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Caro Massimo, Rino merita un regalo. Inter, è finito l'effetto Spalletti? Napoli-Juve senza esclusioni di colpi. Figc, black monday a Roma

Caro Massimo, Rino merita un regalo. Inter, è finito l'effetto Spalletti? Napoli-Juve senza esclusioni di colpi. Figc, black monday a RomaTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
lunedì 29 gennaio 2018, 00:002018
di Michele Criscitiello
Direttore di Sportitalia e Tuttomercatoweb

La matematica si divide in due: aritmetica e geometria. L'aritmetica è la parte prettamente numerica della matematica, per questo quando parliamo di punti e di classifica è sbagliato dire "matematicamente". La dicitura corretta sarebbe sempre "aritmeticamente". In matematica non ero un genio, anzi; eppure due calcoli li so fare. Giusto due: la media punti la so calcolare, i confronti numerici e le statistiche. Mi piaceva molto anche la definizione C.V.D. Come volevasi dimostrare. Starete pensando: questo oggi dove vuole arrivare? Da nessuna parte. Vorrei solo rendere onore e merito al lavoro di Rino Gattuso, per tutti Ringhio, quello che urla e quello che si arrabbia. Invece, sin dal primo giorno, ve lo abbiamo presentato per quello che è. Punto primo: Rino ha un grande staff; da persona intelligente sa scegliere i suoi collaboratori. Il vice Gigi Riccio in primis. Tattico ma anche uomo di fiducia e "fratello" di Rino. Gattuso è un ottimo allenatore e l'aspetto che deve limare è proprio quello che in molti riconoscono come il suo punto di forza: il carattere. Se Rino legge questo editoriale può pensare "senti chi parla". Sì, hai ragione. Ma Gattuso sa bene che, seppur volendo, non può attaccare al muro i giocatori ogni giorno. Una volta sì e una no. Anche se la categoria la conosce bene e sa bene che sono tutti mercenari e pensano solo ai soldi. Gattuso ha dato un gioco alla squadra che con Montella non si intravedeva neanche con il semaforo quando c'è la nebbia a Milano e, soprattutto, ha svolto da zero una preparazione atletica inesistente. Con Montella, la squadra a Milanello andava in vacanza. Partitella, torello, qualche clip e passeggiate. Con Gattuso è stata rifatta la preparazione e, ovviamente, facendola a stagione in corso hai perso qualche punto per strada. Per questo si fa a luglio ed agosto e per questo motivo esistono i ritiri. I calciatori vanno allenati altrimenti non rendono. Prendete Kessie. Con Montella era un paracarro perché uno che basa le sue qualità sulla forza e non si allena puoi farlo tranquillamente giocare in serie C. Ora il Milan inizia a crescere e Gattuso ha fatto due grandi cose per questa società: ha ridato mentalità e gioco alla Primavera che, ora con Lupi, sta continuando un grande lavoro (sabato bella vittoria nel derby con l'Inter) e ha anche rivalutato il mercato di Mirabelli. Chi non conosce Mirabelli l'ha francobollato come un deficiente che ha fatto la gavetta ma non è da Milan. Invece Mirabelli ha grandi qualità e ha il grandissimo torto di non aver dato un calcio a Montella appena arrivato. Sms del 28 maggio: se non cambi l'allenatore puoi prendere anche CR7... Le qualità di Mirabelli? Conosce tutti i campionati: dalla D alla Bundesliga. Nello spogliatoio si fa rispettare, parla di calcio, vede le partite non al dvd ma gira il mondo e non scende a compromessi con i procuratori perché, con il carattere di schifo che ha, non si fa minacciare da pizzaioli e camerieri monegaschi. Gattuso e Mirabelli: la Calabria comanda Milano. Non è certo una novità. E se anche Calabria risulta il migliore in campo capite che qui è destino... Mirabelli meriterebbe di giocarsi questa chance della vita con una proprietà più solida alle spalle. Invece naviga a vista. Gattuso, invece, per quello che sta facendo meriterebbe uno sforzo sul mercato. Mirabelli, da qui a mercoledì, dovrebbe regalargli una mezzala. Questa squadra ha bisogno di altezza e centimetri. Infatti sulle palle inattive spesso va in difficoltà. Il regalo non arriverà ma Rino lo meriterebbe.


