle atlete e comportarsi come tali. In ogni squadra dove sono, ho anche calciatrici più affermare e spesso chiedo alle piccole di prendere da loro esempio, ma anche alle grandi di ricordarsi che sono un esempio per molte. Credo molto in loro, ma so che siamo ancora all’inizio del loro percorso e questo dev’essere chiaro a tutti, anche ai genitori".

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