Chievo, Pellissier: "Non riesco a immaginarmi in un'altra squadra"
Non serve una fascia al braccio per essere un capitano. Un leader lo è nell'animo. E certo, poi, se stai nella stessa squadra per 13 anni, ti possono chiamare in tanti modi: vecchio, esperto, esempio, bandiera. Sergio Pellissier da Aosta, simbolo del "Chievo dei miracoli", è tutto questo messo assieme e si è raccontato ai microfoni di Calcio2000 di questo mese.
"...Ho intenzione di giocare ancora qualche anno e godermi questi momenti, poi quando capirò che non ne avrò più, vedremo. Certamente mi piacerebbe rimanere in questo ambiente".
L'obiettivo che vorresti raggiungere prima di ritirarti?
"Sicuramente quello di arrivare a quota 100 reti in Serie A, sarebbe un traguardo eccezionale di cui andare tremendamente orgoglioso. Mi piacerebbe raggiungerlo".
Mai perso il treno veramente importante, quello che passa una sola volta nella vita?
"Sì, negli anni ho avuto qualche offerta, anche importante, ma sono felice di essere rimasto. E' tanto che sono qui, non riesco neanche ad immaginarmi in un'altra squadra, in un'altra società. Per me qui è come essere in famiglia: il presidente mi ha sempre trattato come un figlio, mi ha dimostrato un affetto eccezionale, cose che per me valgono più di soddisfazioni economiche o materiali. Avrei potuto certamente guadagnare di più, ma non puoi mai sapere come sarebbe andata e probabilmente non avrei vissuto le stesse emozioni che il Chievo mi ha regalato. Anche qui mi sono tolto le mie piccole, grandi soddisfazioni. L'amore dei tifosi, del presidente, di tutto l'ambiente, mi ha ampiamente ripagato. Sono davvero fiero di aver scritto un pezzo di storia di questa società".