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La Champions League: emblema dell'imprevedibilità del calcioTUTTO mercato WEB
© foto di Uefa/Image Sport
venerdì 20 maggio 2022, 14:35Altre Notizie
di Redazione TMW

La Champions League: emblema dell'imprevedibilità del calcio

Da quando esiste il calcio, esistono le grandi rimonte. Miracoli sportivi avvenuti nel corso degli anni, tra ribaltamenti pazzeschi e competizioni vinte da outsider. Da una singola partita a interi campionati o coppe, c’è sempre un tocco di magia in tutto ciò che continua a farci amare il calcio, e proprio come confermato recentemente da Carlo Ancelotti, le rimonte riescono ad avere stravolgimenti incredibili.

Analizziamo insieme alcuni di questi avvenimenti recenti e passati ricordati nei libri di storia per il loro esito inaspettato.
Da amanti del calcio o meno, non possiamo non ricordare la favola del Leicester City guidato da Claudio Ranieri, laureatosi campione d’Inghilterra nella stagione 2015/2016. In una Premier League dove nessuna delle big inglesi sembrava volersi impegnare, quell’anno una squadra come il Leicester, con future stelle del calibro di Vardy, Mahrez e Kante, riuscì a eseguire un miracolo sportivo…


Per rimanere in ambito di squadre che da grandi sfavorite sono riuscite a imporsi contro altre decisamente più blasonate, scrivendo il loro nome sugli almanacchi del calcio mondiale alla sezione "vittorie inaspettate", c'è sicuramente il Porto guidato da José Mourinho della Champions League 2003/2004 che, dopo essere approdato alla fase eliminatoria passando come secondo nei gironi, sconfisse in successione Manchester United, Lione, Deportivo e Monaco, vincendo inaspettatamente la competizione più ambita.

Nella stessa edizione di quella Champions si consumò ai danni del Milan campione in carica una rimonta inattesa. Il Deportivo, con un passivo di tre gol alla fine della partita di andata fuori casa (conclusasi 4-1 per il Milan a San Siro) ribalta il risultato con un netto 4-0, favorendosi il passaggio del turno e vincendo anche un bel viaggio a Santiago de Compostela, promesso dall’allora allenatore degli iberici Irureta in caso di rimonta.
L’anno successivo, nell’edizione 2004/2005, fu ancora il Milan a essere protagonista sfortunato di una rimonta, in maniera addirittura peggiore per i tifosi rossoneri. Nella finale contro il Liverpool, il Milan nel primo tempo riesce a chiudere virtualmente la partita portandosi sul 3-0 con le reti di Maldini al 1’ minuto e la doppietta di Crespo. Sarà poi stata una maledizione, combinata al caloroso e commovente sostegno dei tifosi del Liverpool, ma nel giro di 6 minuti (dal 54’ al 60’) la squadra inglese riesce a rimettersi in carreggiata pareggiando per 3-3. Il duro colpo psicologico si ripercuote sul Milan, che ai rigori ne sbaglia ben tre su cinque. Cafu ricordò infatti “Segnammo tre gol contro una delle squadre più preparate a livello tattico che io abbia mai incontrato e ci rilassammo. Quando subimmo le prime due reti avvertimmo lo schiaffo, poi dopo la terza non potevamo semplicemente credere ai nostri occhi. Una volta arrivati ai rigori, capii che era già persa”.
Passando a tempi più recenti, non si può non citare la clamorosa rimonta negli ottavi dell’edizione 2016/2017 avvenuta nella partita tra PSG e Barcellona. L’andata in casa dei francesi finisce con un secco 4-0, illudendo i tifosi parigini che forse era finalmente arrivato il loro momento in Champions. Il Barcellona però, ha avuto qualcosa da ridire, schiantando il PSG al Camp Nou per 6-1. La partita è poi passata alla storia come “La Remuntada” ovvero, in catalano, “La rimonta”.
L’edizione successiva della Champions League è stata segnata da un altro grande ribaltamento che ha coinvolto sempre il Barcellona, che però questa volta ha subito la “remuntada” degli avversari. Nei quarti di finale, gli spagnoli sfidano la Roma, allenata all’epoca da Di Francesco. Nell’andata in Spagna finisce 4-1, al ritorno però il 3-0 a favore dei giallorossi ribalta il risultato. In uno Stadio Olimpico gremito, avviene la rimonta inaspettata grazie a un gol di Dzeko, e a quelli dei due protagonisti in negativo dell’andata (De Rossi e Manolas), che regalano ai tifosi una notte leggendaria esponendo al mondo le prime crepe di un Barcellona che dopo anni di dominio e grandi vittorie inizia a scricchiolare.

Nelle semifinali dell’edizione seguente tra Barcellona e Liverpool, dopo una fantastica partita al Camp Nou conclusasi con il punteggio di 3-0, ad Anfield gli inglesi salgono in cattedra con le doppiette di Origi e Wijnaldum e capovolgono l’esito del passaggio al turno successivo.
La più attuale è però senz’altro la semifinale tra Manchester City e Real Madrid di questa stagione, che passerà alla storia non tanto per il passivo, ma per il modo in cui la rimonta è avvenuta. Dopo un’andata conclusasi 4-3 in favore degli inglesi e definita come una delle partite più belle della stagione, il Real Madrid sembrava ormai fuori. La gara di ritorno, dopo il vantaggio del City, sembrava aver preso la stessa direzione, finché la doppietta di Rodrygo avvenuta tra l’89’ e il 92’ riaccese le speranze dei Blancos, che sulle ali dell’entusiasmo trovarono il gol decisivo su rigore di Benzema, nei tempi supplementari.