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La corazzata cinese pronta alla colonizzazione nello stivale, si salvano Juve e le realtà davvero italiane. Anche i Della Valle cederanno alla tentazione?

La corazzata cinese pronta alla colonizzazione nello stivale, si salvano Juve e le realtà davvero italiane. Anche i Della Valle cederanno alla tentazione?TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
lunedì 5 dicembre 2016, 08:392016
di Alberto Di Chiara
Nato a Roma, ha vestito le maglie di Parma, Fiorentina, Lecce, Perugia, Reggiana, Roma e Nazionale italiana. Ha vinto una Coppa Italia con la Roma e una Coppa delle Coppe, una Coppa UEFA, una Supercoppa UEFA e una Coppa Italia, tutte col Parma.

La Juve si riaccende, ritrova lo spirito e spegne l'Atalanta, anche se non potrà mai essere il Leicester italiano, rimane comunque sempre la sorpresa migliore di questo campionato. I bergamaschi racchiudono l'essenza di quello che ormai il nostro calcio per essere rifondato a livello tecnico e organizzativo e di club deve intraprendere. Valorizzazione del settore giovanile rilancio di giocatori giovani e soprattutto italiani. Capisco e condivido in parte il concetto di globalizzazione ma nel calcio stiamo veramente eccedendo, perdendo oltretutto in qualità tecnica. Il nostro campionato tecnicamente parlando offre poco. In attesa dell'inevitabile, invasione cinese già iniziata in terra lombarda, cerchiamo di salvare il salvabile. Esempi come Atalanta, Sassuolo, Torino, dove si cerca di valorizzare al meglio le nostre colonie di giovani italiani, devono essere presi d'esempio. La situazione ci sta sfuggendo di mano. L'invasione cinese porterà sicuramente soldi ma non qualità organizzativa e tecnica. Perché i soldi tanti che siano devono essere ben spesi. L'Inter ne è l'esempio lampante. I nerazzurri sembrano una masnada di giocatori in parte sopravvalutati senza una identità specifica, con una società con grandi possibilità ma senza un punto di riferimento concreto. Dall'altra parte invece nel Milan la situazione pare diversa e ancora tutta da capire bene per quanto riguarda il passaggio di proprietà, visto che a muovere i fili ad ora,ci sono sempre il presidentissimo Berlusconi e il suo fido condottiero Galliani. Ma aldilà del capire bene questo intreccio c'è da dire che il Milan a differenza dell'Inter ha italianizzato e ringiovanito una rosa che ormai era diventata stantia, e ha trovato in Montella l'elemento giusto per ridare entusiasmo ad un ambiente ormai da qualche anno morto. Comunque l'invasione cinese nel calcio e non solo sembra inarrestabile.Soprattutto in previsione del fatto che i Mondiali del 2026 potrebbero anche svolgersi nel paese del "mandarino", anche se il Mondiale del 2022 svolgendosi in Quatar sembrerebbe escludere la parte asiatica, ma ci credo poco visto che al cuor, anzi al soldo in questo caso, non si comanda!

Ecco quindi che la corazzata economica cinese si prepara a colonizzare il calcio che conta. Chiaramente sono prese di mira quelle squadre con un bacino di utenza o con un appeal particolare. Quindi oltre alle milanesi in Italia, al di là della Juventus ad ora non preda di terra di conquista vista la secolare e radicata proprietà, ecco che in serie A le prede appetibili potrebbero essere città con grosso bacino di utenza oltre che di attrazione turistica e che soprattutto abbiano la possibilità di avere lo stadio di proprietà che porterebbe introiti economici non indifferenti. Parlare di Fiorentina in questo caso mi parrebbe opportuno. La gestione Della Valle, per quanto oculata e parsimoniosa oltre che solida sotto il profilo economico e finanziario, ha sempre più perso intesa e passione nei confronti della città e della tifoseria. Non sono riusciti in questi anni ad entrare nelle vene di una città che ha nei confronti della maglia viola una vera e propria adorazione, una fede inattaccabile. La proprietà è distante, e anche le iniziative che prendono per cercare di riavvicinarsi alla gente sembrano più espedienti ragionati a tavolino che vere e proprie iniziative passionali o dettate dal cuore, vedi il ritorno di Giancarlo Antognoni (ci sono voluti 14 anni) o gli sporadici allenamenti a porte aperte quando le cose e i risultati non tornano. I fiorentini queste cose le avvertono. Sembra, e ripeto sembra, che la proprietà non aspetti altro che un'offerta magari proprio da parte cinese per liberarsi di un fardello, ora poi che sembra andare in porto il progetto acquisito dello stadio ecco che allora per i cinesi la Fiorentina avrebbe tutte le caratteristiche per essere la squadra ideale su cui investire. Città con appeal internazionale e progetto stadio di proprietà in tasca il gioco è fatto.

Il derby romano, aldilà dell'atmosfera sempre unica che sprigiona, non ha fatto vedere un gran spettacolo a livello tecnico. I gol sono venuti da due grossolani errori difensivi, per il resto poca roba. E stiamo parlando di due squadre di fascia alta anzi molto alta. Questo dimostra il livello del nostro calcio purtroppo. Vorrei inoltre spendere due parole per il Parma che ha rivoluzionato tutto il suo staff tecnico-dirigenziale, costruito un anno e mezzo fa. Proprio su Scala, Minotti e Apolloni i ducali avevano fondato l'immagine di una rinascita, di una rinascita composta da uomini che hanno fatto la storia del Parma. Dopo la gestione scellerata di Ghirardi affidandosi a uomini sbagliati, pensavo che finalmente a Parma si potesse creare un ciclo composto da uomini di calcio e che facevano parte integrante del tessuto della società e della città. Dopo la prima promozione e dopo essere rientrati nel mondo professionistico, i pochi mesi di campionato non esaltante ma con ottimi margini di recupero, hanno portato il vicepresidente Ferrari a comunicare l'esonero di tutto lo staff. Non può essere solo una scelta tecnica sotto ci deve essere qualcosa d'altro. Sicuramente i rapporti interpersonali si devono essere logorati. Comunque mi è molto dispiaciuto. Mi auguro che il Parma sappia riprendere la retta via. Di strada da fare ce n'è molta ancora da percorrere!