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Il giusto Pallone d'Oro è Griezmann. La Juve deve vincere almeno una Champions, mentre De Laurentiis dice tutto e il contrario di tutto. Milan, la forbice per Ibra

Il giusto Pallone d'Oro è Griezmann. La Juve deve vincere almeno una Champions, mentre De Laurentiis dice tutto e il contrario di tutto. Milan, la forbice per IbraTUTTO mercato WEB
© foto di Lorenzo Di Benedetto
domenica 25 novembre 2018, 00:002018
di Andrea Losapio
Nato a Bergamo il 23-06-1984, vive a Firenze. Giornalista per TuttoMercatoWeb dal 2008. Ha collaborato con Odeon TV, SportItalia e Radio Sportiva. Dal 2012 lavora per il Corriere della Sera

Si è parlato tanto del video con cui L'Equipe avrebbe spoilerato i primi tre del Pallone d'Oro, dando una spallata a Lionel Messi e Cristiano Ronaldo, fuori dal podio dopo dieci anni di dominio incontrastato. Giusto che non lo vinca l'argentino, deludente nel Mondiale con l'Argentina - e forse imprigionato dal suo personaggio in albiceleste - corretto che non sia CR7 ad alzare il trofeo, l'eventuale sesto, al di là di una Champions vinta. Bellissima la rovesciata contro la Juventus, in finale è stato Gareth Bale il giocatore decisivo, con la doppietta a un Karius in versione clownesca. Altrettanto pacifico che Mbappé, Varane e Modric meriterebbero il Pallone d'Oro per motivi diversi: Varane è l'unico ad avere vinto tutto, Mbappé ha 19 anni e sarà il prossimo dominatore delle graduatorie, Modric è stato il migliore del Mondiale. Ma poi c'è Antoine Griezmann che, da 5 stagioni, sigla più di 20 gol con il club. Che ha giocato e perso una finale di Champions e un Europeo, ma poi ha vinto un'Europa League da protagonista e il Mondiale entrando in quasi tutte le segnature francesi. Griezmann poteva vincerlo già nel 2016, non sbagliando il rigore contro il Real Madrid. E pure con il Portogallo, pur giocando straordinariamente, sembrava decisamente di un altro pianeta, perdendo la finale di Euro2016. Griezmann è stato il migliore durante l'anno per vari motivi, in tutte le competizioni che ha giocato.

C'è un bel problema per la Juventus, con l'acquisto di Cristiano Ronaldo. Non sarà facile capire quale sarà l'apporto, commercialmente parlando, del portoghese. Ma con ogni probabilità il risultato del bilancio juventino sarà negativo, se i risultati dovessero essere uguali a quelli dell'anno scorso. Tanti i milioni spesi nei calciatori - ammortamenti molto alti - per non concludere in rosso. La Juventus vuole colmare il gap con le grandi d'Europa commercialmente, ma non potrà mai farlo dal botteghino: anche arrivando a 50-55 milioni di euro l'anno sarà lontana dalle grandi di Premier, abituate ad arrivare a 130-135 milioni di euro. L'Allianz Stadium è stato scelto male sin dall'inizio, l'unico neo di un progetto che sta riportando i bianconeri all'apice dell'Europa. Dovrà vincere almeno una Champions, nei prossimi anni, per ammortizzare l'affare Ronaldo. E attenzione all'Inter: perché se è vero che ha debiti - e che Suning dovrà pagare Thohir per uscire dalla società - il fatturato di quest'anno esploderà con la Champions. E con i nuovi partner commerciali che ne deriveranno: l'Inter non è più tanto lontana, economicamente, dalla Juventus.

Solito show di Aurelio De Laurentiis in settimana, che ha annunciato l'acquisto di un grande nome a gennaio, prima. Salvo poi correggere, parlando di giugno. La realtà è che il Napoli è una fetta importante degli affari del presidente, diversamente da altri club, e quindi serve un bilancio sano quasi costantemente per evitare di mettere mano al portafogli. Già il passaggio del turno in Champions sarà fondamentale, così come è stata la cessione di Jorginho a luglio. Va detto che per prendere Verdi e Meret ha speso 50 milioni, per ora senza molto costrutto. La scelta giusta è stata convincere Ancelotti.

A proposito di grandi colpi, ci sta provando il Milan. Dopo Paqueta - da capire la sua situazione, anche per il fair play finanziario - il Chelsea ha proposto Cahill, il Milan vorrebbe Fabregas a zero, gli è stato offerto Vidal ma guadagna 9 milioni annui. Così il nome giusto è quello di Ibrahimovic. C'è distanza: lo svedese chiede 3, Leonardo ha inizialmente offerto 1,5 per i sei mesi più opzione per la prossima stagione a cifre maggiori. Poi bisognerà convincere i Los Angeles Galaxy che, comunque, da par loro si sono detti disponibili a fare felice il centravanti. La sensazione è che l'affare si faccia, ma non è ancora chiuso, tutt'altro. Sarà fondamentale la corsa al quarto posto: a ogni errore Gattuso rischia, soprattutto dovesse presto perdere contatto con la vetta.