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La qualità della Coppa America contro lo spirito di gruppo dell'Europeo. Conte è il simbolo di questa differenza. Le riserve dell'Italia hanno steccato, adesso sotto con la Spagna. Tabellone assurdo, vinca il migliore

La qualità della Coppa America contro lo spirito di gruppo dell'Europeo. Conte è il simbolo di questa differenza. Le riserve dell'Italia hanno steccato, adesso sotto con la Spagna. Tabellone assurdo, vinca il miglioreTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
giovedì 23 giugno 2016, 07:302016
di Alberto Di Chiara

Calcisticamente parlando, Coppa America ed Europeo stanno mostrando due mondi diversi. Nella coppa d'oltreoceano sta prevalendo una questione prettamente tecnica , dove le individualità dei vari Messi ( che ha battuto tutti i record) e Higuain su tutti, ma anche dei colombiani Cuadrado, James Rodriguez, del milanista Bacca o dei cileni Edu Vargas e Alexis Sanchez oltre ad Arturo Vidal, hanno avuto la meglio su agonismo e spirito di gruppo. Non menzionare il Brasile fa senza dubbio un certo effetto, ma l'esperienza di Carlos Dunga, mio vecchio compagno ai tempi della Fiorentina, è stato a dir poco fallimentare. C' è da dire che una selecao così povera di talenti non si vedeva da tempo, ma Dunga non ha saputo dare la sua mentalità di gioco a una squadra senza anima. Il Ct brasiliano, forse il più europeo dei brasiliani anche quando giocava, ha snaturato troppo la mentalità carioca da sempre vincente, anche se con interpreti di altro spessore.

Nell'Europeo, invece, in mancanza di individualita di spessore, ha prevalso il gioco di squadra, o meglio lo spirito di gruppo. È' vero che siamo ancora agli ottavi di finale, ma il fatto che l'Italia di Conte sia arrivata prima; che lo spirito battagliero dell'Islanda gli abbia consentito di conquistare una qualificazione storica; che il Portogallo di Cristiano Ronaldo abbia fatto fatica ad arrivare terzo nel proprio girone, nonostante la splendida doppietta del fuoriclasse portoghese; che la Svezia di Ibrahimovic, sia stata eliminata, sancendo così la fine della lunga esperienza in Nazionale del grande giocatore svedese; fanno capire che lo spirito di squadra, l'organizzazione di gioco e la preparazione fisica possono compensare la mancanza di veri e propri fuoriclasse. Ci sono molti buoni giocatori in questo Europeo ma nessun campione, forse i soli Iniesta e CR7. Conte questo lo ha capito da tempo, per questo ha basato la sua Nazionale sul reparto che più gli garantiva affidabilità. Anche perché non aveva alternative. Buffon, Bonucci, Barzagli e Chiellini sono i nostri fuoriclasse. Bonucci funge anche da Pirlo, da lui perte quasi sempre l'impostazione del gioco azzurro, come se fosse anche un centrocampista davanti alla difesa. Il resto è tanta corsa e generosità. Contro l'Irlanda il Ct ha voluto provare giustamente nuovi volti per testare eventuali alternative. Poca roba direi. In un campo orribile e in uno stadio chiuso, reso quasi un bagno turco dalla condensa del terreno innaffiato, la squadra di Conte ha giocato sotto ritmo ed è stata presa a spallate da una volenterosa è più motivata Irlanda. Noi non possiamo permetterci di andare sotto ritmo perché possiamo perdere contro chiunque. Se caliamo fisicamente e mentalmente è finita. Comunque siamo passati agli ottavi di finale da primi nel girone, anche se, paradossalmente, invece di essere favoriti nel percorso dovremo affrontare la Spagna, e semmai dovesse avvenire il miracolo di passare questo ostacolo, dovremo affrontare la Germania ai quarti e infine una tra Francia ed Inghilterra in semifinale. Io vorrei sapere che tipo di sistema quei geni dell'UEFA hanno adottato per arrivare a un tabellone di questo tipo. Per non parlare poi dei ripescaggi. Martedì ero in redazione a Sky in attesa di entrare in studio per "Speciale Calciomercato" da Bonan, e mentre ci vedevamo le partite, ad ogni gol cambiava l'eventuale ripescata. Dai taccuini dei vari giornalisti presenti venivano fuori nomi di squadre date già per spacciate, ho sentito dire da qualcuno scherzando che veniva ripescata anche l'Olanda. Insomma un sistema da rivedere per un Europeo in ogni caso troppo lungo.

In Italia intanto si segue con molta curiosità l'arrivo ormai certo di Bielsa alla Lazio. L'argentino è senza dubbio un allenatore di grande personalità che si è distinto non tanto per i suoi trofei vinti, non molti per la verità, quanto per il suo comportamento pittoresco e per i suoi machiavellici metodi di gioco. Si è distinto in special modo da Ct del Cile dove ha vinto 34 partite su 66. Emblematica una foto che ho visto, che lo ritrae in una lezione al centro tecnico di Coverciano dove spiega su una lavagna piena di frecce e simboli. Sembrava un quadro di Picasso. Tra i suoi schemi pare sia venuto fuori anche un 3-3-3-1. Ora mi domando: con tutto il rispetto del caso naturalmente, avevamo davvero bisogno dell'arrivo di un allenatore argentino che ci complicasse ulteriormente la testa con utopici schemi? L'allenatore bravo, e lo ripeterò all'infinito, è colui che riesce a formare un gruppo coeso e che sfrutta al meglio le caratteristiche e le qualità tecniche oltre che agonistiche dei propri giocatori, il resto è aria fritta.
Senza dubbio mediaticamente l'arrivo di un allenatore come Bielsa è un bel colpo anche se adesso la mia curiosità è quella di vedere e ascoltare la conferenza stampa di presentazione con a fianco il presidente Lotito. Ne vedremo delle belle!!!