Avrebbe meritato un altro mercato anche Luciano Spalletti, dopo il grande girone di andata. Ora sembra finito l'effetto Spalletti e l'Inter è tornata alla normalità. Normalità vuol dire che rischi di non partecipare alla Champions League neanche quando la Uefa ti regala 2 posti. Se Milano resterà fuori anche dalla prossima Champions dovremmo chiedere a Infantino di portare a 12 i posti delle italiane nell'Europa che conta. Qui la colpa non è né di Sabatini né di Spalletti. La colpa è del cinese che non si vede, del figlio che sta lì perché papà ha fatto i soldi e dell'azienda Inter che aveva promesso un mercato estivo fatto di grandi colpi e poi è tornata indietro e, a gennaio, con un mercato di autofinanziamento senza senso. Servivano investimenti, sono arrivati pop corn e coca cola che, senza budget, è già un lusso per questo cinema. Arriverà Pastore? Ce lo auguriamo, anche se la formula non piace al PSG.
Napoli e Juve stanno facendo e faranno un campionato a parte. Si fanno la guerra dentro e fuori dal campo. Dispetti sul mercato e strategie per non far crescere l'altra. La Juventus non brilla ma a marzo ed aprile potrebbe essere più in forma del Napoli. Il Napoli sta facendo i miracoli ma la sensazione è che possa accusare un calo, visti i pochi uomini a disposizione. Sarri meriterebbe un grande calciatore per potersi giocare il sogno scudetto fino a maggio. I napoletani meritano di rivivere queste emozioni. Gli ultimi che le hanno vissute, ormai, hanno una certa età, alcuni non ci sono più, altri (i più giovani) non sanno neanche cosa vuol significare vincere lo scudetto a Napoli. I tifosi juventini, invece, sognano solo la Champions perché lo scudetto è bello da vincere ma ormai è semplice routine. La domenica della festa: due bandierine, due sms di sfottò agli amici interisti e milanisti e tutti a casa a riposare che domani è lunedì e si deve andare a lavorare. La serie A avrebbe bisogno di un colpo di scena ma capisco che la Juventus, alla lunga, resta la favorita assoluta per la conquista del titolo. Sandra e Raimondo non ci sono più ma sappiamo bene cosa direbbero in questi casi.
In chiusura le elezioni federali. Il lunedì nero del calcio italiano. Oggi il giorno decisivo. Forse. Forse, anche no. Il sistema ha già perso: dovevano trovare un accordo comune per il dopo Tavecchio. Non solo non l'hanno trovato ma addirittura si presenteranno in 3. Ci mancava che si candidassero anche Ulivieri e Nicchi e ci ridevano dietro anche in Congo. Sibilia? Gravina? Tommasi? Hanno perso tutti. Comunque andrà oggi. Il rischio commissario è concreto. Sarebbe la vittoria del Coni che, da tempo, continua a dire a Lega e Federazione che sono dei pagliacci. Gravina ha delle qualità, Sibilia ne ha altre. La candidatura di Tommasi non ha senso, infatti, venerdì alle 20.30 aveva deciso di ritirarsi e di appoggiare Gravina. Avrebbe vinto. Per la prima volta su tre tentativi. Poi la politica ha pressato e ci ha ripensato. Con tre candidati sarà complicato anche governare. Perché deve vincere Gravina? Persona seria, vuole fare le giuste riforme, imprenditore e attento all'aspetto della comunicazione e dei diritti tv per dare visibilità a tutte le categorie. Perché deve vincere Sibilia? Perché potrebbe governare con larga maggioranza, perché è uomo ben inserito nella politica e perché è il più vicino al mondo Malagò. Perché deve vincere Tommasi? Perché è la volta buona che ci diamo tutti al calcio a 5 del Presidente Montemurro. Almeno lì hanno le idee...
Buon lunedì a tutti...