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Arbitraggi e Milan: i pesi e le misure. Allegri e Milano: strana cattiveria. De Boer: tifosi Inter avanti, come per Guarin-Vucinic. Inter: tra Leonardo e la Sampdoria

Arbitraggi e Milan: i pesi e le misure. Allegri e Milano: strana cattiveria. De Boer: tifosi Inter avanti, come per Guarin-Vucinic. Inter: tra Leonardo e la Sampdoria
sabato 29 ottobre 2016, 00:002016
di Mauro Suma

Zero dossier e totale serenità. Così il Milan vive e continuerà a vivere la stagione arbitrale. In silenzio e con rispetto, nel bene e nel male. Ma sulla scena non c'è solo il Milan. C'è tutto uno scenario, che la cronaca non può ignorare. Dopo il gol di Muntari del 2012, l'arbitro Tagliavento non proferì parola. Dopo il rigore su Bacca affossato nell'area piccola di Milan-Udinese a Settembre, il post partita è stato il processo al Milan sconfitto. Dopo il rigore netto di Veloso su Locatelli in Genoa-Milan, stessa cosa. Quando ci sono episodi arbitrali che riguardano il Milan vengono volati via dai vertici istituzionali e ignorati dai media. Quando ci sono episodi arbitrali a favore del Milan, cambia tutto. In Sampdoria-Milan è rimasto nel file del Campionato solo il gol annullato a Torreira, nulla di nulla invece sui falli da rigore su Niang e, soprattutto, clamoroso, su Bonaventura. In Milan-Sassuolo sono stati cancellati i 4 gol del Milan e non passa giorno senza che il presidente Squinzi non torni ossessivamente e compulsivamente su quella partita solo per parlare dell'arbitro Guida (lo stesso di Sassuolo-Milan 3-2 del Maggio 2015, gara infarcita di errori contro il Milan) e di una partita da invalidare, da ripetere, nemmeno fosse stata una finale Scudetto paragonabile a quella del gol di Muntari. Dopo Milan-Sassuolo, ha parlato il designatore Messina. Dopo Milan-Juventus, nel filmato della mixed zone di San Siro in cui Allegri rivolge una battuta sorridente all'addizionale Massa, l'espressione di Rizzoli è molto contrita, in cuor suo vorrebbe forse scusarsi già lì, nella pancia dello stadio di Milano. Giochiamo, tutti, che è meglio.

Da sempre non giudichiamo e non sentenziamo Allegri, ma lo osserviamo nella sua semplicità e nella sua bravura. Proprio per questo le stranezze di quest'anno balzano all'occhio. E' un Allegri più appuntito del solito quello di questa stagione, a tratti anche acido. Il primo indizio dopo Inter-Juventus: l'ha definita la partita più brutta degli ultimi 30 anni. Ma non è vero. L'Inter ha fatto una grande partita e anche la Juve si è battuta. Per l'osservatore esterno e non coinvolto, è stata una gara avvincente e intensa. Poi, il dopo Milan-Juventus. Al termine di Juventus-Sampdoria, Allegri ha coinvolto un ragazzo di 18 anni: "Il calcio è così, Locatelli aveva perso 4 contrasti e poi ha fatto un gol. Bello". Come dire, Locatelli stava giocando male e poi ha pescato il jolly. Su un ragazzo di 18 anni che è agli inizi e che non fa male a nessuno, questa sottolineatura poteva tranquillamente essere evitata. Con sensibilità e con eleganza.

Nel Gennaio 2014 come nell'Ottobre 2016. I tifosi dell'Inter confermano di essere i custodi dell'ortodossia, nel dopo Moratti. Prima c'era il presidente, adesso ci sono loro. Quasi tre anni fa sono stati loro per primi ad accorgersi che lo scambio fra Guarin e Vucinic non andasse fatto, sul piano tecnico e su quello sportivo, sul piano degli equilibri fra grandi squadre e dell'opportunità complessiva. E lo scambio, giustamente, non si fece. Vucinic era agli ultimi fuochi, mente Guarin è stato ceduto un anno dopo per 15 milioni tondi tondi. La stessa cosa sta accadendo oggi. Il tifoso interista si è accorto che il problema attuale non è De Boer. Non lo è la sua serietà, non lo è la sua buona fede. Che sono evidentissime, ad occhio nudo. C'è molto altro, dal mercato alle procedure interne, dall'organigramma all'operatività quotidiana, da mettere a posto prima della panchina. Il sostenitore nerazzurro lo ha colto alla perfezione ed è grazie al clima positivo sugli spalti che la squadra, senza farsi attanagliare dal destino di De Boer, ha poi battuto il Torino.

Eppure De Boer è agli sgoccioli. Leonardo avanza. Nulla di male. Leonardo ha giocato un ottimo calcio con il Milan 2009-2010, ha riportato su in classifica l'Inter 2010-2011 ed è andato al Paris Saint Germain con la benedizione di Moratti che aveva iniziato le grandi e lunghe manovre della cessione del Club. Ma per i tifosi dell'Inter è un uomo che ha abbandonato, ormai la vicenda, anche se non correttamente, è passata così. E dovranno lavorare molto di dialogo con i tifosi interisti, se davvero arriverà Leonardo, sia Moratti e Zanetti che i grandi media supporter. A proposito di Inter: domani Sampdoria con il coltello fra i denti. Con gran parte dei titolari che a Torino, contro la Juventus, hanno riposato dando vita ad una formazione quasi da Coppa Italia. Tutte legittime le scelte dell'ottimo Giampaolo che fa quello che meglio crede per programmare e dosare le fatiche della propria squadra. Ma che sia tutto giusto e sacrosanto a livello di principio forse no, probabilmente no. All'Inter in ogni caso nessuno se ne è occupato.